Metabolic Dysfunction-Associated Steatotic Liver Disease (MASLD) in pazienti candidati a chirurgia bariatrica: confronto tra esami ematochimici, imaging e biopsia

Introduction: Metabolic dysfunction-associated steatotic liver disease (MASLD) is one of the main comorbidities in patients with obesity. Given the prevalence of this condition and the risks associated with liver biopsy, which remains the diagnostic gold standard, it is essential to use non-invasive diagnostic methods such as liver elastography and magnetic resonance imaging (MRI), combined with serum biomarkers (Fibrosis-4 index, AST on ALT ratio, AST to platelet ratio). Aim of the Study: to investigate the differences between bariatric surgery candidates with varying degrees of hepatic steatosis in terms of anthropometric data, blood test results, serum biomarkers, degree of fibrosis (measured as liver stiffness via liver elastography, FibroScan®) and MRI-derived parameters, including steatosis, hepatic iron accumulation, and visceral adipose tissue extent. Secondly, this study aims to compare the different diagnostic methods and examine their relationship with the diagnostic gold standard, liver biopsy. Study Design: twenty obese patients scheduled for bariatric surgery underwent medical examination, blood tests, and liver elastography, to obtain liver stiffness data for fibrosis measurement and controlled attenuation parameter (CAP) for steatosis estimation. Of these, sixteen patients also underwent MRI, and thirteen had liver biopsies during bariatric surgery. Results: patients were divided based on the presence of steatosis determined via CAP (moderate/severe vs. mild or absent steatosis): those with moderate/severe steatosis showed significantly higher BMI and liver damage markers (steatosis and iron accumulation) as detected by MRI. Additionally, CAP values were found to correlate both with hepatic damage accumulation and with the extent of visceral adipose tissue observed on MRI. No differences in glycemic profile or liver stiffness were observed based on the presence of steatosis. Finally, the differences in steatosis observed in liver biopsies were comparable to those shown by MRI, though not via CAP. Conclusions: our study confirms the strong correlation between obesity, particularly visceral adipose tissue, and MASLD. The presence of higher steatosis and BMI values does not appear to correlate with progression toward fibrosis. The data suggest that MR imaging findings are comparable to steatosis levels observed in biopsy results.

Introduzione: la steatosi epatica correlata ad alterazione metaboliche (Metabolic Dysfunction Associated Steatotic Liver Disease, MASLD) è una delle principali comorbidità dei pazienti affetti da obesità. Data la diffusione di questa sindrome, e i rischi legati alla procedura della biopsia epatica, ancora considerata gold standard diagnostico, è necessario l’utilizzo di metodiche diagnostiche non invasive come l’elastografia epatica e la risonanza magnetica (RM), associate a biomarker sierici (Fibrosis-4 index, AST on ALT ratio, AST to platelet ratio). Scopo dello studio: indagare le differenze tra pazienti candidati a chirurgia bariatrica con differente grado di steatosi epatica, in termini di dati antropometrici, valori ematochimici, biomarcatori sierici, grado di fibrosi (liver stiffness, misurata tramite elastografia epatica, FibroScan®) e parametri misurati con la RM tra cui steatosi, accumulo marziale epatico ed estensione del tessuto adiposo viscerale. In secondo luogo, ci si propone di confrontare tra loro le diverse metodiche diagnostiche e indagare la loro relazione con il gold standard diagnostico, ossia la biopsia. Disegno dello studio: venti pazienti affetti da obesità candidati a chirurgia bariatrica sono stati sottoposti a visita medica, esami ematochimici, elastografia epatica ottenendo dati di liver stiffness per misurare la fibrosi e di controlled attenuation parameter (CAP) per stimare la steatosi. Di questi, sedici pazienti sono stati anche sottoposti a RM e tredici a biopsia epatica durante l’intervento di chirurgia bariatrica. Risultati: dividendo i pazienti secondo la presenza di steatosi determinata tramite CAP in moderato/severa versus steatosi lieve o assente, è stato evidenziato che pazienti con steatosi moderato/severa presentavano valori di BMI e di danno epatico (steatosi ed accumulo marziale) riscontrato alla RM più elevati in modo statisticamente significativo. Inoltre, i valori di CAP sono risultati correlati sia all’accumulo di danno epatico che all’accumulo di tessuto adiposo viscerale evidenziato alla RM. Non sono state invece riscontrate differenze secondo la presenza di steatosi per quanto riguarda il profilo glicemico e il grado di liver stiffness. Infine, le differenze di steatosi riscontrate alla biopsia epatica sono risultate sovrapponibili a quelle evidenziate in RM, ma non tramite CAP. Conclusioni: il nostro studio conferma la stretta correlazione tra obesità e in particolare il tessuto adiposo viscerale e MASLD; la presenza di steatosi e BMI più elevati non sembrano correlare con la progressione verso la fibrosi. I dati suggeriscono come l’imaging di risonanza sia sovrapponibile ai dati di steatosi dimostrati dalla biopsia.