Introduzione: L'ipercolesterolemia è un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari. Le statine, pur efficaci nel ridurre tale rischio, in assenza di una aderenza ottimale aumentano del 15% l’insorgenza di eventi cardiovascolari e del 45% il rischio di mortalità. Dal 2017, sono disponibili gli inibitori PCSK9 e, dal 2023, un siRNA, farmaci biologici ipocolesterolemizzanti con somministrazioni meno frequenti che potrebbero favorire l'aderenza. Tuttavia, l'elevato costo richiede il monitoraggio del farmacista, il cui ruolo è cruciale nel garantire un uso appropriato ed efficiente di tali terapie. Obiettivo: Valutare situazione prescrittiva, aderenza e appropriatezza d'uso dei farmaci biologici ipocolesterolemizzanti in AULSS 2 MT dalla loro introduzione in terapia nel 2017 al terzo trimestre 2024. Metodi: Sono stati estratti i dati dal flusso della diretta dell'AULSS 2 MT dei farmaci biologici ipocolesterolemizzanti, per il periodo 2017-agosto 2024, analizzando costi e pazienti trattati. Per valutare aderenza (espressa come Medication Possession Ratio (MPR) e Proportion of Days Covered (PDC)) e persistenza terapeutica sono state analizzate le erogazioni 2019-agosto 2024. Per i pazienti naïve del triennio 2021-2023, sono stati esaminati i flussi della convenzionata e distribuzione per conto (DPC) degli ipocolesterolemizzanti di sintesi assunti fino all’anno precedente. Sono state estratte dalle schede di eleggibilità dei Registri AIFA le caratteristiche demografiche, cliniche e le intolleranze. Tutte le informazioni sono state elaborate con fogli Excel. Risultati: dal 2017 ad agosto 2024 i pazienti naïve ai farmaci biologici sono passati da 37 a 742; dal 2017 al 2023 la spesa totale è passata da 86.323€ a 2.050.324€. L’MPR medio per i farmaci biologici ipocolesterolemizzanti era: 90% per evolocumab, 93% per alirocumab e 117% per inclisiran. A 23 mesi la persistenza si manteneva superiore al 50%. Il PDC medio per i farmaci ipocolesterolemizzanti di sintesi è stato del: 97% per acido bempedoico, 96% per ezetimibe, 93% per statine e 92% per associazioni fisse. L’aderenza non era dipendente da sesso ed età sia per i farmaci biologici ipocolesterolemizzanti che i farmaci ipocolesterolemizzanti di sintesi. Nel 23% dei pazienti non si riscontrano erogazioni di farmaci ipocolesterolemizzanti di sintesi nell’anno antecedente l’avvio del farmaco biologico ipocolesterolemizzante. Dai registri AIFA, nel 60% dei pazienti era stata dichiarata un’assunzione di farmaci ipocolesterolemizzanti di sintesi senza un reale riscontro di erogazioni. Nel 22% dei pazienti in trattamento con farmaci ipocolesterolemizzanti di sintesi prima dei farmaci biologici i valori di colesterolo erano nei range raccomandati. Discussione e conclusioni: dal 2017 ad agosto 2024 c’è stata una crescita significativa nel numero di pazienti naïve e prevalenti trattati con farmaci biologici ipocolesterolemizzanti che sottolinea il ruolo crescente di queste terapie ma un aumento parallelo di costi con interrogativi di sostenibilità economica. L’aderenza mostra risultati positivi per i farmaci biologici ipocolesterolemizzanti e una possibile iperprescrizione per i farmaci biologici di sintesi. L’analisi dei registri AIFA ha evidenziato una coorte di pazienti da sottoporre ad audit clinico, gettando le basi per l’introduzione del farmacista clinico negli ambulatori per le dislipidemie, per supportare il clinico nell’anamnesi di aderenza ai trattamenti precedenti e per favorire in maniera prospettica l’aderenza dei pazienti ai farmaci biologici ipocolesterolemizzanti grazie ad interventi di counselling mirato soprattutto nella polifarmacoterapia.
MONITORAGGIO DELLE TERAPIE IPOCOLESTEROLEMIZZANTI: ADERENZA E APPROPRIATEZZA DELL'UTILIZZO DI FARMACI BIOLOGICI E DI SINTESI IN UNA ULSS VENETA
DAL MAS, LIANA
2022/2023
Abstract
Introduzione: L'ipercolesterolemia è un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari. Le statine, pur efficaci nel ridurre tale rischio, in assenza di una aderenza ottimale aumentano del 15% l’insorgenza di eventi cardiovascolari e del 45% il rischio di mortalità. Dal 2017, sono disponibili gli inibitori PCSK9 e, dal 2023, un siRNA, farmaci biologici ipocolesterolemizzanti con somministrazioni meno frequenti che potrebbero favorire l'aderenza. Tuttavia, l'elevato costo richiede il monitoraggio del farmacista, il cui ruolo è cruciale nel garantire un uso appropriato ed efficiente di tali terapie. Obiettivo: Valutare situazione prescrittiva, aderenza e appropriatezza d'uso dei farmaci biologici ipocolesterolemizzanti in AULSS 2 MT dalla loro introduzione in terapia nel 2017 al terzo trimestre 2024. Metodi: Sono stati estratti i dati dal flusso della diretta dell'AULSS 2 MT dei farmaci biologici ipocolesterolemizzanti, per il periodo 2017-agosto 2024, analizzando costi e pazienti trattati. Per valutare aderenza (espressa come Medication Possession Ratio (MPR) e Proportion of Days Covered (PDC)) e persistenza terapeutica sono state analizzate le erogazioni 2019-agosto 2024. Per i pazienti naïve del triennio 2021-2023, sono stati esaminati i flussi della convenzionata e distribuzione per conto (DPC) degli ipocolesterolemizzanti di sintesi assunti fino all’anno precedente. Sono state estratte dalle schede di eleggibilità dei Registri AIFA le caratteristiche demografiche, cliniche e le intolleranze. Tutte le informazioni sono state elaborate con fogli Excel. Risultati: dal 2017 ad agosto 2024 i pazienti naïve ai farmaci biologici sono passati da 37 a 742; dal 2017 al 2023 la spesa totale è passata da 86.323€ a 2.050.324€. L’MPR medio per i farmaci biologici ipocolesterolemizzanti era: 90% per evolocumab, 93% per alirocumab e 117% per inclisiran. A 23 mesi la persistenza si manteneva superiore al 50%. Il PDC medio per i farmaci ipocolesterolemizzanti di sintesi è stato del: 97% per acido bempedoico, 96% per ezetimibe, 93% per statine e 92% per associazioni fisse. L’aderenza non era dipendente da sesso ed età sia per i farmaci biologici ipocolesterolemizzanti che i farmaci ipocolesterolemizzanti di sintesi. Nel 23% dei pazienti non si riscontrano erogazioni di farmaci ipocolesterolemizzanti di sintesi nell’anno antecedente l’avvio del farmaco biologico ipocolesterolemizzante. Dai registri AIFA, nel 60% dei pazienti era stata dichiarata un’assunzione di farmaci ipocolesterolemizzanti di sintesi senza un reale riscontro di erogazioni. Nel 22% dei pazienti in trattamento con farmaci ipocolesterolemizzanti di sintesi prima dei farmaci biologici i valori di colesterolo erano nei range raccomandati. Discussione e conclusioni: dal 2017 ad agosto 2024 c’è stata una crescita significativa nel numero di pazienti naïve e prevalenti trattati con farmaci biologici ipocolesterolemizzanti che sottolinea il ruolo crescente di queste terapie ma un aumento parallelo di costi con interrogativi di sostenibilità economica. L’aderenza mostra risultati positivi per i farmaci biologici ipocolesterolemizzanti e una possibile iperprescrizione per i farmaci biologici di sintesi. L’analisi dei registri AIFA ha evidenziato una coorte di pazienti da sottoporre ad audit clinico, gettando le basi per l’introduzione del farmacista clinico negli ambulatori per le dislipidemie, per supportare il clinico nell’anamnesi di aderenza ai trattamenti precedenti e per favorire in maniera prospettica l’aderenza dei pazienti ai farmaci biologici ipocolesterolemizzanti grazie ad interventi di counselling mirato soprattutto nella polifarmacoterapia.File | Dimensione | Formato | |
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