Background. La letteratura riguardante i trasporti secondari o inter-ospedalieri tramite elisoccorso è ad oggi relativamente scarsa e, spesso, incentrata su specifiche patologie tempo-dipendenti, rendendo difficile, da parte della Centrale Operativa la valutazione dei criteri di attivazione di tale servizio nelle altre casistiche. Scopo dello studio. La maggior rapidità di esecuzione del trasporto rappresenta uno dei presupposti cardine all’utilizzo dell’elisoccorso. Le tempistiche di trasporto sono spesso di difficile previsione e la loro scorretta valutazione può favorire eventuali errori decisionali, che potrebbero essere evitati con maggior facilità se in possesso di dati precisi, che permettano una scelta più appropriata del mezzo, con conseguente riduzione della quota di overtriage nell’utilizzo dell’elisoccorso. Materiali e metodi. In questo studio osservazionale retrospettivo sono stati analizzati dati forniti dalla Centrale Operativa del SUEM 118 di Padova, riguardanti tutti i trasporti secondari effettuati via aria da gennaio 2021 a luglio 2024. L’elaborazione dei dati è stata effettuata tramite software R con l’ausilio dell'Unità di Biostatistica, Epidemiologia e Sanità Pubblica dell’Università di Padova, utilizzando metodiche descrittive, di associazione, regressione lineare e Change-point Analysis. È stata inoltre eseguita un’analisi di sensibilità e significatività statistica. L’imputazione in caso di dati mancanti è stata eseguita tramite algoritmo Random Forest. Risultati. L’analisi statistica ha confermato la maggiore rapidità dell’ambulanza nei trasporti per distanze inferiori a 44 km via terra (29,3% del campione), risultato dovuto soprattutto al maggior tempo necessario all’elisoccorso nelle fasi di allertamento e nelle manovre di caricamento/scaricamento del paziente. Conclusioni. La scelta del mezzo nei trasporti secondari, soprattutto in territori pianeggianti e non disagiati, non dovrebbe basarsi solo su criteri clinici o sull’errato assunto che l’elisoccorso sia sempre il mezzo più rapido. Dovrebbe invece tenere in considerazione il potenziale vantaggio nell’utilizzo dell’ambulanza nei trasporti di breve distanza, con l’intento di migliorare il servizio in termini sia di efficacia che di efficienza.
Utilizzo dell'elisoccorso nei trasporti secondari: è davvero un vantaggio?
CHERUBINI, LIBERO
2022/2023
Abstract
Background. La letteratura riguardante i trasporti secondari o inter-ospedalieri tramite elisoccorso è ad oggi relativamente scarsa e, spesso, incentrata su specifiche patologie tempo-dipendenti, rendendo difficile, da parte della Centrale Operativa la valutazione dei criteri di attivazione di tale servizio nelle altre casistiche. Scopo dello studio. La maggior rapidità di esecuzione del trasporto rappresenta uno dei presupposti cardine all’utilizzo dell’elisoccorso. Le tempistiche di trasporto sono spesso di difficile previsione e la loro scorretta valutazione può favorire eventuali errori decisionali, che potrebbero essere evitati con maggior facilità se in possesso di dati precisi, che permettano una scelta più appropriata del mezzo, con conseguente riduzione della quota di overtriage nell’utilizzo dell’elisoccorso. Materiali e metodi. In questo studio osservazionale retrospettivo sono stati analizzati dati forniti dalla Centrale Operativa del SUEM 118 di Padova, riguardanti tutti i trasporti secondari effettuati via aria da gennaio 2021 a luglio 2024. L’elaborazione dei dati è stata effettuata tramite software R con l’ausilio dell'Unità di Biostatistica, Epidemiologia e Sanità Pubblica dell’Università di Padova, utilizzando metodiche descrittive, di associazione, regressione lineare e Change-point Analysis. È stata inoltre eseguita un’analisi di sensibilità e significatività statistica. L’imputazione in caso di dati mancanti è stata eseguita tramite algoritmo Random Forest. Risultati. L’analisi statistica ha confermato la maggiore rapidità dell’ambulanza nei trasporti per distanze inferiori a 44 km via terra (29,3% del campione), risultato dovuto soprattutto al maggior tempo necessario all’elisoccorso nelle fasi di allertamento e nelle manovre di caricamento/scaricamento del paziente. Conclusioni. La scelta del mezzo nei trasporti secondari, soprattutto in territori pianeggianti e non disagiati, non dovrebbe basarsi solo su criteri clinici o sull’errato assunto che l’elisoccorso sia sempre il mezzo più rapido. Dovrebbe invece tenere in considerazione il potenziale vantaggio nell’utilizzo dell’ambulanza nei trasporti di breve distanza, con l’intento di migliorare il servizio in termini sia di efficacia che di efficienza.File | Dimensione | Formato | |
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