Introduzione: L’infezione congenita da citomegalovirus (cCMV) è la principale causa di infezione congenita associata a gravi anomalie dello sviluppo e ad un elevato rischio di disabilità, come perdita uditiva neurosensoriale e ritardo cognitivo, soprattutto se l’infezione si verifica nel primo trimestre di gravidanza. Nonostante il suo impatto, il cCMV è sottodiagnosticato a causa della mancanza di screening prenatali di routine e della difficoltà di interpretare i reperti ecografici prenatali. Questo studio indaga l’utilizzo della velocità di picco sistolico dell’arteria cerebrale media (PSV-MCA) e di nuovi biomarcatori lipidomici nel liquido amniotico come parametri predittivi per un nuovo algoritmo clinico, mirato ad identificare precocemente i feti a rischio di sviluppare sintomi correlati all’infezione nel corso della gravidanza o dopo la nascita, al fine di migliorare la gestione e il monitoraggio delle gravidanze con infezione congenita da CMV. Materiali e metodi: È stato condotto uno studio osservazionale su 94 gravide con infezione primaria da CMV prima della 23ª settimana di gestazione, presso l’Ambulatorio di Diagnosi Prenatale dell’Azienda Ospedaliera di Padova, tra il 2015 e il 2024. Le pazienti sono state suddivise in casi (CMV DNA positivo nel liquido amniotico) e controlli (CMV DNA negativo). Il protocollo ha incluso ecografie di II livello e la misurazione del PSV-MCA, insieme a risonanze magnetiche cerebrali fetali per la valutazione di anomalie strutturali. Inoltre, è stata effettuata un’analisi lipidomica sui campioni di liquido amniotico per identificare profili lipidici potenzialmente predittivi di danno fetale. Analisi Statistica: La normalità delle variabili continue è stata verificata con il test di Shapiro-Wilk. Per confrontare i gruppi sono stati utilizzati il test di Kruskal-Wallis e il test di Wilcoxon. Un’analisi di regressione logistica univariata è stata impiegata per valutare l’associazione tra PSV-MCA e infezione da CMV e tra PSV-MCA e anomalie rilevate nel terzo trimestre. Un p ≤ 0.05 è stato considerato significativo. Risultati: I valori di PSV-MCA misurati prima dell’amniocentesi sono risultati significativamente più elevati nei feti infetti rispetto ai controlli (p < 0.001), suggerendo una possibile correlazione con la vasculopatia cerebrale indotta dal CMV. Inoltre, l’analisi di regressione logistica ha evidenziato che un aumento del PSV-MCA è associato a una probabilità significativamente maggiore di rilevare CMV DNA nel liquido amniotico, con un incremento del 73,7% per ogni unità di aumento (p < 0.001). Tuttavia, non è stata riscontrata un’associazione significativa tra PSV-MCA e anomalie strutturali identificate tramite ecografia e risonanza magnetica nel secondo e terzo trimestre. L'analisi lipidomica d’altro canto ha mostrato differenze significative nei profili lipidici del liquido amniotico tra i casi e i controlli, evidenziando la potenzialità dei biomarcatori lipidici nel predire il rischio di danni neurologici futuri. Discussione e conclusioni: I risultati suggeriscono che il PSV-MCA è un indicatore efficace per identificare i feti infetti, ma non è predittivo di anomalie strutturali riscontrabili più avanti in gravidanza. Al contrario, i biomarcatori lipidomici nel liquido amniotico presentano un promettente potenziale prognostico per individuare i feti a rischio di danni neuro-sviluppo a lungo termine. Questi risultati sottolineano l’importanza di un approccio diagnostico combinato che integri PSV-MCA e analisi lipidomica per migliorare il monitoraggio delle gravidanze con infezione da CMV e contribuire allo sviluppo di algoritmi clinici per una gestione più mirata e precoce del cCMV.
" Infezione primaria da Cytomegalovirus: proposta di un nuovo algoritmo di valutazione"
CUCCO, JOLE
2022/2023
Abstract
Introduzione: L’infezione congenita da citomegalovirus (cCMV) è la principale causa di infezione congenita associata a gravi anomalie dello sviluppo e ad un elevato rischio di disabilità, come perdita uditiva neurosensoriale e ritardo cognitivo, soprattutto se l’infezione si verifica nel primo trimestre di gravidanza. Nonostante il suo impatto, il cCMV è sottodiagnosticato a causa della mancanza di screening prenatali di routine e della difficoltà di interpretare i reperti ecografici prenatali. Questo studio indaga l’utilizzo della velocità di picco sistolico dell’arteria cerebrale media (PSV-MCA) e di nuovi biomarcatori lipidomici nel liquido amniotico come parametri predittivi per un nuovo algoritmo clinico, mirato ad identificare precocemente i feti a rischio di sviluppare sintomi correlati all’infezione nel corso della gravidanza o dopo la nascita, al fine di migliorare la gestione e il monitoraggio delle gravidanze con infezione congenita da CMV. Materiali e metodi: È stato condotto uno studio osservazionale su 94 gravide con infezione primaria da CMV prima della 23ª settimana di gestazione, presso l’Ambulatorio di Diagnosi Prenatale dell’Azienda Ospedaliera di Padova, tra il 2015 e il 2024. Le pazienti sono state suddivise in casi (CMV DNA positivo nel liquido amniotico) e controlli (CMV DNA negativo). Il protocollo ha incluso ecografie di II livello e la misurazione del PSV-MCA, insieme a risonanze magnetiche cerebrali fetali per la valutazione di anomalie strutturali. Inoltre, è stata effettuata un’analisi lipidomica sui campioni di liquido amniotico per identificare profili lipidici potenzialmente predittivi di danno fetale. Analisi Statistica: La normalità delle variabili continue è stata verificata con il test di Shapiro-Wilk. Per confrontare i gruppi sono stati utilizzati il test di Kruskal-Wallis e il test di Wilcoxon. Un’analisi di regressione logistica univariata è stata impiegata per valutare l’associazione tra PSV-MCA e infezione da CMV e tra PSV-MCA e anomalie rilevate nel terzo trimestre. Un p ≤ 0.05 è stato considerato significativo. Risultati: I valori di PSV-MCA misurati prima dell’amniocentesi sono risultati significativamente più elevati nei feti infetti rispetto ai controlli (p < 0.001), suggerendo una possibile correlazione con la vasculopatia cerebrale indotta dal CMV. Inoltre, l’analisi di regressione logistica ha evidenziato che un aumento del PSV-MCA è associato a una probabilità significativamente maggiore di rilevare CMV DNA nel liquido amniotico, con un incremento del 73,7% per ogni unità di aumento (p < 0.001). Tuttavia, non è stata riscontrata un’associazione significativa tra PSV-MCA e anomalie strutturali identificate tramite ecografia e risonanza magnetica nel secondo e terzo trimestre. L'analisi lipidomica d’altro canto ha mostrato differenze significative nei profili lipidici del liquido amniotico tra i casi e i controlli, evidenziando la potenzialità dei biomarcatori lipidici nel predire il rischio di danni neurologici futuri. Discussione e conclusioni: I risultati suggeriscono che il PSV-MCA è un indicatore efficace per identificare i feti infetti, ma non è predittivo di anomalie strutturali riscontrabili più avanti in gravidanza. Al contrario, i biomarcatori lipidomici nel liquido amniotico presentano un promettente potenziale prognostico per individuare i feti a rischio di danni neuro-sviluppo a lungo termine. Questi risultati sottolineano l’importanza di un approccio diagnostico combinato che integri PSV-MCA e analisi lipidomica per migliorare il monitoraggio delle gravidanze con infezione da CMV e contribuire allo sviluppo di algoritmi clinici per una gestione più mirata e precoce del cCMV.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76230