Il primo capitolo sarà dedicato alla depressione maggiore, uno dei disturbi dell’umore decretato dal Global Burden of Disease come la terza causa di disabilità nel mondo. Secondo i modelli cognitivi il nucleo della depressione è rappresentato dai pensieri automatici negativi riguardo se stessi, il mondo ed il futuro, da credenze di impotenza appresa e dalla ruminazione. La depressione si accompagna a delle alterazioni neurobiologiche che interessano il circuito mesocorticolimbico, le aree frontali e prefrontali, accompagnate dall’iperattivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e da una deficienza di monoamine a livello sinaptico. Nel secondo capitolo saranno presentati alcuni modelli che cercano di spiegare i meccanismi della percezione del tempo, con particolare attenzione al modello dell’orologio interno. Secondo questa ipotesi la stima temporale, che coinvolge varie aree cerebrali, è generata da una sorgente pacemaker che produce degli impulsi modulandone l’intensità, i quali vengono contati, immagazzinati nella memoria a breve termine, recuperati e utilizzati come punto di riferimento. Si prenderà poi in considerazione la relazione tra la percezione del tempo e la depressione, caratterizzata da un’alterazione dell’orologio interno, nella quale l'aumento della potenza dei ritmi cerebrali alpha sembra giocare un ruolo fondamentale. Questo elaborato prende spunto dal lavoro di Azizi e colleghi e ha lo scopo di indagare la relazione tra i ritmi alpha individuali ed i sintomi depressivi all’interno del contesto della percezione del tempo. I partecipanti inclusi nello studio hanno compilato il PHQ e, in base al punteggio ottenuto, sono stati assegnati al gruppo sperimentale o al gruppo di controllo. Successivamente sono stati sottoposti ad un compito di stima del tempo retrospettivo mentre veniva registrato l’elettroencefalogramma. L'ipotesi attesa che il presente elaborato si propone di verificare è la seguente: all’aumentare dei sintomi depressivi aumenterà la potenza dei ritmi alpha e questo sarà associato ad una stima alterata del tempo nel compito retrospettivo.
Depressione e percezione del tempo retrospettivo: il ruolo delle onde alpha
SAUSA, ALESSIA
2023/2024
Abstract
Il primo capitolo sarà dedicato alla depressione maggiore, uno dei disturbi dell’umore decretato dal Global Burden of Disease come la terza causa di disabilità nel mondo. Secondo i modelli cognitivi il nucleo della depressione è rappresentato dai pensieri automatici negativi riguardo se stessi, il mondo ed il futuro, da credenze di impotenza appresa e dalla ruminazione. La depressione si accompagna a delle alterazioni neurobiologiche che interessano il circuito mesocorticolimbico, le aree frontali e prefrontali, accompagnate dall’iperattivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e da una deficienza di monoamine a livello sinaptico. Nel secondo capitolo saranno presentati alcuni modelli che cercano di spiegare i meccanismi della percezione del tempo, con particolare attenzione al modello dell’orologio interno. Secondo questa ipotesi la stima temporale, che coinvolge varie aree cerebrali, è generata da una sorgente pacemaker che produce degli impulsi modulandone l’intensità, i quali vengono contati, immagazzinati nella memoria a breve termine, recuperati e utilizzati come punto di riferimento. Si prenderà poi in considerazione la relazione tra la percezione del tempo e la depressione, caratterizzata da un’alterazione dell’orologio interno, nella quale l'aumento della potenza dei ritmi cerebrali alpha sembra giocare un ruolo fondamentale. Questo elaborato prende spunto dal lavoro di Azizi e colleghi e ha lo scopo di indagare la relazione tra i ritmi alpha individuali ed i sintomi depressivi all’interno del contesto della percezione del tempo. I partecipanti inclusi nello studio hanno compilato il PHQ e, in base al punteggio ottenuto, sono stati assegnati al gruppo sperimentale o al gruppo di controllo. Successivamente sono stati sottoposti ad un compito di stima del tempo retrospettivo mentre veniva registrato l’elettroencefalogramma. L'ipotesi attesa che il presente elaborato si propone di verificare è la seguente: all’aumentare dei sintomi depressivi aumenterà la potenza dei ritmi alpha e questo sarà associato ad una stima alterata del tempo nel compito retrospettivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/75385