Digital self-mirroring (DSM) refers to the phenomenon of viewing one’s own image on the screen on synchronous communication platforms. The increase of online psychotherapies brought significant effects on the psychological and comunicative level, changing the use of non-verbal language, self-perception during social interactions and even self-efficacy perception. In literature, the Zoom fatigue and Zoom dysmorphia phenomena have been studied and they seem to be correlated to the DSM, of which however we still have only few information. The aim of the paper is to investigate how DSM can positively contribute to the therapeutic process and, at the same time, how it can represent a potential obstacle during online group psychotherapy. 14 Italian psychotherapists have been interviewed using a semi-structured interview appositely created. The findings shows of the qualitative investigation show how DSM can generate positive effects on therapists, such as an increased self-awareness and a better self-regulation of the non-verbal language. Nevertheless, seeing one’s own image on the screen can represent a source of distraction and can cause an altered synchronous communication and a potential cognitive dissonance. It is wise that psychotherapists could be aware of DSM effects on them, in order to make online psychotherapies functional and effective, both for them and for their patients.

Il Digital self-mirroring (DSM) si riferisce a un fenomeno peculiare della comunicazione online, ovvero l’esperienza di vedere sé stessi riflessi sullo schermo durante l’uso di piattaforme di comunicazione digitale sincrona. L’incremento delle psicoterapie condotte in modalità online ha comportato effetti significativi sia a livello comunicativo che psicologico, modificando l’utilizzo del linguaggio non verbale, la percezione di sé stessi durante l’interazione sociale e, talvolta, anche la percezione della propria autoefficacia. In particolare, la possibilità di vedere la propria immagine durante le psicoterapie online introduce un nuovo elemento nel setting terapeutico, aprendo la strada a nuove riflessioni sul suo potenziale impatto sul processo terapeutico stesso. In letteratura, sono già stati studiati alcuni fenomeni, tra cui la Zoom fatigue e la Zoom dismorphia, che sembrano essere correlati al fenomeno del DSM, rispetto al quale, tuttavia, si hanno ancora poche informazioni. L’obiettivo dell’elaborato è di indagare come questo fenomeno possa contribuire in modo positivo al processo terapeutico e, al contempo, come possa rappresentare un potenziale ostacolo durante la psicoterapia di gruppo online. A questo proposito, sono stati intervistati 14 psicoterapeuti italiani, che conducono terapie di gruppo, utilizzando un’intervista semi-strutturata, appositamente sviluppata. Dai risultati dell’analisi qualitativa è emerso che il DSM può generare effetti positivi per il terapeuta, come un aumento dell’autoconsapevolezza e una maggiore auto-regolazione del proprio linguaggio non-verbale. Tuttavia, vedere la propria immagine sullo schermo può anche costituire una fonte di distrazione, alterare la comunicazione sincrona e causare una possibile dissonanza cognitiva negli psicoterapeuti. È auspicabile che gli psicoterapeuti acquisiscano consapevolezza circa gli effetti che il DSM può produrre, al fine di svolgere le sedute di psicoterapia online nel modo più efficace e funzionale possibile, sia per loro che per i pazienti.

Lo specchio del terapeuta: Un’indagine qualitativa sul Digital Self-Mirroring nella psicoterapia di gruppo online

COCCHI, FLAVIA
2023/2024

Abstract

Digital self-mirroring (DSM) refers to the phenomenon of viewing one’s own image on the screen on synchronous communication platforms. The increase of online psychotherapies brought significant effects on the psychological and comunicative level, changing the use of non-verbal language, self-perception during social interactions and even self-efficacy perception. In literature, the Zoom fatigue and Zoom dysmorphia phenomena have been studied and they seem to be correlated to the DSM, of which however we still have only few information. The aim of the paper is to investigate how DSM can positively contribute to the therapeutic process and, at the same time, how it can represent a potential obstacle during online group psychotherapy. 14 Italian psychotherapists have been interviewed using a semi-structured interview appositely created. The findings shows of the qualitative investigation show how DSM can generate positive effects on therapists, such as an increased self-awareness and a better self-regulation of the non-verbal language. Nevertheless, seeing one’s own image on the screen can represent a source of distraction and can cause an altered synchronous communication and a potential cognitive dissonance. It is wise that psychotherapists could be aware of DSM effects on them, in order to make online psychotherapies functional and effective, both for them and for their patients.
2023
The psychotherapist’s mirror: A qualitative investigation on Digital Self-Mirroring during online group psychotherapy
Il Digital self-mirroring (DSM) si riferisce a un fenomeno peculiare della comunicazione online, ovvero l’esperienza di vedere sé stessi riflessi sullo schermo durante l’uso di piattaforme di comunicazione digitale sincrona. L’incremento delle psicoterapie condotte in modalità online ha comportato effetti significativi sia a livello comunicativo che psicologico, modificando l’utilizzo del linguaggio non verbale, la percezione di sé stessi durante l’interazione sociale e, talvolta, anche la percezione della propria autoefficacia. In particolare, la possibilità di vedere la propria immagine durante le psicoterapie online introduce un nuovo elemento nel setting terapeutico, aprendo la strada a nuove riflessioni sul suo potenziale impatto sul processo terapeutico stesso. In letteratura, sono già stati studiati alcuni fenomeni, tra cui la Zoom fatigue e la Zoom dismorphia, che sembrano essere correlati al fenomeno del DSM, rispetto al quale, tuttavia, si hanno ancora poche informazioni. L’obiettivo dell’elaborato è di indagare come questo fenomeno possa contribuire in modo positivo al processo terapeutico e, al contempo, come possa rappresentare un potenziale ostacolo durante la psicoterapia di gruppo online. A questo proposito, sono stati intervistati 14 psicoterapeuti italiani, che conducono terapie di gruppo, utilizzando un’intervista semi-strutturata, appositamente sviluppata. Dai risultati dell’analisi qualitativa è emerso che il DSM può generare effetti positivi per il terapeuta, come un aumento dell’autoconsapevolezza e una maggiore auto-regolazione del proprio linguaggio non-verbale. Tuttavia, vedere la propria immagine sullo schermo può anche costituire una fonte di distrazione, alterare la comunicazione sincrona e causare una possibile dissonanza cognitiva negli psicoterapeuti. È auspicabile che gli psicoterapeuti acquisiscano consapevolezza circa gli effetti che il DSM può produrre, al fine di svolgere le sedute di psicoterapia online nel modo più efficace e funzionale possibile, sia per loro che per i pazienti.
Self-mirroring
Online psychotherapy
Zoom fatigue
Self-efficacy
CQR
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/79466