Introduzione: L’effetto placebo è un fenomeno complesso che è determinato dall’interazione di componenti diverse, tra cui quella fisiologica, neurochimica e psicologica. Il contesto psicosociale, inoltre, è fondamentale nella creazione dell’effetto placebo, la cui efficacia risulta altamente condizionata anche dalle aspettative positive che sono originate nel ricevente. Tra i principali meccanismi alla base di questo fenomeno multicomponenziale vi sono la ritualità e il sistema della ricompensa. Obiettivo: Questo progetto si pone come obiettivo presentare uno studio per verificare l’efficacia delle suggestioni verbali nell’effetto placebo. Le condizioni prese in esame sono: sensazione dolorosa percepita evocata tramite il Cold Pressor Test e sforzo cognitivo elicitato attraverso il compito Stroop. Partecipanti: Il campione si compone di studenti universitari, da selezionare sulla base di specifici criteri di inclusione ed esclusione. Materiali: Viene utilizzato il Cold Pressor Test per evocare una sensazione dolorosa e il compito Stroop per elicitare uno sforzo cognitivo. Vengono rilevati il tempo di tolleranza alla sensazione dolorosa percepita, il tempo di reazione e la percentuale di accuratezza al compito Stroop. Per l’analisi quantitativa e qualitativa del dolore è proposta una versione ridotta del Mc Gill Pain Questionnaire. Sono registrati, inoltre, alcuni parametri vitali (frequenza cardiaca e pressione arteriosa). Metodi: Il campione è suddiviso in tre gruppi diversi, attraverso un criterio di assegnazione casuale, in base all’intervento operato dallo sperimentatore: 1. Gruppo a cui vengono somministrati sia il placebo sia alcune suggestioni verbali 2. Gruppo a cui vengono somministrate solo le suggestioni verbali. 3. Gruppo a cui non vengono somministrati né placebo né suggestioni verbali Ogni gruppo esegue una sessione di test (Cold Pressor Test, compito Stroop, Mc Gill Pain Questionnaire) pre e post-intervento. In seguito, vengono confrontate le prestazioni inter e intra gruppo, pre e post-intervento, attraverso un’analisi quantitativa, qualitativa e statistica. Risultati attesi: si prevede di riscontrare una differenza significativa tra le performance pre e post-intervento del gruppo 1 e 2. Si ipotizza, inoltre, di riscontrare una differenza statisticamente rilevante tra le prestazioni post-intervento dei gruppi 1-2, 2-3 e 1-3. Non è prevista alcuna differenza di genere nella percezione dell’intensità dolorosa, distinzione che, invece, è possibile si verifichi nella descrizione qualitativa del dolore. Conclusioni: Se i risultati attesi sono confermati, allora è accertata la presenza di un effetto placebo elicitato attraverso la somministrazione sia del placebo sia delle suggestioni verbali. Inoltre, viene dimostrato che l’utilizzo delle sole suggestioni verbali porta ad un significativo miglioramento nelle prestazioni dei partecipanti al Cold Pressor Test e al compito Stroop.
Il ruolo delle suggestioni verbali nell’effetto placebo: presentazione di un progetto di studio
BONOTTO, AURORA
2023/2024
Abstract
Introduzione: L’effetto placebo è un fenomeno complesso che è determinato dall’interazione di componenti diverse, tra cui quella fisiologica, neurochimica e psicologica. Il contesto psicosociale, inoltre, è fondamentale nella creazione dell’effetto placebo, la cui efficacia risulta altamente condizionata anche dalle aspettative positive che sono originate nel ricevente. Tra i principali meccanismi alla base di questo fenomeno multicomponenziale vi sono la ritualità e il sistema della ricompensa. Obiettivo: Questo progetto si pone come obiettivo presentare uno studio per verificare l’efficacia delle suggestioni verbali nell’effetto placebo. Le condizioni prese in esame sono: sensazione dolorosa percepita evocata tramite il Cold Pressor Test e sforzo cognitivo elicitato attraverso il compito Stroop. Partecipanti: Il campione si compone di studenti universitari, da selezionare sulla base di specifici criteri di inclusione ed esclusione. Materiali: Viene utilizzato il Cold Pressor Test per evocare una sensazione dolorosa e il compito Stroop per elicitare uno sforzo cognitivo. Vengono rilevati il tempo di tolleranza alla sensazione dolorosa percepita, il tempo di reazione e la percentuale di accuratezza al compito Stroop. Per l’analisi quantitativa e qualitativa del dolore è proposta una versione ridotta del Mc Gill Pain Questionnaire. Sono registrati, inoltre, alcuni parametri vitali (frequenza cardiaca e pressione arteriosa). Metodi: Il campione è suddiviso in tre gruppi diversi, attraverso un criterio di assegnazione casuale, in base all’intervento operato dallo sperimentatore: 1. Gruppo a cui vengono somministrati sia il placebo sia alcune suggestioni verbali 2. Gruppo a cui vengono somministrate solo le suggestioni verbali. 3. Gruppo a cui non vengono somministrati né placebo né suggestioni verbali Ogni gruppo esegue una sessione di test (Cold Pressor Test, compito Stroop, Mc Gill Pain Questionnaire) pre e post-intervento. In seguito, vengono confrontate le prestazioni inter e intra gruppo, pre e post-intervento, attraverso un’analisi quantitativa, qualitativa e statistica. Risultati attesi: si prevede di riscontrare una differenza significativa tra le performance pre e post-intervento del gruppo 1 e 2. Si ipotizza, inoltre, di riscontrare una differenza statisticamente rilevante tra le prestazioni post-intervento dei gruppi 1-2, 2-3 e 1-3. Non è prevista alcuna differenza di genere nella percezione dell’intensità dolorosa, distinzione che, invece, è possibile si verifichi nella descrizione qualitativa del dolore. Conclusioni: Se i risultati attesi sono confermati, allora è accertata la presenza di un effetto placebo elicitato attraverso la somministrazione sia del placebo sia delle suggestioni verbali. Inoltre, viene dimostrato che l’utilizzo delle sole suggestioni verbali porta ad un significativo miglioramento nelle prestazioni dei partecipanti al Cold Pressor Test e al compito Stroop.File | Dimensione | Formato | |
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