La Lega Internazionale contro l’Epilessia (ILAE) nel 2005 ha definito l’epilessia come: «una disfunzione cerebrale caratterizzata da una predisposizione prolungata a generare crisi epilettiche, e dalle conseguenze neurobiologiche, cognitive, psicologiche e sociali di questa condizione» (Fisher et al., 2005). Nei bambini l’epilessia è la condizione neurologica più frequentemente riscontrata e rispetto agli adulti il quadro è più complesso (Featherstone, 2009); risulta inoltre ancora più complesso per i bambini con epilessie idiopatiche, ovvero geneticamente determinate, le quali si manifestano in assenza di deficit neurologici, disabilità intellettiva o lesioni cerebrali e non hanno una causa esterna nota o sospetta (Helbig et al., 2008). Sebbene non sia possibile ad oggi individuare deficit conclamati associati alle epilessie idiopatiche, vi sono evidenze di scarsi risultati a livello di rendimento scolastico che si possono ricondurre a problemi di memoria e difficoltà di apprendimento (Soria et al., 2008). All’interno del dominio dell’apprendimento, si è preso in esame uno specifico tipo di apprendimento associativo, il Dynamic Associative Learning (DAL). Con l’espressione Dynamic Associative Learning (DAL) si fa riferimento alla capacità degli organismi di regolare il proprio comportamento come risposta a contingenze variabili nel tempo (Holland & Gallagher, 1999). Tale costrutto risulta associato al concetto di Volatilità Ambientale, ovvero al grado di labilità dell’ambiente, in quanto il cervello, per modellare in maniera accurata lo stato dell’ambiente nel tempo richiede aspettative sulla precisione dei cambiamenti negli stati nascosti (Palmer et al., 2017). Partendo da questi due costrutti è stato somministrato un nuovo compito di apprendimento associativo probabilistico, il Mario Task, che prende come modello il compito di Lawson et al. (2017) sulla Volatilità Ambientale, con l’obiettivo di comprendere se bambini con diagnosi di epilessia di tipo idiopatico siano in grado di apprendere in maniera associativa probabilistica (DAL), e di aggiornare tale apprendimento da un blocco all’altro (non rewarding blocks), in maniera uguale o diversa rispetto al gruppo di controllo. I risultati, se da una parte indicano che non ci sono differenze significative tra il gruppo con epilessia e il gruppo di controllo nell’apprendimento contestuale e nella performance comportamentale, dall’altra suggeriscono che invece una differenza ci sia, ma essa va ulteriormente indagata sulla base di un aumento e soprattutto di una stratificazione migliore del campione, che in questa sede non è stato possibile effettuare. L’aspetto interessante di questi risultati, nonostante il campione sia eterogeneo e limitato, consiste nel fatto che forniscono delle iniziali suggestioni sull’utilità che il nuovo task sperimentale potrebbe avere per valutare la capacità di DAL, in particolare in popolazioni in cui è presente una difficoltà a livello di flessibilità cognitiva implicita, come quella epilettica (Duma et al., 2021a).
Apprendimento associativo probabilistico: uno studio su bambini con epilessie idiopatiche
PACIARONI, ELISA
2023/2024
Abstract
La Lega Internazionale contro l’Epilessia (ILAE) nel 2005 ha definito l’epilessia come: «una disfunzione cerebrale caratterizzata da una predisposizione prolungata a generare crisi epilettiche, e dalle conseguenze neurobiologiche, cognitive, psicologiche e sociali di questa condizione» (Fisher et al., 2005). Nei bambini l’epilessia è la condizione neurologica più frequentemente riscontrata e rispetto agli adulti il quadro è più complesso (Featherstone, 2009); risulta inoltre ancora più complesso per i bambini con epilessie idiopatiche, ovvero geneticamente determinate, le quali si manifestano in assenza di deficit neurologici, disabilità intellettiva o lesioni cerebrali e non hanno una causa esterna nota o sospetta (Helbig et al., 2008). Sebbene non sia possibile ad oggi individuare deficit conclamati associati alle epilessie idiopatiche, vi sono evidenze di scarsi risultati a livello di rendimento scolastico che si possono ricondurre a problemi di memoria e difficoltà di apprendimento (Soria et al., 2008). All’interno del dominio dell’apprendimento, si è preso in esame uno specifico tipo di apprendimento associativo, il Dynamic Associative Learning (DAL). Con l’espressione Dynamic Associative Learning (DAL) si fa riferimento alla capacità degli organismi di regolare il proprio comportamento come risposta a contingenze variabili nel tempo (Holland & Gallagher, 1999). Tale costrutto risulta associato al concetto di Volatilità Ambientale, ovvero al grado di labilità dell’ambiente, in quanto il cervello, per modellare in maniera accurata lo stato dell’ambiente nel tempo richiede aspettative sulla precisione dei cambiamenti negli stati nascosti (Palmer et al., 2017). Partendo da questi due costrutti è stato somministrato un nuovo compito di apprendimento associativo probabilistico, il Mario Task, che prende come modello il compito di Lawson et al. (2017) sulla Volatilità Ambientale, con l’obiettivo di comprendere se bambini con diagnosi di epilessia di tipo idiopatico siano in grado di apprendere in maniera associativa probabilistica (DAL), e di aggiornare tale apprendimento da un blocco all’altro (non rewarding blocks), in maniera uguale o diversa rispetto al gruppo di controllo. I risultati, se da una parte indicano che non ci sono differenze significative tra il gruppo con epilessia e il gruppo di controllo nell’apprendimento contestuale e nella performance comportamentale, dall’altra suggeriscono che invece una differenza ci sia, ma essa va ulteriormente indagata sulla base di un aumento e soprattutto di una stratificazione migliore del campione, che in questa sede non è stato possibile effettuare. L’aspetto interessante di questi risultati, nonostante il campione sia eterogeneo e limitato, consiste nel fatto che forniscono delle iniziali suggestioni sull’utilità che il nuovo task sperimentale potrebbe avere per valutare la capacità di DAL, in particolare in popolazioni in cui è presente una difficoltà a livello di flessibilità cognitiva implicita, come quella epilettica (Duma et al., 2021a).| File | Dimensione | Formato | |
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