La seguente ricerca si è maggiormente concentrata sull'analisi della polemica confessionale nata tra due dei più importanti polemisti del XVI e XVII secolo, Piotr Skarga e Ioann Vyšens'kyj. Nello specifico ci si è concentrati sull'analisi del ruolo delle invettive utilizzate da Vyšens'kyj in risposta alle accuse mosse da Skarga nei confronti dei ruteni ortodossi. L’obiettivo era quello di individuare e analizzare i principali metodi retorici impiegati nella creazione dell’immagine di Skarga e di quella della Chiesa cattolica. Prima di esaminare nel dettaglio la questione polemica sollevata da Piotr Skarga e le risposte di Vyšens’kyj si è fornita una breve contestualizzazione storica. In un contesto politico complesso come quello della Rzeczpospolita Obojga Narodów, i ruteni ortodossi vivevano una situazione ambivalente, poiché le politiche dei regnanti polacchi oscillavano tra apertura e restrizione, spesso influenzate dalla curia romana e dai gesuiti. L'autonomia della Chiesa ortodossa fu progressivamente ridotta dall'influenza crescente dello stato polacco, portando a un declino morale e spirituale del clero, incapace di rispondere adeguatamente alle esigenze della comunità, e attirando così le critiche dei polemisti cattolici, tra cui esempio emblematico è Skarga stesso. Queste polemiche tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa misero in luce un dialogo aggressivo su questioni di moralità e organizzazione ecclesiastica, aggravando le divisioni esistenti. Il dibattito sull'unità ecclesiastica culminò nell'Unione di Brest del 1596, che, invece di risolvere le tensioni, ne generò di nuove, alimentando un clima di scontro tra sostenitori e oppositori. Dibattito significativo sull'unità ecclesiastica tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa era appunto era quella sorta tra Skarga e Vyšen’skyj. Skarga, nel suo trattato O rządzie i jedności Kościoła Bożego pod jednym pasterzem... (1590), sosteneva che la Chiesa cattolica era l'unica e vera Chiesa universale e che la separazione degli ortodossi e dei protestanti era un errore teologico e una ribellione contro la volontà divina. Vyšen’skyj rispose con una forte opposizione nel suo trattato Kratkoslovny otvět… , difendendo la Chiesa ortodossa come la vera custode della verità e della salvezza, e criticando la Chiesa cattolica come eretica e tirannica. Per lui, la salvezza si trovava solo nella Chiesa ortodossa, che considerava il vero corpo di Cristo. La loro polemica non fu solo un conflitto teologico, ma riflesse anche le tensioni politiche e sociali del loro tempo, con entrambe le parti che cercavano di influenzare e mobilitare i fedeli attraverso la loro retorica. Per dare esempio di ciò nel secondo capitolo si sono analizzati i punti essenziali dell'opera di Skarga, in particolar modo la questione sull’Unità ecclesiastica e la Salvezza divina e le risposte polemiche di Ioann Vyšens'kyj in riferimento ad essa, nello specifico le tecniche dell’insulto, e si daranno degli elementi più approfonditi sulla questione dello status dello slavo ecclesiastico in relazione alle Sacre Scritture nella concezione dei due polemisti, per infine trarre da tutto ciò delle considerazioni finali utili a riassumere i principali punti emersi dall’analisi dei due testi polemici.
La creazione dell'immagine del nemico nelle opere di Ioann Vyšens’kyj
MORET, MATTIA
2023/2024
Abstract
La seguente ricerca si è maggiormente concentrata sull'analisi della polemica confessionale nata tra due dei più importanti polemisti del XVI e XVII secolo, Piotr Skarga e Ioann Vyšens'kyj. Nello specifico ci si è concentrati sull'analisi del ruolo delle invettive utilizzate da Vyšens'kyj in risposta alle accuse mosse da Skarga nei confronti dei ruteni ortodossi. L’obiettivo era quello di individuare e analizzare i principali metodi retorici impiegati nella creazione dell’immagine di Skarga e di quella della Chiesa cattolica. Prima di esaminare nel dettaglio la questione polemica sollevata da Piotr Skarga e le risposte di Vyšens’kyj si è fornita una breve contestualizzazione storica. In un contesto politico complesso come quello della Rzeczpospolita Obojga Narodów, i ruteni ortodossi vivevano una situazione ambivalente, poiché le politiche dei regnanti polacchi oscillavano tra apertura e restrizione, spesso influenzate dalla curia romana e dai gesuiti. L'autonomia della Chiesa ortodossa fu progressivamente ridotta dall'influenza crescente dello stato polacco, portando a un declino morale e spirituale del clero, incapace di rispondere adeguatamente alle esigenze della comunità, e attirando così le critiche dei polemisti cattolici, tra cui esempio emblematico è Skarga stesso. Queste polemiche tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa misero in luce un dialogo aggressivo su questioni di moralità e organizzazione ecclesiastica, aggravando le divisioni esistenti. Il dibattito sull'unità ecclesiastica culminò nell'Unione di Brest del 1596, che, invece di risolvere le tensioni, ne generò di nuove, alimentando un clima di scontro tra sostenitori e oppositori. Dibattito significativo sull'unità ecclesiastica tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa era appunto era quella sorta tra Skarga e Vyšen’skyj. Skarga, nel suo trattato O rządzie i jedności Kościoła Bożego pod jednym pasterzem... (1590), sosteneva che la Chiesa cattolica era l'unica e vera Chiesa universale e che la separazione degli ortodossi e dei protestanti era un errore teologico e una ribellione contro la volontà divina. Vyšen’skyj rispose con una forte opposizione nel suo trattato Kratkoslovny otvět… , difendendo la Chiesa ortodossa come la vera custode della verità e della salvezza, e criticando la Chiesa cattolica come eretica e tirannica. Per lui, la salvezza si trovava solo nella Chiesa ortodossa, che considerava il vero corpo di Cristo. La loro polemica non fu solo un conflitto teologico, ma riflesse anche le tensioni politiche e sociali del loro tempo, con entrambe le parti che cercavano di influenzare e mobilitare i fedeli attraverso la loro retorica. Per dare esempio di ciò nel secondo capitolo si sono analizzati i punti essenziali dell'opera di Skarga, in particolar modo la questione sull’Unità ecclesiastica e la Salvezza divina e le risposte polemiche di Ioann Vyšens'kyj in riferimento ad essa, nello specifico le tecniche dell’insulto, e si daranno degli elementi più approfonditi sulla questione dello status dello slavo ecclesiastico in relazione alle Sacre Scritture nella concezione dei due polemisti, per infine trarre da tutto ciò delle considerazioni finali utili a riassumere i principali punti emersi dall’analisi dei due testi polemici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/73916