Background: L'ictus ischemico rappresenta una delle principali cause di mortalità e disabilità in tutto il mondo. Negli ultimi anni, i progressi nelle tecniche di imaging e i trattamenti di trombolisi e trombectomia hanno contribuito a ridurre la mortalità e la disabilità a lungo termine nei pazienti con ictus ischemico. L’introduzione del software RAPID ha permesso una migliore selezione dei pazienti suscettibili di trattamento. Altri fattori che entrano in gioco sono sicuramente la gravità di presentazione e i tempi di gestione. Obiettivo: Il presente studio osservazionale retrospettivo si propone di analizzare gli outcomes di mortalità e disabilità residua in pazienti con ictus ischemico acuto trattati con trombolisi e/o trombectomia in quattro ospedali della regione Veneto (Arzignano, Bassano del Grappa, Santorso e Vicenza) negli anni 2021 e 2023, con particolare attenzione all’impatto della scelta del DEA di destinazione sugli outcomes in quei pazienti che giungono dal territorio tramite SUEM. Metodi: Studio osservazionale retrospettivo condotto su 457 pazienti adulti con diagnosi di ictus ischemico acuto trattati con trombolisi endovenosa e/o trombectomia nel periodo dal 01/01/2021 al 31/12/2021 (n=215) e dal 01/01/2023 al 31/12/2023 (n=242), appartenenti al territorio della AULSS 7 Pedemontana e AULSS 8 Berica. I dati raccolti comprendevano variabili demografiche, cliniche (NIHSS pre-trattamento), e i tempi di trattamento (Door-To-Treatment, Tempo-Esordio-Trattamento). Gli outcomes principali erano la mortalità per ictus a 30 giorni e la disabilità residua a 3 mesi (valutata con la scala mRS). I dati sono stati analizzati mediante statistiche descrittive e test di significatività (t-test, test Chi-quadrato, regressione lineare e probit). Risultati: Nel periodo 2021-2023, il tasso di mortalità per ictus è diminuito dal 13,6% al 7,4%. I pazienti trattati nel 2023 hanno mostrato tempi di trattamento significativamente più brevi, con una riduzione media del tempo Door-To-Treatment (DTT) rispetto al 2021. La probabilità di un peggioramento significativo della disabilità (Δ mRS ≥ 2) è risultata associata principalmente alla gravità dell'ictus (NIHSS pre-trattamento) e all'età avanzata. Inoltre, la trombectomia ha avuto un ruolo significativo sulla riduzione della mortalità per ictus, specialmente nei pazienti con un NIHSS elevato all’esordio. La centralizzazione dei pazienti in centri di II livello è stata associata a una gestione più tempestiva e a outcomes migliori. Conclusioni: I risultati suggeriscono che la centralizzazione dei pazienti in centri di II livello ha migliorato significativamente la tempestività del trattamento e, di conseguenza, gli outcomes dei pazienti con ictus ischemico. Le variabili più influenti sui risultati finali restano la gravità dell’ictus (NIHSS pre-trattamento) e l’età avanzata, confermando l’importanza di un trattamento precoce e mirato. Le politiche di gestione territoriale e la formazione continua del personale sanitario sono cruciali per ottimizzare l'assistenza ai pazienti con ictus ischemico acuto.
Impatto dei tempi di gestione in DEA sul percorso dei pazienti con ictus ischemico trattati mediante trombolisi sistemica e trombectomia: uno studio osservazionale retrospettivo
MARIOTTI, GIULIA
2022/2023
Abstract
Background: L'ictus ischemico rappresenta una delle principali cause di mortalità e disabilità in tutto il mondo. Negli ultimi anni, i progressi nelle tecniche di imaging e i trattamenti di trombolisi e trombectomia hanno contribuito a ridurre la mortalità e la disabilità a lungo termine nei pazienti con ictus ischemico. L’introduzione del software RAPID ha permesso una migliore selezione dei pazienti suscettibili di trattamento. Altri fattori che entrano in gioco sono sicuramente la gravità di presentazione e i tempi di gestione. Obiettivo: Il presente studio osservazionale retrospettivo si propone di analizzare gli outcomes di mortalità e disabilità residua in pazienti con ictus ischemico acuto trattati con trombolisi e/o trombectomia in quattro ospedali della regione Veneto (Arzignano, Bassano del Grappa, Santorso e Vicenza) negli anni 2021 e 2023, con particolare attenzione all’impatto della scelta del DEA di destinazione sugli outcomes in quei pazienti che giungono dal territorio tramite SUEM. Metodi: Studio osservazionale retrospettivo condotto su 457 pazienti adulti con diagnosi di ictus ischemico acuto trattati con trombolisi endovenosa e/o trombectomia nel periodo dal 01/01/2021 al 31/12/2021 (n=215) e dal 01/01/2023 al 31/12/2023 (n=242), appartenenti al territorio della AULSS 7 Pedemontana e AULSS 8 Berica. I dati raccolti comprendevano variabili demografiche, cliniche (NIHSS pre-trattamento), e i tempi di trattamento (Door-To-Treatment, Tempo-Esordio-Trattamento). Gli outcomes principali erano la mortalità per ictus a 30 giorni e la disabilità residua a 3 mesi (valutata con la scala mRS). I dati sono stati analizzati mediante statistiche descrittive e test di significatività (t-test, test Chi-quadrato, regressione lineare e probit). Risultati: Nel periodo 2021-2023, il tasso di mortalità per ictus è diminuito dal 13,6% al 7,4%. I pazienti trattati nel 2023 hanno mostrato tempi di trattamento significativamente più brevi, con una riduzione media del tempo Door-To-Treatment (DTT) rispetto al 2021. La probabilità di un peggioramento significativo della disabilità (Δ mRS ≥ 2) è risultata associata principalmente alla gravità dell'ictus (NIHSS pre-trattamento) e all'età avanzata. Inoltre, la trombectomia ha avuto un ruolo significativo sulla riduzione della mortalità per ictus, specialmente nei pazienti con un NIHSS elevato all’esordio. La centralizzazione dei pazienti in centri di II livello è stata associata a una gestione più tempestiva e a outcomes migliori. Conclusioni: I risultati suggeriscono che la centralizzazione dei pazienti in centri di II livello ha migliorato significativamente la tempestività del trattamento e, di conseguenza, gli outcomes dei pazienti con ictus ischemico. Le variabili più influenti sui risultati finali restano la gravità dell’ictus (NIHSS pre-trattamento) e l’età avanzata, confermando l’importanza di un trattamento precoce e mirato. Le politiche di gestione territoriale e la formazione continua del personale sanitario sono cruciali per ottimizzare l'assistenza ai pazienti con ictus ischemico acuto.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/77625