Diversi studi sottolineano l'importanza del periodo intrauterino per la programmazione della salute e della malattia nel corso della vita (Faa et al., 2016). Tuttavia, la conoscenza dei meccanismi alla base della programmazione precoce del cervello è ancora rudimentale (Kalagiri et al., 2016). L’obiettivo di questa tesi è indagare l’influenza dello stress materno prenatale sulla psicofisiologia del bambino. Ventiquattro donne in gravidanza, senza anomalie fetali, sono state reclutate nel programma per gravidanze ad alto rischio dell'Unità di Ostetricia dell'Ospedale Universitario di Padova. Durante il primo appuntamento, tra la 24ª e la 28ª settimana gestazionale, hanno effettuato un elettrocardiogramma per ottenere misure della variabilità della frequenza cardiaca (HRV), compilato questionari sullo stress ed è stato raccolto un campione di cortisolo salivare mattutino. A circa tre settimane dal parto, i neonati sono stati valutati con elettrocardiogramma per HRV, EEG multicanale e raccolta di cortisolo. EEG e HRV sono stati registrati a riposo e in risposta a uno stimolo uditivo per ottenere il potenziale evocato P50. In questa occasione, sono stati raccolti nuovamente questionari e cortisolo mattutino dalle madri. Abbiamo riscontrato livelli molto elevati di stress nei parametri materni prenatali, correlati significativamente con alcune componenti HRV dei neonati. A sua volta, le latenze della P50 sembra essere significativamente associate al profilo HRV del neonato. I risultati sembrerebbero suggerire che lo stress prenatale nelle donne influenzi significativamente la fisiologia del neonato, con effetti a cascata sulle sue risposte agli stimoli esterni e sulla capacità di filtrare le informazioni irrilevanti.
Stress in gravidanza e sviluppo cerebrale del neonato
PUDDU, SARA
2023/2024
Abstract
Diversi studi sottolineano l'importanza del periodo intrauterino per la programmazione della salute e della malattia nel corso della vita (Faa et al., 2016). Tuttavia, la conoscenza dei meccanismi alla base della programmazione precoce del cervello è ancora rudimentale (Kalagiri et al., 2016). L’obiettivo di questa tesi è indagare l’influenza dello stress materno prenatale sulla psicofisiologia del bambino. Ventiquattro donne in gravidanza, senza anomalie fetali, sono state reclutate nel programma per gravidanze ad alto rischio dell'Unità di Ostetricia dell'Ospedale Universitario di Padova. Durante il primo appuntamento, tra la 24ª e la 28ª settimana gestazionale, hanno effettuato un elettrocardiogramma per ottenere misure della variabilità della frequenza cardiaca (HRV), compilato questionari sullo stress ed è stato raccolto un campione di cortisolo salivare mattutino. A circa tre settimane dal parto, i neonati sono stati valutati con elettrocardiogramma per HRV, EEG multicanale e raccolta di cortisolo. EEG e HRV sono stati registrati a riposo e in risposta a uno stimolo uditivo per ottenere il potenziale evocato P50. In questa occasione, sono stati raccolti nuovamente questionari e cortisolo mattutino dalle madri. Abbiamo riscontrato livelli molto elevati di stress nei parametri materni prenatali, correlati significativamente con alcune componenti HRV dei neonati. A sua volta, le latenze della P50 sembra essere significativamente associate al profilo HRV del neonato. I risultati sembrerebbero suggerire che lo stress prenatale nelle donne influenzi significativamente la fisiologia del neonato, con effetti a cascata sulle sue risposte agli stimoli esterni e sulla capacità di filtrare le informazioni irrilevanti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/79539