La riserva cognitiva (CR) è un costrutto di grande importanza nell’ambito della cognizione. Individui in possesso di una elevata riserva cognitiva sono in grado di fronteggiare l’eventualità di un danno cerebrale attraverso processi cognitivi più flessibili ed efficienti, che si riorganizzano attivamente sulla base delle risorse ancora disponibili mitigando le ripercussioni del danno sul funzionamento cognitivo (Stern, 2020). Allo stesso modo, una elevata riserva motoria (MR) rappresenta una risorsa a disposizione dell’individuo nell’affrontare eventuali patologie non solo motorie, ma anche cognitive (Sunwoo et al., 2017; Bastos e Barbosa, 2022). Sebbene siano state riportate in letteratura molte evidenze con pazienti affetti da decadimento cognitivo (Katzman et al., 1988; Mortimer, & Graves, 1993; Stern et al., 2002), è ancora poco chiaro se questi effetti protettivi si verifichino anche in individui affetti da una patologia con prevalente interessamento della sfera motoria, quale il Morbo di Parkinson (PD). La presente ricerca è stata svolta con l’obiettivo di indagare se in una popolazione affetta da tale patologia esista una relazione tra riserva cognitiva e riserva motoria e qualità delle prestazioni cognitiva e motoria, così come avviene negli individui sani, e con decadimento cognitivo (o demenza). A due gruppi di partecipanti, uno composto da individui sani e uno composto da individui con Morbo di Parkinson, sono stati somministrati dei questionari per la misurazione delle riserve cognitiva e motoria e due prove atte a quantificare prestazione cognitiva e forza fisica, cioè motoria. I risultati ottenuti sembrerebbero confermare la funzione protettiva della riserva cognitiva nei partecipanti sani, mentre nessuna delle due riserve considerate si è rivelata un buon predittore della prestazione cognitiva e di forza fisica nei partecipanti affetti da Morbo di Parkinson, per i quali l’età ha un peso maggiore delle riserve nel determinare la qualità del funzionamento cognitivo e motorio. I risultati ottenuti nel presente studio suggeriscono che la presenza della patologia (Morbo di Parkinson) potrebbe ridurre l'effetto protettivo delle riserve cognitiva e motoria.
Efficacia delle riserve cognitiva e motoria in condizione di patologia: il caso del Morbo di Parkinson
GIANNI, GAIA
2023/2024
Abstract
La riserva cognitiva (CR) è un costrutto di grande importanza nell’ambito della cognizione. Individui in possesso di una elevata riserva cognitiva sono in grado di fronteggiare l’eventualità di un danno cerebrale attraverso processi cognitivi più flessibili ed efficienti, che si riorganizzano attivamente sulla base delle risorse ancora disponibili mitigando le ripercussioni del danno sul funzionamento cognitivo (Stern, 2020). Allo stesso modo, una elevata riserva motoria (MR) rappresenta una risorsa a disposizione dell’individuo nell’affrontare eventuali patologie non solo motorie, ma anche cognitive (Sunwoo et al., 2017; Bastos e Barbosa, 2022). Sebbene siano state riportate in letteratura molte evidenze con pazienti affetti da decadimento cognitivo (Katzman et al., 1988; Mortimer, & Graves, 1993; Stern et al., 2002), è ancora poco chiaro se questi effetti protettivi si verifichino anche in individui affetti da una patologia con prevalente interessamento della sfera motoria, quale il Morbo di Parkinson (PD). La presente ricerca è stata svolta con l’obiettivo di indagare se in una popolazione affetta da tale patologia esista una relazione tra riserva cognitiva e riserva motoria e qualità delle prestazioni cognitiva e motoria, così come avviene negli individui sani, e con decadimento cognitivo (o demenza). A due gruppi di partecipanti, uno composto da individui sani e uno composto da individui con Morbo di Parkinson, sono stati somministrati dei questionari per la misurazione delle riserve cognitiva e motoria e due prove atte a quantificare prestazione cognitiva e forza fisica, cioè motoria. I risultati ottenuti sembrerebbero confermare la funzione protettiva della riserva cognitiva nei partecipanti sani, mentre nessuna delle due riserve considerate si è rivelata un buon predittore della prestazione cognitiva e di forza fisica nei partecipanti affetti da Morbo di Parkinson, per i quali l’età ha un peso maggiore delle riserve nel determinare la qualità del funzionamento cognitivo e motorio. I risultati ottenuti nel presente studio suggeriscono che la presenza della patologia (Morbo di Parkinson) potrebbe ridurre l'effetto protettivo delle riserve cognitiva e motoria.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/79432