La violenza contro gli operatori sanitari nei Pronto Soccorso rappresenta una preoccupazione crescente a livello globale, poiché si configura come un fenomeno sempre più diffuso e dannoso per l’assistenza sanitaria. Questo fenomeno non solo compromette la sicurezza dei professionisti coinvolti, ma anche l’integrità delle istituzioni sanitarie stesse; numerosi studi hanno infatti evidenziato come l’aumento dell’aggressività nei luoghi di lavoro comporti conseguenze gravi, sia a livello individuale che organizzativo. Secondo l’International Council of Nurses (ICN), gli operatori sanitari sono maggiormente esposti ad atti di violenza rispetto ad altre categorie professionali a rischio, come le guardie carcerarie e gli agenti di polizia. La World Medical Association ha inoltre dichiarato la violenza nei confronti dei professionisti sanitari un’emergenza internazionale, a causa del suo impatto destabilizzante sui sistemi sanitari e sulla salute dei pazienti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riferito che una percentuale significativa degli operatori sanitari, compresa tra l’8% e il 38%, subisce violenza fisica nel corso della propria carriera. Questo sottolinea la necessità di un’analisi approfondita del fenomeno, con particolare attenzione alla sua manifestazione nei Pronto Soccorso. L’obiettivo principale di questo studio è condurre un’analisi comparativa tra il fenomeno della violenza nei Pronto Soccorso a livello internazionale e italiano, con un focus specifico sulla Regione Veneto. Gli obiettivi specifici includono: 1. Raccogliere e analizzare dati attraverso una revisione della letteratura sulla violenza contro gli operatori sanitari nei Pronto Soccorso, sia a livello internazionale che italiano, con particolare attenzione alla Regione Veneto; 2. Identificare le similitudini e le differenze nella natura e nella frequenza degli episodi di violenza tra diversi contesti internazionali e italiani; 3. Esaminare i fattori scatenanti e le dinamiche sottostanti alla violenza contro gli operatori sanitari, comprendendo i contesti e le tipologie di violenza; 4. Valutare le politiche e le misure preventive adottate a livello internazionale e italiano per contrastare la violenza nei Pronto Soccorso, con l’obiettivo di individuare best practices. Lo studio ha utilizzato un approccio metodologico basato sulla somministrazione di un questionario standardizzato rivolto a medici, infermieri e operatori socio-sanitari delle Unità Operative Complesse di Pronto Soccorso nella Regione Veneto. Il campione è stato selezionato in base a criteri di volontarietà e adesione alle normative sulla privacy. I partecipanti, inoltre, sono stati incoraggiati a fornire risposte accurate e complete, al fine di garantire la qualità dei dati raccolti. I dati sono stati analizzati utilizzando metodi statistici per garantire l’accuratezza e l’affidabilità dei risultati. La violenza contro gli operatori sanitari nei Pronto Soccorso della Regione Veneto è diffusa e preoccupante. Quasi il 99,6% degli intervistati ha dichiarato di aver subito violenza, con una predominanza di episodi verbali (48,6%) e una notevole presenza di violenza combinata (verbale e fisica) nel 49,4% dei casi. Il 70,9% ha riportato di aver subito violenza verbale nell’ultimo anno, dimostrando che questa è la forma più frequente di aggressione, mentre la violenza fisica è meno comune, rappresentando solo l’1,6%. È emersa una carenza significativa di formazione adeguata nella gestione della violenza, indicando un bisogno urgente di miglioramento dei programmi di formazione. La violenza nei Pronto Soccorso è un problema complesso che richiede un approccio integrato e multidimensionale. Migliorare la comunicazione e la fiducia tra il personale sanitario e i pazienti è fondamentale, così come rafforzare le misure di sicurezza. È essenziale implementare strategie preventive efficaci e programmi di formazione.
EMERGENZA NELL'EMERGENZA: ANALISI DELLA VIOLENZA CONTRO GLI OPERATORI SANITARI NEI PRONTO SOCCORSO VENETI
IMPOSTI, DANIZA
2023/2024
Abstract
La violenza contro gli operatori sanitari nei Pronto Soccorso rappresenta una preoccupazione crescente a livello globale, poiché si configura come un fenomeno sempre più diffuso e dannoso per l’assistenza sanitaria. Questo fenomeno non solo compromette la sicurezza dei professionisti coinvolti, ma anche l’integrità delle istituzioni sanitarie stesse; numerosi studi hanno infatti evidenziato come l’aumento dell’aggressività nei luoghi di lavoro comporti conseguenze gravi, sia a livello individuale che organizzativo. Secondo l’International Council of Nurses (ICN), gli operatori sanitari sono maggiormente esposti ad atti di violenza rispetto ad altre categorie professionali a rischio, come le guardie carcerarie e gli agenti di polizia. La World Medical Association ha inoltre dichiarato la violenza nei confronti dei professionisti sanitari un’emergenza internazionale, a causa del suo impatto destabilizzante sui sistemi sanitari e sulla salute dei pazienti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riferito che una percentuale significativa degli operatori sanitari, compresa tra l’8% e il 38%, subisce violenza fisica nel corso della propria carriera. Questo sottolinea la necessità di un’analisi approfondita del fenomeno, con particolare attenzione alla sua manifestazione nei Pronto Soccorso. L’obiettivo principale di questo studio è condurre un’analisi comparativa tra il fenomeno della violenza nei Pronto Soccorso a livello internazionale e italiano, con un focus specifico sulla Regione Veneto. Gli obiettivi specifici includono: 1. Raccogliere e analizzare dati attraverso una revisione della letteratura sulla violenza contro gli operatori sanitari nei Pronto Soccorso, sia a livello internazionale che italiano, con particolare attenzione alla Regione Veneto; 2. Identificare le similitudini e le differenze nella natura e nella frequenza degli episodi di violenza tra diversi contesti internazionali e italiani; 3. Esaminare i fattori scatenanti e le dinamiche sottostanti alla violenza contro gli operatori sanitari, comprendendo i contesti e le tipologie di violenza; 4. Valutare le politiche e le misure preventive adottate a livello internazionale e italiano per contrastare la violenza nei Pronto Soccorso, con l’obiettivo di individuare best practices. Lo studio ha utilizzato un approccio metodologico basato sulla somministrazione di un questionario standardizzato rivolto a medici, infermieri e operatori socio-sanitari delle Unità Operative Complesse di Pronto Soccorso nella Regione Veneto. Il campione è stato selezionato in base a criteri di volontarietà e adesione alle normative sulla privacy. I partecipanti, inoltre, sono stati incoraggiati a fornire risposte accurate e complete, al fine di garantire la qualità dei dati raccolti. I dati sono stati analizzati utilizzando metodi statistici per garantire l’accuratezza e l’affidabilità dei risultati. La violenza contro gli operatori sanitari nei Pronto Soccorso della Regione Veneto è diffusa e preoccupante. Quasi il 99,6% degli intervistati ha dichiarato di aver subito violenza, con una predominanza di episodi verbali (48,6%) e una notevole presenza di violenza combinata (verbale e fisica) nel 49,4% dei casi. Il 70,9% ha riportato di aver subito violenza verbale nell’ultimo anno, dimostrando che questa è la forma più frequente di aggressione, mentre la violenza fisica è meno comune, rappresentando solo l’1,6%. È emersa una carenza significativa di formazione adeguata nella gestione della violenza, indicando un bisogno urgente di miglioramento dei programmi di formazione. La violenza nei Pronto Soccorso è un problema complesso che richiede un approccio integrato e multidimensionale. Migliorare la comunicazione e la fiducia tra il personale sanitario e i pazienti è fondamentale, così come rafforzare le misure di sicurezza. È essenziale implementare strategie preventive efficaci e programmi di formazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/75552