Nell’ambito della ricca e prolifica storiografia artistica su Tiziano Vecellio (1488/1490-1576), il dipinto raffigurante il "Riposo durante la fuga in Egitto" – assegnato in deposito dal Museo Nacional del Prado di Madrid al Real Monasterio di San Lorenzo de El Escorial – non ha goduto di una particolare attenzione, complici le questioni intricate e mai del tutto risolte inerenti non solo alla committenza e alla provenienza dell’opera, ma anche alla sua autografia e alla datazione a cui ricondurla. Con questo lavoro all’incrocio tra ricerca storica, d’archivio e storico-artistica, si intende porre un argine a queste difficoltà, approfondendo non solo lo studio sul dipinto – di indubbia importanza nell'ambito della connoisseurship –, ma anche quello sulla figura di Francesco Assonica, avvocato di fama a Venezia e «compare di Tiziano» (Vasari 1568), che nel corso della ricerca si conferma quale primo possessore della tela. Del giureconsulto si traccia per la prima volta un profilo biografico, che si avvantaggia anche di un’indagine sulla raccolta d’arte che egli allestì nel «palazzo che ha fatto in Padoa da Santa Iustina» (Vasari 1568), ovvero nella contrada di San Leonino, nei pressi dell’Orto Botanico, vero caso di studio emblematico per le ricerche sul collezionismo veneziano e padovano nella seconda metà del XVI secolo.
Il Riposo durante la fuga in Egitto di Tiziano per Francesco Assonica. Un caso di studio tra committenza e connoisseurship
INDIANI, ALESSIA
2022/2023
Abstract
Nell’ambito della ricca e prolifica storiografia artistica su Tiziano Vecellio (1488/1490-1576), il dipinto raffigurante il "Riposo durante la fuga in Egitto" – assegnato in deposito dal Museo Nacional del Prado di Madrid al Real Monasterio di San Lorenzo de El Escorial – non ha goduto di una particolare attenzione, complici le questioni intricate e mai del tutto risolte inerenti non solo alla committenza e alla provenienza dell’opera, ma anche alla sua autografia e alla datazione a cui ricondurla. Con questo lavoro all’incrocio tra ricerca storica, d’archivio e storico-artistica, si intende porre un argine a queste difficoltà, approfondendo non solo lo studio sul dipinto – di indubbia importanza nell'ambito della connoisseurship –, ma anche quello sulla figura di Francesco Assonica, avvocato di fama a Venezia e «compare di Tiziano» (Vasari 1568), che nel corso della ricerca si conferma quale primo possessore della tela. Del giureconsulto si traccia per la prima volta un profilo biografico, che si avvantaggia anche di un’indagine sulla raccolta d’arte che egli allestì nel «palazzo che ha fatto in Padoa da Santa Iustina» (Vasari 1568), ovvero nella contrada di San Leonino, nei pressi dell’Orto Botanico, vero caso di studio emblematico per le ricerche sul collezionismo veneziano e padovano nella seconda metà del XVI secolo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76696