This thesis considers the evolution of pastoral genre in the cultural context of Padua between the sixteenth and seventeenth centuries. We try to investigate how, towards the models of Tasso and Guarini, pastoral drama in Padua develops new characteristics in diachrony, such as multilingualism, influenced by Ruzzante, the accentuated lyricism and musicality, derived from the new melodramatic genre at the beginning of the 17th century, or the baroque style of the Marinists. The first chapter is dedicated to the cultural galaxy of Padua in the 16th century, with an overview of the printers, the intellectuals of the Studio and the academies in Padua. Among the typographers, the figures of Giovanni Cantoni, Lorenzo Pasquati, Paolo Meieti, Francesco Bolzetta, Pietro Paolo Tozzi and, for the seventeenth century, Giulio Crivellari emerge. Modernization’s instances are above all promoted by the academies, ancillary to university teaching, in particular the academies of the Infiammati, Eterei, Elevati, Rinascenti, Animosi and Ricovrati are investigated. Two chapters of analysis of pastorals are then developed, the first on the sixteenth-century ones, the second on the seventeenth-century ones, chosen in relation to their printing in Padua or the authors’ connection with the university. We therefore analyze Girolamo Vida’s Filliria, Ottavio Brescianini’s Aurora, Cesare Simonetti’s Amaranta, Claudio Forzaté’s Recinda, Cesare Cremonini's Pompe funebri, Giacomo Cicolla’s Ninfa seguita, Angelo Portenari’s Ferite felici, Francesco Contarini’s Fida ninfa and Finta Fiammetta, the Delio by Giovan Battista Arrigoni, the Tormenti amorosi and the Ninfa spensierata by Giambattista Bertanni and finally Le selve coronate by Ottonello Belli. Of particular interest is the landscape lexicon, an analysis carried out in the research field of PRIN 2022, Representing Arcadia before and after the Accademia dell’Arcadia (1504-1790), to underline how, within the most fortunate theatral genre of the sixteenth century, salvation of the Italian scenes according to Ingegneri, the pastoral mask is an allegory of a real life and always serves a metatheatrical function, to reveal «fictions and dreams».

Questa tesi analizza l’evoluzione del genere pastorale nel contesto culturale di Padova tra Cinquecento e Seicento. Si cerca di indagare come, nel gioco con i modelli di Tasso e Guarini, il dramma pastorale a Padova assuma delle caratteristiche nuove in diacronia, come il plurilinguismo, influenzato da Ruzzante, l’accentuato lirismo e la musicalità, derivati dal nuovo genere melodrammatico all’inizio del XVII secolo, o lo stile barocco dei marinisti. Il primo capitolo è dedicato alla galassia culturale patavina nel ’500, con un inquadramento delle tipografie, degli intellettuali dello Studio e delle accademie presenti a Padova. Tra i tipografi emergono le figure di Giovanni Cantoni, Lorenzo Pasquati, Paolo Meieti, Francesco Bolzetta, Pietro Paolo Tozzi e, per il Seicento, Giulio Crivellari. Istanze attualizzanti sono soprattutto promosse all’interno delle accademie, ancillari all’insegnamento universitario, in particolare si indagano le accademie degli Infiammati, degli Eterei, degli Elevati, dei Rinascenti, degli Animosi e dei Ricovrati. Si sviluppano poi due capitoli di analisi di pastorali, il primo su quelle cinquecentesche, il secondo su quelle seicentesche, scelte in relazione alla loro stampa a Padova o al legame degli autori con l’università. Si analizzano dunque la Filliria di Girolamo Vida, l’Aurora di Ottavio Brescianini, l’Amaranta di Cesare Simonetti, la Recinda di Claudio Forzaté, le Pompe funebri di Cesare Cremonini, la Ninfa seguita di Giacomo Cicolla, le Ferite felici di Angelo Portenari, la Fida ninfa e la Finta Fiammetta di Francesco Contarini, il Delio di Giovan Battista Arrigoni, i Tormenti amorosi e la Ninfa spensierata di Giambattista Bertanni e infine Le selve incoronate di Ottonello Belli. Di particolare interesse è il lessico del paesaggio, analisi compiuta nell’ambito di ricerca del PRIN 2022, Rappresentare l'Arcadia prima e dopo l'Accademia dell'Arcadia (1504-1790), per sottolineare come, all’interno del genere teatrale più fortunato del Cinquecento, salvezza delle scene italiane secondo Ingegneri, la maschera pastorale sia allegoria di una situazione reale e serva sempre in funzione metateatrale, a svelare «finzioni e sogni».

«Ma queste son tutte finzioni e sogni». Il dramma pastorale a Padova tra Cinquecento e Seicento: accademie, modelli e attualizzazioni dell’Arcadia.

CENTIN, GIULIA
2023/2024

Abstract

This thesis considers the evolution of pastoral genre in the cultural context of Padua between the sixteenth and seventeenth centuries. We try to investigate how, towards the models of Tasso and Guarini, pastoral drama in Padua develops new characteristics in diachrony, such as multilingualism, influenced by Ruzzante, the accentuated lyricism and musicality, derived from the new melodramatic genre at the beginning of the 17th century, or the baroque style of the Marinists. The first chapter is dedicated to the cultural galaxy of Padua in the 16th century, with an overview of the printers, the intellectuals of the Studio and the academies in Padua. Among the typographers, the figures of Giovanni Cantoni, Lorenzo Pasquati, Paolo Meieti, Francesco Bolzetta, Pietro Paolo Tozzi and, for the seventeenth century, Giulio Crivellari emerge. Modernization’s instances are above all promoted by the academies, ancillary to university teaching, in particular the academies of the Infiammati, Eterei, Elevati, Rinascenti, Animosi and Ricovrati are investigated. Two chapters of analysis of pastorals are then developed, the first on the sixteenth-century ones, the second on the seventeenth-century ones, chosen in relation to their printing in Padua or the authors’ connection with the university. We therefore analyze Girolamo Vida’s Filliria, Ottavio Brescianini’s Aurora, Cesare Simonetti’s Amaranta, Claudio Forzaté’s Recinda, Cesare Cremonini's Pompe funebri, Giacomo Cicolla’s Ninfa seguita, Angelo Portenari’s Ferite felici, Francesco Contarini’s Fida ninfa and Finta Fiammetta, the Delio by Giovan Battista Arrigoni, the Tormenti amorosi and the Ninfa spensierata by Giambattista Bertanni and finally Le selve coronate by Ottonello Belli. Of particular interest is the landscape lexicon, an analysis carried out in the research field of PRIN 2022, Representing Arcadia before and after the Accademia dell’Arcadia (1504-1790), to underline how, within the most fortunate theatral genre of the sixteenth century, salvation of the Italian scenes according to Ingegneri, the pastoral mask is an allegory of a real life and always serves a metatheatrical function, to reveal «fictions and dreams».
2023
«Ma queste son tutte finzioni e sogni». Pastoral drama in Padua between Sixteenth and Seventeenth century: academies, literary models and modernization of Arcadia.
Questa tesi analizza l’evoluzione del genere pastorale nel contesto culturale di Padova tra Cinquecento e Seicento. Si cerca di indagare come, nel gioco con i modelli di Tasso e Guarini, il dramma pastorale a Padova assuma delle caratteristiche nuove in diacronia, come il plurilinguismo, influenzato da Ruzzante, l’accentuato lirismo e la musicalità, derivati dal nuovo genere melodrammatico all’inizio del XVII secolo, o lo stile barocco dei marinisti. Il primo capitolo è dedicato alla galassia culturale patavina nel ’500, con un inquadramento delle tipografie, degli intellettuali dello Studio e delle accademie presenti a Padova. Tra i tipografi emergono le figure di Giovanni Cantoni, Lorenzo Pasquati, Paolo Meieti, Francesco Bolzetta, Pietro Paolo Tozzi e, per il Seicento, Giulio Crivellari. Istanze attualizzanti sono soprattutto promosse all’interno delle accademie, ancillari all’insegnamento universitario, in particolare si indagano le accademie degli Infiammati, degli Eterei, degli Elevati, dei Rinascenti, degli Animosi e dei Ricovrati. Si sviluppano poi due capitoli di analisi di pastorali, il primo su quelle cinquecentesche, il secondo su quelle seicentesche, scelte in relazione alla loro stampa a Padova o al legame degli autori con l’università. Si analizzano dunque la Filliria di Girolamo Vida, l’Aurora di Ottavio Brescianini, l’Amaranta di Cesare Simonetti, la Recinda di Claudio Forzaté, le Pompe funebri di Cesare Cremonini, la Ninfa seguita di Giacomo Cicolla, le Ferite felici di Angelo Portenari, la Fida ninfa e la Finta Fiammetta di Francesco Contarini, il Delio di Giovan Battista Arrigoni, i Tormenti amorosi e la Ninfa spensierata di Giambattista Bertanni e infine Le selve incoronate di Ottonello Belli. Di particolare interesse è il lessico del paesaggio, analisi compiuta nell’ambito di ricerca del PRIN 2022, Rappresentare l'Arcadia prima e dopo l'Accademia dell'Arcadia (1504-1790), per sottolineare come, all’interno del genere teatrale più fortunato del Cinquecento, salvezza delle scene italiane secondo Ingegneri, la maschera pastorale sia allegoria di una situazione reale e serva sempre in funzione metateatrale, a svelare «finzioni e sogni».
dramma pastorale
Arcadia
Cesare Cremonini
Girolamo Vida
Francesco Contarini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/73889