Introduzione. Lo screening uditivo neonatale è un protocollo clinico utilizzato per identificare precocemente eventuali perdite uditive. Questo protocollo prevede test specifici che consentono una diagnosi tempestiva, fondamentale per avviare interventi che migliorano lo sviluppo linguistico e cognitivo del bambino. Partendo dall’importanza di questo protocollo, l'obiettivo del seguente studio è valutare l'efficacia dello Screening eseguito da personale non specializzato (infermieri) rispetto a quello eseguito da tecnici audiometristi, analizzando i tassi di refer nella prima fase dei test (I livello). Materiali e metodi Nella prima fase, è stato somministrato un questionario con 7 item a vari ospedali su tutto il territorio nazionale per valutare le fasi del protocollo e il personale impiegato. Nella seconda fase, è stato effettuato un confronto tra due cliniche aventi protocolli di esecuzione simili ma con personale diverso: l'Ospedale Sant'Orsola di Bologna utilizza tecnici audiometristi, mentre l'Ospedale San Bortolo di Vicenza impiega infermieri. I dati sono stati analizzati mediante statistica descrittiva, regressione lineare e regressione multivariata per aggiustare i fattori di confondimento. Risultati e Conclusioni I risultati preliminari mostrano differenze nei tassi di refer al I livello tra i due gruppi. I dati completi e le conclusioni sono in fase di elaborazione e saranno disponibili al termine dell'analisi.
Figure professionali a confronto nello Screening Uditivo Neonatale: impatto sull'esecuzione e sui risultati
SAVIOLI, SABRINA
2023/2024
Abstract
Introduzione. Lo screening uditivo neonatale è un protocollo clinico utilizzato per identificare precocemente eventuali perdite uditive. Questo protocollo prevede test specifici che consentono una diagnosi tempestiva, fondamentale per avviare interventi che migliorano lo sviluppo linguistico e cognitivo del bambino. Partendo dall’importanza di questo protocollo, l'obiettivo del seguente studio è valutare l'efficacia dello Screening eseguito da personale non specializzato (infermieri) rispetto a quello eseguito da tecnici audiometristi, analizzando i tassi di refer nella prima fase dei test (I livello). Materiali e metodi Nella prima fase, è stato somministrato un questionario con 7 item a vari ospedali su tutto il territorio nazionale per valutare le fasi del protocollo e il personale impiegato. Nella seconda fase, è stato effettuato un confronto tra due cliniche aventi protocolli di esecuzione simili ma con personale diverso: l'Ospedale Sant'Orsola di Bologna utilizza tecnici audiometristi, mentre l'Ospedale San Bortolo di Vicenza impiega infermieri. I dati sono stati analizzati mediante statistica descrittiva, regressione lineare e regressione multivariata per aggiustare i fattori di confondimento. Risultati e Conclusioni I risultati preliminari mostrano differenze nei tassi di refer al I livello tra i due gruppi. I dati completi e le conclusioni sono in fase di elaborazione e saranno disponibili al termine dell'analisi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/73756