Diversi modelli di comprensione del linguaggio ipotizzano che il sistema linguistico sia in grado di preattivare informazioni di tipo fonologico. Tuttavia, l’evidenza empirica a supporto della preattivazione di informazione fonologica è contrastante e controversa. In questo studio si implementa un paradigma che sfrutta il fatto che i parlanti stranieri di solito commettono errori fonologici. 43 partecipanti dovevano leggere dei frammenti di frasi seguiti da un'ultima parola pronunciata da un parlante nativo o straniero mentre veniva registrato il loro segnale EEG (Elettroencefalografico). La parola target poteva essere predicibile o non predicibile sulla base del contesto della frase. L'identità del parlante (nativo vs. straniero) può essere o meno suggerita dal volto del parlante. Abbiamo osservato u na minore ampiezza negativa della N400 quando il volto è presente rispetto a quando non è presente, ma solo per parole predicibili. Questo risultato indicherebbe una facilitazione dell'elaborazione delle parole predicibili dovuta alla presenza di un cue sull'identità del parlante. Il presente studio suggerisce che i processi di predizione linguistica tengono conto della variabilità fonologica tra i parlanti, suggerendo che è possibile pre-attivare in modo dettagliato e specifico la rappresentazione fonologica di una parola
So come lo dirai: analisi EEG della predizione fonologica in parlanti nativi e parlanti con accento straniero.
ARLOTTI, LORENZO
2023/2024
Abstract
Diversi modelli di comprensione del linguaggio ipotizzano che il sistema linguistico sia in grado di preattivare informazioni di tipo fonologico. Tuttavia, l’evidenza empirica a supporto della preattivazione di informazione fonologica è contrastante e controversa. In questo studio si implementa un paradigma che sfrutta il fatto che i parlanti stranieri di solito commettono errori fonologici. 43 partecipanti dovevano leggere dei frammenti di frasi seguiti da un'ultima parola pronunciata da un parlante nativo o straniero mentre veniva registrato il loro segnale EEG (Elettroencefalografico). La parola target poteva essere predicibile o non predicibile sulla base del contesto della frase. L'identità del parlante (nativo vs. straniero) può essere o meno suggerita dal volto del parlante. Abbiamo osservato u na minore ampiezza negativa della N400 quando il volto è presente rispetto a quando non è presente, ma solo per parole predicibili. Questo risultato indicherebbe una facilitazione dell'elaborazione delle parole predicibili dovuta alla presenza di un cue sull'identità del parlante. Il presente studio suggerisce che i processi di predizione linguistica tengono conto della variabilità fonologica tra i parlanti, suggerendo che è possibile pre-attivare in modo dettagliato e specifico la rappresentazione fonologica di una parolaFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/80056