Introduzione: Gli oppioidi sono e restano il pilastro della gestione del dolore perioperatorio, ma più di recente si è fatto più luce sugli effetti avversi di questi farmaci che possono portare a ricoveri ospedalieri prolungati con aumento dei costi di gestione e ridotta soddisfazione da parte del paziente. Si è posta quindi maggiore enfasi sulla riduzione al minimo del consumo di oppioidi nel periodo perioperatorio, introducendo il concetto di “opioid sparing anesthesia”. Questo obiettivo è possibile grazie alle strategie di gestione multimodale del dolore in cui ci si avvale di una combinazione di farmaci non oppioidi e/o tecniche di anestesia locoregionale. Si riducono così al minimo gli effetti avversi correlati agli oppioidi e si migliora la soddisfazione complessiva del paziente. Scopo dello studio: Lo scopo principale del nostro studio è di valutare negli interventi ginecologici laparoscopici l’efficacia del TAP block come ausilio nel garantire un migliore controllo del dolore perioperatorio con riduzione del consumo di oppioidi e delle complicanze legate ad essi. Materiali e metodi: Sono state arruolate 40 pazienti che dovevano essere sottoposte ad interventi di chirurgia ginecologica laparoscopica della durata inferiore a 180 min. Le pazienti sono state divise in due gruppi: uno di studio (23 pazienti) e uno di controllo (17 pazienti). Nel gruppo di studio, il TAP Block è stato eseguito pre-incisione chirurgica, bilateralmente per via ecografica iniettando 20 ml di ropivacaina allo 0,375% per lato. In entrambi gruppi le pazienti hanno ricevuto un’anestesia generale standard con monitoraggio standard. Come analgesia postoperatoria è stato prescritto 1 g di paracetamolo da somministrare ad orari fissi per tre volte al giorno, FANS al bisogno. Per ogni paziente sono stati registrati i seguenti dati: dati demografici; anamnesi; classe ASA; intervento chirurgico e durata; dosaggio oppioidi intraoperatori; oppioidi rescue postoperatori; Scala di Valutazione Numerica o NRS (0-10) (a riposo e dopo la tosse), necessità di terapia analgesica, nausea o vomito al risveglio, a 6h, a 12h e a 24h; durata degenza ospedaliera. Risultati: I due gruppi erano comparabili per quanto riguarda dati demografici, comorbidità, tipo e durata dell’intervento chirurgico. Per quanto riguarda l’uso di oppioidi, intraoperatoriamente non è emersa differenza statisticamente significativa mentre è emersa nel gruppo di studio una riduzione significativa nell’utilizzo di oppioidi rescue a T0. Durante tutto il periodo osservazionale (T0, T6, T12 e T24) il punteggio NRS è risultato significativamente minore nel gruppo di studio rispetto al gruppo di controllo sia a riposo che dopo la tosse. Riguardo la somministrazione di FANS nel periodo postoperatorio, è stata maggiore nel gruppo di controllo rispetto al gruppo di studio nell’intero periodo osservazionale ma risultando una differenza statisticamente rilevante solo a 12h. Abbiamo poi registrato l’incidenza di PONV che si è dimostrata ridotta in maniera significativa nel gruppo di studio. Conclusioni: I risultati del nostro studio ci indicano che il blocco del piano trasverso dell’addome può essere impiegato come un valido e sicuro ausilio nella gestione del dolore postoperatorio in quanto ha determinato una riduzione della richiesta di oppioidi rescue, un miglior punteggio NRS e una ridotta necessità di terapia analgesica nelle 24h successive l’intervento, nonchè riduzione di complicanze quali nausea e vomito postoperatori con miglioramento del comfort delle pazienti. Tuttavia, la scarsa numerosità del nostro campione costituisce un limite che potrebbe essere superato con il prosieguo dello studio.
Transversus Abdominis Plane (TAP) block e opioid sparing in chirurgia ginecologica laparoscopica.
PANARIELLO, VALERIA
2022/2023
Abstract
Introduzione: Gli oppioidi sono e restano il pilastro della gestione del dolore perioperatorio, ma più di recente si è fatto più luce sugli effetti avversi di questi farmaci che possono portare a ricoveri ospedalieri prolungati con aumento dei costi di gestione e ridotta soddisfazione da parte del paziente. Si è posta quindi maggiore enfasi sulla riduzione al minimo del consumo di oppioidi nel periodo perioperatorio, introducendo il concetto di “opioid sparing anesthesia”. Questo obiettivo è possibile grazie alle strategie di gestione multimodale del dolore in cui ci si avvale di una combinazione di farmaci non oppioidi e/o tecniche di anestesia locoregionale. Si riducono così al minimo gli effetti avversi correlati agli oppioidi e si migliora la soddisfazione complessiva del paziente. Scopo dello studio: Lo scopo principale del nostro studio è di valutare negli interventi ginecologici laparoscopici l’efficacia del TAP block come ausilio nel garantire un migliore controllo del dolore perioperatorio con riduzione del consumo di oppioidi e delle complicanze legate ad essi. Materiali e metodi: Sono state arruolate 40 pazienti che dovevano essere sottoposte ad interventi di chirurgia ginecologica laparoscopica della durata inferiore a 180 min. Le pazienti sono state divise in due gruppi: uno di studio (23 pazienti) e uno di controllo (17 pazienti). Nel gruppo di studio, il TAP Block è stato eseguito pre-incisione chirurgica, bilateralmente per via ecografica iniettando 20 ml di ropivacaina allo 0,375% per lato. In entrambi gruppi le pazienti hanno ricevuto un’anestesia generale standard con monitoraggio standard. Come analgesia postoperatoria è stato prescritto 1 g di paracetamolo da somministrare ad orari fissi per tre volte al giorno, FANS al bisogno. Per ogni paziente sono stati registrati i seguenti dati: dati demografici; anamnesi; classe ASA; intervento chirurgico e durata; dosaggio oppioidi intraoperatori; oppioidi rescue postoperatori; Scala di Valutazione Numerica o NRS (0-10) (a riposo e dopo la tosse), necessità di terapia analgesica, nausea o vomito al risveglio, a 6h, a 12h e a 24h; durata degenza ospedaliera. Risultati: I due gruppi erano comparabili per quanto riguarda dati demografici, comorbidità, tipo e durata dell’intervento chirurgico. Per quanto riguarda l’uso di oppioidi, intraoperatoriamente non è emersa differenza statisticamente significativa mentre è emersa nel gruppo di studio una riduzione significativa nell’utilizzo di oppioidi rescue a T0. Durante tutto il periodo osservazionale (T0, T6, T12 e T24) il punteggio NRS è risultato significativamente minore nel gruppo di studio rispetto al gruppo di controllo sia a riposo che dopo la tosse. Riguardo la somministrazione di FANS nel periodo postoperatorio, è stata maggiore nel gruppo di controllo rispetto al gruppo di studio nell’intero periodo osservazionale ma risultando una differenza statisticamente rilevante solo a 12h. Abbiamo poi registrato l’incidenza di PONV che si è dimostrata ridotta in maniera significativa nel gruppo di studio. Conclusioni: I risultati del nostro studio ci indicano che il blocco del piano trasverso dell’addome può essere impiegato come un valido e sicuro ausilio nella gestione del dolore postoperatorio in quanto ha determinato una riduzione della richiesta di oppioidi rescue, un miglior punteggio NRS e una ridotta necessità di terapia analgesica nelle 24h successive l’intervento, nonchè riduzione di complicanze quali nausea e vomito postoperatori con miglioramento del comfort delle pazienti. Tuttavia, la scarsa numerosità del nostro campione costituisce un limite che potrebbe essere superato con il prosieguo dello studio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/77640