Introduzione: Il prolasso degli organi pelvici (POP) è una patologia che interessa una significativa percentuale della popolazione femminile e può influenzarne gravemente la qualità della vita. Negli ultimi decenni le tecniche di chirurgia protesica hanno rivoluzionato l’approccio terapeutico al POP, consentendo una maggiore stabilità della correzione e riducendo i tassi di recidiva. Tuttavia, l’uso di materiali protesici è associato a una serie di complicanze che hanno portato a discussioni accese, soprattutto negli Stati Uniti, culminate con gli avvisi della FDA e il ritiro di alcuni prodotti dal mercato. Lo scopo di questo studio è valutare e confrontare i risultati della chirurgia protesica laparoscopica (LSS) e transvaginale (TVM) nel trattamento del POP, con particolare attenzione ai tassi di recidiva e alle complicanze post-operatorie per fornire indicazioni utili per la pratica clinica. Risultati: La durata media degli interventi di correzione protesica transvaginale è stata minore rispetto a quella degli interventi di chirurgia protesica laparoscopica (79,76 ± 13,26 minuti vs 216,68 ± 53,82 minuti; p <0,001), con minori perdite ematiche (27,59 ± 7,75ml vs 60,14 ± 50,47ml; p 0,002). In entrambi i gruppi non si sono verificate lesioni a carico di vescica e intestino, emorragie o formazione di ematomi. Si sono verificati 2 casi (6,9%) di lesioni ureterali nel gruppo sottoposto a chirurgia protesica transvaginale e nessuna nel gruppo sottoposto a chirurgia laparoscopica. Si sono verificati 1 caso nel gruppo TVM (3,4%) e 3 (8,1%) nel gruppo LSS di infezioni post-operatorie. Alla visita di follow-up dopo 6 mesi sono stati riscontrati nel gruppo TVM 3 casi (10,3%) di recidive, 11casi (29,7%) nel gruppo LSS. In entrambi i gruppi non sono stati riscontrati casi di erosioni da mesh. Discussione: l’elevato tasso di recidive osservato nello studio per le pazienti del gruppo LSS potrebbe essere dovuto a vari fattori, tra cui la limitata numerosità del campione e una non completa tecnica chirurgica. Il basso tasso di complicanze operatorie e le ridotte perdite ematiche in queste pazienti sono tutti fattori che sottendono un’ottima qualità chirurgica che tuttavia probabilmente manca dello sviluppo di alcuni specifici tempi operatori. Le complicanze che si sono osservate con la chirurgia transvaginale, in particolar modo per quanto riguarda le lesioni ureterali, possono essere legate ad una limitata numerosità del campione e ad una relativa inesperienza del centro nello svolgimento di questi interventi in quel momento, essendosi verificate nei primi dieci casi di pazienti trattate con questa tecnica chirurgica. Conclusioni: Il progredire dell’esperienza chirurgica e l’introduzione di nuovi materiali protesici, più leggeri e biocompatibili, rappresentano prospettive promettenti per ridurre le complicanze e migliorare gli esiti nel trattamento del POP
La Chirurgia Vaginale Protesica per il Trattamento de Prolasso degli Organi Pelvici: nemica o alleata?
FERRARI, JACOPO
2022/2023
Abstract
Introduzione: Il prolasso degli organi pelvici (POP) è una patologia che interessa una significativa percentuale della popolazione femminile e può influenzarne gravemente la qualità della vita. Negli ultimi decenni le tecniche di chirurgia protesica hanno rivoluzionato l’approccio terapeutico al POP, consentendo una maggiore stabilità della correzione e riducendo i tassi di recidiva. Tuttavia, l’uso di materiali protesici è associato a una serie di complicanze che hanno portato a discussioni accese, soprattutto negli Stati Uniti, culminate con gli avvisi della FDA e il ritiro di alcuni prodotti dal mercato. Lo scopo di questo studio è valutare e confrontare i risultati della chirurgia protesica laparoscopica (LSS) e transvaginale (TVM) nel trattamento del POP, con particolare attenzione ai tassi di recidiva e alle complicanze post-operatorie per fornire indicazioni utili per la pratica clinica. Risultati: La durata media degli interventi di correzione protesica transvaginale è stata minore rispetto a quella degli interventi di chirurgia protesica laparoscopica (79,76 ± 13,26 minuti vs 216,68 ± 53,82 minuti; p <0,001), con minori perdite ematiche (27,59 ± 7,75ml vs 60,14 ± 50,47ml; p 0,002). In entrambi i gruppi non si sono verificate lesioni a carico di vescica e intestino, emorragie o formazione di ematomi. Si sono verificati 2 casi (6,9%) di lesioni ureterali nel gruppo sottoposto a chirurgia protesica transvaginale e nessuna nel gruppo sottoposto a chirurgia laparoscopica. Si sono verificati 1 caso nel gruppo TVM (3,4%) e 3 (8,1%) nel gruppo LSS di infezioni post-operatorie. Alla visita di follow-up dopo 6 mesi sono stati riscontrati nel gruppo TVM 3 casi (10,3%) di recidive, 11casi (29,7%) nel gruppo LSS. In entrambi i gruppi non sono stati riscontrati casi di erosioni da mesh. Discussione: l’elevato tasso di recidive osservato nello studio per le pazienti del gruppo LSS potrebbe essere dovuto a vari fattori, tra cui la limitata numerosità del campione e una non completa tecnica chirurgica. Il basso tasso di complicanze operatorie e le ridotte perdite ematiche in queste pazienti sono tutti fattori che sottendono un’ottima qualità chirurgica che tuttavia probabilmente manca dello sviluppo di alcuni specifici tempi operatori. Le complicanze che si sono osservate con la chirurgia transvaginale, in particolar modo per quanto riguarda le lesioni ureterali, possono essere legate ad una limitata numerosità del campione e ad una relativa inesperienza del centro nello svolgimento di questi interventi in quel momento, essendosi verificate nei primi dieci casi di pazienti trattate con questa tecnica chirurgica. Conclusioni: Il progredire dell’esperienza chirurgica e l’introduzione di nuovi materiali protesici, più leggeri e biocompatibili, rappresentano prospettive promettenti per ridurre le complicanze e migliorare gli esiti nel trattamento del POPFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76232