Analisi dell’ecosistema forestale sul colle Arupacupa (altopiano carsico, GO) dopo l’incendio del 2022.

On the Karst, the 2022 transnational summer fire involved about four thousand forested hectares distributed over Slovenian and Italian lands, the latter in the Autonomous Region of Friuli-Venezia Giulia. On the Slovenian side the most affected municipality was Miren-Kostanjevica, while on the Italian side Doberdò del Lago. The following study aims to analyse the forest ecosystem on the Arupacupa hill (Doberdò del Lago, GO) following the passage of the above-mentioned fire in order to obtain information on vegetation dynamics. Ground surveys were carried out in 2023 and 2024, i.e., in the two years following the disturbance, in five permanent test plots extended over an area of 200 square meters each. The prevailing criterion on which the selection of pseudoreplices was based was the intensity of the fire: the first two (areas 1 and 2), later combined into a single area “A,” are located on land directly traversed by fire with high intensity, in areas 3 and 4, also combined into a single area “B,” the fire passed more rapidly without lingering, and control area 5, named “A5,” was not affected by the fire. To make reliable comparisons between the pre-existing flora, located in the control area not affected by the fire, with the areas affected by the fire of different intensity, the analysed areas are concentrated on the same side of the hill. Specifically, all tree, shrub and herbaceous species present in the study areas were considered to derive data concerning specific richness. Data collection also made it possible to estimate relative abundance by noting the cover of individual species, so it will be possible to determine the degree of homogeneity of abundances or the dominance of certain species. From the study, in the woods of the Arupacupa hill prevail Ostrya carpinifolia, Fraxinus ornus and Quercus spp. In areas “A” and “B” the herbaceous component prevails, while in the control area the arboreal and shrubby ones tend to create a more closed and less light environment. Specific richness was directly proportional to fire intensity: the highest values were found in area “A” and the lowest values in area “A5” while area “B” took an intermediate form between the two. The herbaceous component after the fire is prevalent in terms of the number of species, the opposite was revealed for the tree component, while the shrub species are found to be very dynamic and increasing over time. The results show that there is a natural evolution that tends to approach the pre-fire situation, that is, the “A5” area. Regarding the ground cover of individual species, major increases were recorded, as for Brachypodium spp., Clematis flammula, Cotinus coggygria, and decreases, as for Erigeron spp., Euphorbia cyparissias, Rosa arvensis and Rubus ulmifolius. After the fire, renewal, both gamic and agamic, of native trees and shrubs, such as Ostrya carpinifolia, Fraxinus ornus, Quercus cerris, Quercus pubescens, Crataegus monogyna and Prunus mahaleb, and allochthonous, such as Ailanthus altissima, Ficus spp. and Phytolacca americana, was stimulated.

Sul Carso l’incendio transnazionale estivo del 2022 ha coinvolto circa quattromila ettari boscati distribuiti sui terreni sloveni e italiani, questi ultimi nella Regione Autonoma del Friuli-Venezia Giulia. Sul fronte sloveno il Comune più colpito è stato Miren-Kostanjevica, mentre su quello italiano Doberdò del Lago. Il seguente studio ha l’obiettivo di analizzare l’ecosistema forestale sul colle Arupacupa (Doberdò del Lago, GO) in seguito al passaggio dell’incendio sopracitato al fine di ottenere informazioni sulla dinamica vegetazionale. I rilievi a terra sono stati eseguiti nel 2023 e nel 2024, ovvero nei due anni successivi il disturbo, in cinque aree di saggio permanenti estese su una superficie di 200 metri quadri ciascuna. Il criterio prevalente sul quale è stata basata la selezione delle pseudorepliche è l’intensità dell’incendio: le prime due (aree 1 e 2), in seguito riunite in un'unica area “A”, sono ubicate su terreni percorsi dal fuoco in modo diretto e con alta intensità, nelle aree 3 e 4, anch’esse riunite in un’area unica “B”, il fuoco è passato più rapidamente senza soffermarsi, mentre l’area 5 di controllo, denominata “A5”, non è stata interessata dall’incendio. Per rendere attendibile il confronto tra la flora preesistente, sita nell’area di controllo non percorsa dal fuoco, con le aree interessate dall’incendio di diversa intensità le superfici analizzate sono concentrate sullo stesso lato del colle. Nello specifico sono state considerate tutte le specie arboree, arbustive ed erbacee presenti nelle aree di studio allo scopo di ricavare dati concernenti la ricchezza specifica. La raccolta dati ha consentito inoltre di stimare l’abbondanza relativa rilevando la copertura delle singole specie, in tal modo sarà possibile stabilire il grado di omogeneità delle abbondanze o la dominanza di alcune specie. Dallo studio i tipi forestali che caratterizzano il colle Arupacupa sono l’orno-ostrieto e l’ostrio-querceto. Nelle aree “A” e “B” prevale la componente erbacea mentre nell’area di controllo quelle arborea ed arbustiva che tendono a creare un ambiente più chiuso e meno luminoso. La ricchezza specifica è risultata direttamente proporzionale all’intensità dell’incendio: i valori maggiori sono stati riscontrati nell’area “A” e i valori minori nell’area “A5” mentre l’area “B” ha assunto una forma intermedia tra le due. La componente erbacea dopo l’incendio è prevalente in termini di numero di specie, si è rivelato il contrario per la componente arborea, mentre le specie arbustive risultano molto dinamiche ed aumentano nel tempo. Dai risultati si evince che vi è una naturale evoluzione che tende ad avvicinarsi alla situazione pre-incendio, ovvero all’area “A5”. Per quanto concerne la copertura al suolo delle singole specie sono stati registrati aumenti importanti, come per Brachypodium spp., Clematis flammula, Cotinus coggygria, e diminuzioni, come per Erigeron spp., Euphorbia cyparissias, Rosa arvensis e Rubus ulmifolius. Dopo l’incendio è stata stimolata la rinnovazione, sia gamica che agamica, di alberi e arbusti autoctoni, come Ostrya carpinifolia, Fraxinus ornus, Quercus cerris, Quercus pubescens, Crataegus monogyna e Prunus mahaleb, e alloctoni, come Ailanthus altissima, Ficus spp. e Phytolacca americana.