Variazione e formalizzazione fonologica della metafonesi veneta

This paper examines the phenomenon of Venetian metaphony, in which a stressed close-mid vowel undergoes raising before a final high vowel, exploring both its descriptive and formal characteristics. As for diatopic variation, metaphony is observed in central Veneto and in the Grado and Marano lagunare varieties, though the phenomenon was more widespread across ancient varieties. Additionally, there is a progressive decline in the occurrence of metaphony across all Venetian varieties primarily driven by sociolinguistic factors. The new data collected for some varieties of the Vicenza area reveal a diverse array of metaphonetic outputs. These include not only the raising of the stressed vowel but also the raising of pretonic vowels in paroxytones and posttonic vowels in proparoxytones. Venetian metaphony can be effectively analysed within the major theoretical frameworks of contemporary phonology. In a linear analysis under SPE the [−high] feature of target vowels acquires a positive value during the transition from the underlying to the surface form. In contrast, an autosegmental analysis attributes the raising to the spreading of the [+high] feature from the final vowel. Theories employing monovalent primes adopt different strategies to address the absence of an element that identifies the natural class of high vowels, such as the demotion of |A|. Finally, within the framework of Optimality Theory, the raising of the stressed vowel is attributed to the satisfaction of a constraint that requires the [+high] feature of a posttonic vowel to be licensed by a strong prosodic position, namely the stressed syllable. Considering the strenghts and weaknesses of each model, the autosegmental approach appears to provide the most compelling representation of metaphonetic processes in Veneto.

Il presente lavoro analizza il fenomeno della metafonesi veneta, in cui una vocale medio-alta tonica subisce un innalzamento in presenza di una vocale alta finale, mettendone in luce sia gli aspetti descrittivi sia gli aspetti formali. A livello diatopico la metafonesi è registrata in veneto centrale e nelle varietà di Grado e di Marano lagunare, sebbene l’estensione geografica del fenomeno nelle varietà antiche fosse maggiore. Per quanto si rilevino aree in cui la metafonesi è conservata maggiormente, si assiste a un progressivo regresso in tutte le varietà venete, principalmente a causa di fattori sociolinguistici. I nuovi dati raccolti in questo lavoro per alcune varietà del vicentino mostrano un’ampia varietà di esiti metafonetici che, oltre all’innalzamento della vocale tonica, includono l’estensione alle vocali atone pretoniche nei parossitoni e postoniche nei proparossitoni. La metafonesi veneta può essere analizzata efficacemente nei maggiori quadri teorici della fonologia contemporanea. L’analisi lineare di SPE prevede che il tratto [−alto] delle vocali target acquisisca valore positivo nel passaggio dalla forma soggiacente alla forma superficiale, mentre nell’analisi autosegmentale l’innalzamento è attribuito alla propagazione del tratto [+alto] dalla vocale finale. Le teorie che si servono di primitivi monovalenti adottano strategie diverse per sopperire alla mancanza di un elemento che identifichi la classe naturale delle vocali alte, tra cui il processo di cancellazione di |A|. Infine, nel quadro della teoria dell’ottimalità l’innalzamento della vocale tonica è dovuto alla soddisfazione di un vincolo che richiede la legittimazione del tratto [+alto] di una vocale postonica da parte di una posizione prosodica forte, ovvero la sillaba tonica. Considerando i vantaggi e i limiti di ciascun modello, l’approccio autosegmentale sembra offrire la rappresentazione più convincente dei processi metafonetici in veneto.