Introduzione: La cardiomiopatia aritmogena (ACM) è una malattia ereditaria familiare rara, caratterizzata dalla sostituzione fibro-adiposa dei cardiomiociti. I geni ad oggi associati in modo definito alla ACM sono principalmente quelli che codificano per le proteine desmosomiali. Tuttavia, la predizione dell’effetto patogeno delle varianti nei siti di splicing in tali geni è basata su algoritmi in silico. Scopo: Valutare in vitro l’alterazione del processo di maturazione dell'RNA causato da varianti dei siti di splicing. Materiali e Metodi: È stata indagata retrospettivamente una coorte di 200 pazienti affetti da ACM alla ricerca di varianti localizzate nei siti di splicing. Le varianti selezionate sono state introdotte singolarmente in un minigene e studiate in vitro mediante trasfezione del plasmide nella linea cellulare HEK293T. Risultati: Quindici varianti nei siti di splicing canonici e non-canonici in PKP2, DSP, DSG2, DSC2 e FLNC sono state identificate in 31 casi indice. Tre di queste varianti sono state selezionate per uno studio pilota che ha dimostrato il loro effetto a carico dei siti di splicing. Conclusioni: La rivalutazione dei siti di splicing sulla base di esperimenti in vitro ha permesso di classificare le varianti come patogene ed è stata dimostrata la loro utilità clinica.
EVENTI DI SPLICING ALTERNATIVI NELLA CARDIOMIOPATIA ARITMOGENA: DALLO SCREENING GENETICO ALLA VALIDAZIONE IN VITRO
TOSATO, GIULIA
2023/2024
Abstract
Introduzione: La cardiomiopatia aritmogena (ACM) è una malattia ereditaria familiare rara, caratterizzata dalla sostituzione fibro-adiposa dei cardiomiociti. I geni ad oggi associati in modo definito alla ACM sono principalmente quelli che codificano per le proteine desmosomiali. Tuttavia, la predizione dell’effetto patogeno delle varianti nei siti di splicing in tali geni è basata su algoritmi in silico. Scopo: Valutare in vitro l’alterazione del processo di maturazione dell'RNA causato da varianti dei siti di splicing. Materiali e Metodi: È stata indagata retrospettivamente una coorte di 200 pazienti affetti da ACM alla ricerca di varianti localizzate nei siti di splicing. Le varianti selezionate sono state introdotte singolarmente in un minigene e studiate in vitro mediante trasfezione del plasmide nella linea cellulare HEK293T. Risultati: Quindici varianti nei siti di splicing canonici e non-canonici in PKP2, DSP, DSG2, DSC2 e FLNC sono state identificate in 31 casi indice. Tre di queste varianti sono state selezionate per uno studio pilota che ha dimostrato il loro effetto a carico dei siti di splicing. Conclusioni: La rivalutazione dei siti di splicing sulla base di esperimenti in vitro ha permesso di classificare le varianti come patogene ed è stata dimostrata la loro utilità clinica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/71554