Le fratture di femore da fragilità rappresentano un rilevante problema sanitario e socioeconomico, in quanto associate ad elevata mortalità e disabilità. L’individuazione ed il trattamento precoci risultano quindi fondamentali per prevenire ulteriori complicanze. L’ipovitaminosi D risulta comune tra i pazienti con fragilità scheletrica, la sua correzione riduce il rischio di recidiva ed aumenta l’efficacia dei trattamenti. Anche l’iperparatiroidismo secondario (SHPT), legato ad una carenza di vitamina D (25(OH)D), è una causa frequente di fragilità ossea secondaria. Per la gestione della frattura da fragilità sono stati ideati dei modelli di presa in carico, il Fracture Liaison Service (FLS) risulta essere il modello di riferimento. Il nostro studio ha analizzato il problema dell’ipovitaminosi D e dell’SHPT in una coorte di pazienti con fratture di femore da fragilità. Uno studio osservazionale è stato condotto su pazienti di età ≥ 50 anni con frattura di femore da fragilità afferenti al programma “Hip Padua osteosarcopenia” (Hip-POS) dell’Azienda Ospedale-Università di Padova da marzo 2023 a marzo 2024. Sono stati raccolti dati clinici, comprendenti comorbidità, fattori di rischio per fragilità scheletrica e trattamenti precedenti, nonché esami di laboratorio. A 6 mesi sono stati raccolti i dati clinici di follow-up per valutarne l’andamento. In base ai livelli sierici di 25(OH)D, sono state identificate le seguenti categorie: deficienza (< 50 nmol/L), insufficienza (50-75 nmol/L) e ottimale (> 75 nmol/L). Il SHPT è stato definito dalla presenza di paratormone (PTH) al di sopra dell'intervallo di normalità (6.5-36.8 ng/L) e di calcio corretto al di sotto di 10 mg/dL. Abbiamo incluso 598 pazienti, con un'età mediana di 85 anni (IQR 79-90), di cui il 71% erano donne. Abbiamo riscontrato deficienza di 25(OH)D nel 54%, insufficienza nel 27% e valori ottimali solo nel 19% dei casi. Abbiamo osservato come i soggetti di sesso maschile e quelli con deficienza di 25(OH)D presentassero una prevalenza maggiore di comorbidità. Indagando i fattori predittivi di deficienza di 25(OH)D abbiamo identificato: sesso maschile (OR 2.72, CI 1.58-4.67, p <0,001), diabete mellito (OR 2.69, CI 1.31-5.51, p =0,007) e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) (OR 3.59, CI 1.23-10.43, p = 0.019). Solo il 36,6% dei pazienti stava assumendo farmaci a base di 25(OH)D e solamente l’8,5% una terapia anti-fratturativa. I fattori associati a una minore probabilità di assumere supplementi di 25(OH)D risultavano essere: diabete mellito (OR 0.46, CI 0.27-0.79, p = 0.005) e scompenso cardiaco (OR 0.49, CI 0.25-0.96, p = 0.039). L'SHPT aveva una prevalenza complessiva del 46%. Stratificando in base ai livelli di 25(OH)D, l'SHPT aveva una prevalenza del 59% nei soggetti con deficienza, del 32% nei soggetti con insufficienza e del 32% nei soggetti con livelli ottimali. E' stata analizzata la mortalità a 6 mesi suddividendola per valori vitaminici di deficienza (<50 nmol/L) o non deficienza (>50 nmol/L). Dalle analisi di regressione logistica multivariata, non è risultata un’associazione fra mortalità a sei mesi e status vitaminico D, ma si evinceva una correlazione con i valori di Multiparametric Prognostic Index (MPI) (OR 130.9, CI 23.8-719.2, p<0.001). L'ipovitaminosi D è una condizione molto frequente, in particolare nei pazienti con osteoporosi e frattura di femore. Questi pazienti sono spesso anziani, fragili e comorbidi. Nonostante ciò, la supplementazione con 25(OH)D è sorprendentemente rara, soprattutto nei pazienti più comorbidi (es. diabete mellito), che invece potrebbero trarne maggior beneficio. L'implementazione di programmi FLS, che includano una valutazione clinica e di laboratorio multidimensionale, rappresenta un approccio fondamentale per migliorare l'identificazione e il trattamento delle condizioni legate alla fragilità ossea, come l'ipovitaminosi D.

Ruolo della ipovitaminosi D in pazienti con frattura di femore da fragilità: dati dal Fracture Liaison Service dell’Azienda Ospedale-Università di Padova

TORRES, MARCO ONOFRIO
2022/2023

Abstract

Le fratture di femore da fragilità rappresentano un rilevante problema sanitario e socioeconomico, in quanto associate ad elevata mortalità e disabilità. L’individuazione ed il trattamento precoci risultano quindi fondamentali per prevenire ulteriori complicanze. L’ipovitaminosi D risulta comune tra i pazienti con fragilità scheletrica, la sua correzione riduce il rischio di recidiva ed aumenta l’efficacia dei trattamenti. Anche l’iperparatiroidismo secondario (SHPT), legato ad una carenza di vitamina D (25(OH)D), è una causa frequente di fragilità ossea secondaria. Per la gestione della frattura da fragilità sono stati ideati dei modelli di presa in carico, il Fracture Liaison Service (FLS) risulta essere il modello di riferimento. Il nostro studio ha analizzato il problema dell’ipovitaminosi D e dell’SHPT in una coorte di pazienti con fratture di femore da fragilità. Uno studio osservazionale è stato condotto su pazienti di età ≥ 50 anni con frattura di femore da fragilità afferenti al programma “Hip Padua osteosarcopenia” (Hip-POS) dell’Azienda Ospedale-Università di Padova da marzo 2023 a marzo 2024. Sono stati raccolti dati clinici, comprendenti comorbidità, fattori di rischio per fragilità scheletrica e trattamenti precedenti, nonché esami di laboratorio. A 6 mesi sono stati raccolti i dati clinici di follow-up per valutarne l’andamento. In base ai livelli sierici di 25(OH)D, sono state identificate le seguenti categorie: deficienza (< 50 nmol/L), insufficienza (50-75 nmol/L) e ottimale (> 75 nmol/L). Il SHPT è stato definito dalla presenza di paratormone (PTH) al di sopra dell'intervallo di normalità (6.5-36.8 ng/L) e di calcio corretto al di sotto di 10 mg/dL. Abbiamo incluso 598 pazienti, con un'età mediana di 85 anni (IQR 79-90), di cui il 71% erano donne. Abbiamo riscontrato deficienza di 25(OH)D nel 54%, insufficienza nel 27% e valori ottimali solo nel 19% dei casi. Abbiamo osservato come i soggetti di sesso maschile e quelli con deficienza di 25(OH)D presentassero una prevalenza maggiore di comorbidità. Indagando i fattori predittivi di deficienza di 25(OH)D abbiamo identificato: sesso maschile (OR 2.72, CI 1.58-4.67, p <0,001), diabete mellito (OR 2.69, CI 1.31-5.51, p =0,007) e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) (OR 3.59, CI 1.23-10.43, p = 0.019). Solo il 36,6% dei pazienti stava assumendo farmaci a base di 25(OH)D e solamente l’8,5% una terapia anti-fratturativa. I fattori associati a una minore probabilità di assumere supplementi di 25(OH)D risultavano essere: diabete mellito (OR 0.46, CI 0.27-0.79, p = 0.005) e scompenso cardiaco (OR 0.49, CI 0.25-0.96, p = 0.039). L'SHPT aveva una prevalenza complessiva del 46%. Stratificando in base ai livelli di 25(OH)D, l'SHPT aveva una prevalenza del 59% nei soggetti con deficienza, del 32% nei soggetti con insufficienza e del 32% nei soggetti con livelli ottimali. E' stata analizzata la mortalità a 6 mesi suddividendola per valori vitaminici di deficienza (<50 nmol/L) o non deficienza (>50 nmol/L). Dalle analisi di regressione logistica multivariata, non è risultata un’associazione fra mortalità a sei mesi e status vitaminico D, ma si evinceva una correlazione con i valori di Multiparametric Prognostic Index (MPI) (OR 130.9, CI 23.8-719.2, p<0.001). L'ipovitaminosi D è una condizione molto frequente, in particolare nei pazienti con osteoporosi e frattura di femore. Questi pazienti sono spesso anziani, fragili e comorbidi. Nonostante ciò, la supplementazione con 25(OH)D è sorprendentemente rara, soprattutto nei pazienti più comorbidi (es. diabete mellito), che invece potrebbero trarne maggior beneficio. L'implementazione di programmi FLS, che includano una valutazione clinica e di laboratorio multidimensionale, rappresenta un approccio fondamentale per migliorare l'identificazione e il trattamento delle condizioni legate alla fragilità ossea, come l'ipovitaminosi D.
2022
Role of hypovitaminosis D in patients admitted for fragility hip fractures: data from the Fracture Liaison Service of the "Azienda Ospedale-Università di Padova"
Osteoporosi
Ipovitaminosi D
Frattura di femore
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi specialità TorresMO.pdf

accesso riservato

Dimensione 1.5 MB
Formato Adobe PDF
1.5 MB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/76768