INTRODUZIONE E SCOPO DELLO STUDIO: Tra le malformazioni vascolari, le malformazioni artero-venose (AVM) sono potenzialmente le più invasive e distruttive, specialmente quando si trovano in zone adiacenti a strutture nobili, quali vasi principali e nervi, o interessano zone con importante impatto estetico, come nel caso del volto. La loro gestione è ancora oggetto di controversie e non esiste un consenso consolidato. Questo studio si propone di analizzare i risultati terapeutici nei pazienti pediatrici con malformazioni arterovenose a livello extracranico, confrontando i trattamenti basati su embolizzazione isolata con quelli che prevedono resezione, sia con che senza embolizzazione preoperatoria MATERIALI E METODI: È stato condotto uno studio retrospettivo bi-centrico che copre il periodo dal 2019 al 2024, includendo 16 pazienti pediatrici con MAV. I risultati sono stati classificati a come complicanze precoci e tardive e come outcome a 6 mesi, come segue: 1 = malattia controllata, 2 = malattia migliorata (residuo, senza espansione), 3 = malattia persistente o stabile (né migliorata né peggiorata) e 4 = malattia recidivante o peggiorata. RISULTATI: Dei 16 pazienti inclusi, 10 sono stati trattati. La modalità di trattamento iniziale è stata l'embolizzazione (n = 3, 30%), la resezione chirurgica (n = 1, 10%) e la resezione chirurgica dopo embolizzazione (n = 6, 60%). Considerando tutte le modalità di trattamento, il controllo della malattia è stato raggiunto nel 80% dei casi. In particolare, il controllo della malattia è stato ottenuto in tutti i pazienti dopo embolizzazione seguita da chirurgia e dopo chirurgia isolata e nel 66% dei casi dopo embolizzazione isolata. Solo 3 pazienti hanno presentato delle complicanze precoci dopo embolizzazione, mentre un paziente ha presentato una complicanza tardiva dopo chirurgia CONCLUSIONI: Secondo i nostri risultati, il trattamento ottimale si basa su una combinazione di embolizzazione seguita da un intervento chirurgico ben condotto. Allo stato attuale non esiste un agente embolizzante ottimale, ma ci si basa sull’esperienza dei singoli operatori.
Management delle malformazioni arterovenose extracraniche in età pediatrica: studio retrospettivo bicentrico
MIGLIETTA, MARTA
2022/2023
Abstract
INTRODUZIONE E SCOPO DELLO STUDIO: Tra le malformazioni vascolari, le malformazioni artero-venose (AVM) sono potenzialmente le più invasive e distruttive, specialmente quando si trovano in zone adiacenti a strutture nobili, quali vasi principali e nervi, o interessano zone con importante impatto estetico, come nel caso del volto. La loro gestione è ancora oggetto di controversie e non esiste un consenso consolidato. Questo studio si propone di analizzare i risultati terapeutici nei pazienti pediatrici con malformazioni arterovenose a livello extracranico, confrontando i trattamenti basati su embolizzazione isolata con quelli che prevedono resezione, sia con che senza embolizzazione preoperatoria MATERIALI E METODI: È stato condotto uno studio retrospettivo bi-centrico che copre il periodo dal 2019 al 2024, includendo 16 pazienti pediatrici con MAV. I risultati sono stati classificati a come complicanze precoci e tardive e come outcome a 6 mesi, come segue: 1 = malattia controllata, 2 = malattia migliorata (residuo, senza espansione), 3 = malattia persistente o stabile (né migliorata né peggiorata) e 4 = malattia recidivante o peggiorata. RISULTATI: Dei 16 pazienti inclusi, 10 sono stati trattati. La modalità di trattamento iniziale è stata l'embolizzazione (n = 3, 30%), la resezione chirurgica (n = 1, 10%) e la resezione chirurgica dopo embolizzazione (n = 6, 60%). Considerando tutte le modalità di trattamento, il controllo della malattia è stato raggiunto nel 80% dei casi. In particolare, il controllo della malattia è stato ottenuto in tutti i pazienti dopo embolizzazione seguita da chirurgia e dopo chirurgia isolata e nel 66% dei casi dopo embolizzazione isolata. Solo 3 pazienti hanno presentato delle complicanze precoci dopo embolizzazione, mentre un paziente ha presentato una complicanza tardiva dopo chirurgia CONCLUSIONI: Secondo i nostri risultati, il trattamento ottimale si basa su una combinazione di embolizzazione seguita da un intervento chirurgico ben condotto. Allo stato attuale non esiste un agente embolizzante ottimale, ma ci si basa sull’esperienza dei singoli operatori.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Miglietta_Marta.pdf
accesso riservato
Dimensione
382.41 kB
Formato
Adobe PDF
|
382.41 kB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/76304