Introduzione Le gravidanze caratterizzate dalla positività per gli anticorpi ENA sono complicate da un rischio di sviluppare un blocco atrioventricolare fetale stimato intorno al 2%, soprattutto nell'intervallo di tempo fra le 18 e le 26 settimane gestazionali; la gestione di tale rischio attualmente si basa sull'esecuzione di 3 ecocardio fetali con valutazione anatomica cardiaca e misura dell'intervallo P-R intervallati a controlli della frequenza cardiaca fetale atriale e ventricolare a cadenza settimanale presso l'ambulatorio di gravidanze a rischio durante le settimane maggiormente colpite dal BAV fetale. Il fine di tale monitoraggio è quello di diagnosticare precocemente questa patologia fetale e di intraprendere quindi una terapia adeguata quanto prima. Recentemente inoltre è stata proposta una terapia preventiva del BAV mediante la somministrazione di Idrossiclorochina al dosaggio di 200 mg/die e 400 mg/die alternati durante tutte la gravidanza. Scopo dello studio Lo scopo del nostro studio è di individuare all'interno del gruppo stesso delle madri ENA+ ulteriori fattori di rischio per BAV per quanto concerne le sottoclassi e il titolo anticorpale e al tempo stesso fattori protettivi in modo da arrivare a stratificare il rischio all'interno di questo macro gruppo e personalizzare quindi la sorveglianza in base al profilo laboratoristico e clinico della singola paziente. Materiali e Metodi Abbiamo preso in analisi le pazienti seguite presso il nostro Centro dal 2010 fino al 2024 ottenendo una popolazione di 100 gravidanze a rischio per BAV fetale, di cui 90 sono decorse senza complicanze e 10 hanno presentato un blocco atrio ventricolare fetale di grado variabile. Abbiamo poi confrontato i profili anticorpali all'interno dei due gruppi alla ricerca di sottocategorie di rischio.
La sorveglianza in gravidanza delle pazienti a rischio di blocco atrio ventricolare fetale: management basato su fattori di rischio e fattori protettivi
ARRIGHINI, CATERINA
2021/2022
Abstract
Introduzione Le gravidanze caratterizzate dalla positività per gli anticorpi ENA sono complicate da un rischio di sviluppare un blocco atrioventricolare fetale stimato intorno al 2%, soprattutto nell'intervallo di tempo fra le 18 e le 26 settimane gestazionali; la gestione di tale rischio attualmente si basa sull'esecuzione di 3 ecocardio fetali con valutazione anatomica cardiaca e misura dell'intervallo P-R intervallati a controlli della frequenza cardiaca fetale atriale e ventricolare a cadenza settimanale presso l'ambulatorio di gravidanze a rischio durante le settimane maggiormente colpite dal BAV fetale. Il fine di tale monitoraggio è quello di diagnosticare precocemente questa patologia fetale e di intraprendere quindi una terapia adeguata quanto prima. Recentemente inoltre è stata proposta una terapia preventiva del BAV mediante la somministrazione di Idrossiclorochina al dosaggio di 200 mg/die e 400 mg/die alternati durante tutte la gravidanza. Scopo dello studio Lo scopo del nostro studio è di individuare all'interno del gruppo stesso delle madri ENA+ ulteriori fattori di rischio per BAV per quanto concerne le sottoclassi e il titolo anticorpale e al tempo stesso fattori protettivi in modo da arrivare a stratificare il rischio all'interno di questo macro gruppo e personalizzare quindi la sorveglianza in base al profilo laboratoristico e clinico della singola paziente. Materiali e Metodi Abbiamo preso in analisi le pazienti seguite presso il nostro Centro dal 2010 fino al 2024 ottenendo una popolazione di 100 gravidanze a rischio per BAV fetale, di cui 90 sono decorse senza complicanze e 10 hanno presentato un blocco atrio ventricolare fetale di grado variabile. Abbiamo poi confrontato i profili anticorpali all'interno dei due gruppi alla ricerca di sottocategorie di rischio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/72242