In un mondo globalizzato le emergenze sanitarie, ed in particolar modo la propagazione di malattie infettive emergenti e riemergenti con potenziale epidemico, sono destinate a verificarsi sempre più frequentemente e con una velocità di diffusione geo-spaziale estremamente rapida. I molteplici fattori che predispongono questo tipo di minaccia, si possono individuare all’interno della triade epidemiologica che mette in correlazione le componenti biologiche intrinseche ai patogeni con la dimensione biofisica dei cambiamenti climatici e ambientali e la dimensione antropica, intesa come stile di vita e stato di Salute delle popolazioni umane. A questo si può affiancare il principio della One Health, ovvero l’obbligo strategico di potenziare la Salute di uomo, ambiente e animali per il raggiungimento e mantenimento di una piena “Salute globale”. In questo contesto, al fine di prevenire la diffusione delle malattie infettive, è importante riuscire ad identificare i determinanti della stessa, unitamente ai fattori di rischio epidemico, utilizzando un approccio sistemico, seppur declinato al contesto locale. Scopo del presente elaborato di Laurea è quello di individuare e descrivere i fattori capaci di favorire l’innesco di focolai epidemici locali e/o la comparsa di patologie infettive emergenti ad alto potenziale diffusivo, nel contesto di un ecosistema urbano. Il sito sperimentale è rappresentato dalla città di Brescia. Ci si è inoltre proposti di calare la mappa concettuale dei fattori di rischio identificati, alla luce di un potenziale quanto attuale threat per la salute globale: l’influenza aviaria. Oltre alla descrizione dei determinanti del rischio epidemico, obiettivo prospettico della tesi è quello di proporre interventi d’azione e metodologie capaci di prevenire la comparsa di malattie infettive in base ai risultati ottenuti dall’indagine. La mappatura concettuale del rischio epidemico è stata effettuata tramite la realizzazione di una concept map gerarchica di tipologia spider con il software CmapTools. La mappa descrive graficamente la fitta rete di fattori di rischio e le relazioni di interconnessione tra questi. La ricerca bibliografica è stata condotta principalmente sulla banca dati PubMed e sulle risorse di: WHO, AUTHOREA, Istituto Zooprofilattico delle Venezie, ISTAT, ATS di Brescia e Confagricoltura. La ricerca bibliografica ha consentito di creare una concept map composta da 41 elementi e 4 ordini gerarchici. Tra questi, per l’applicazione del rischio al threat dell’aviaria, sono stati selezionati e approfonditi miratamente 3 terms: evoluzione del patogeno, salute della popolazione e condizioni delle risorse idriche e alimentari. In generale, in base ai risultati ottenuti, è stato evidenziato che la città di Brescia è un’area a rischio a causa della presenza consistente di aziende avicole sul territorio, dell’avifauna selvatica e delle migrazioni. In seguito alla caratterizzazione del contesto bresciano e alla luce delle tecniche di contenimento già in atto, sono state proposte e discusse le seguenti attività per implementare la prevenzione e la sorveglianza: aumento dell’adesione vaccinale, formazione degli operatori avicoli e zootecnici, campagne di informazione per la popolazione e rafforzamento delle misure di biosicurezza. Questo lavoro di ricerca ha dimostrato come la salute degli animali e degli uomini siano tra di loro strettamente interconnesse e di come sia, quindi, fondamentale individuare precocemente i potenziali pericoli e i relativi determinanti che potrebbero danneggiare le popolazioni. Come ha dimostrato la pandemia da virus SARS-CoV-2, la percezione di stabilità e sicurezza che pervade la società moderna è solo apparente ed è inevitabile riconoscere il potere imprevedibile di “madre natura”, quindi “Let’s be prepared for the unexpected!”.
Mappatura del rischio epidemico nell'ecosistema urbano: studio pilota in una città lombarda, Brescia
ANTONELLI, CATERINA
2023/2024
Abstract
In un mondo globalizzato le emergenze sanitarie, ed in particolar modo la propagazione di malattie infettive emergenti e riemergenti con potenziale epidemico, sono destinate a verificarsi sempre più frequentemente e con una velocità di diffusione geo-spaziale estremamente rapida. I molteplici fattori che predispongono questo tipo di minaccia, si possono individuare all’interno della triade epidemiologica che mette in correlazione le componenti biologiche intrinseche ai patogeni con la dimensione biofisica dei cambiamenti climatici e ambientali e la dimensione antropica, intesa come stile di vita e stato di Salute delle popolazioni umane. A questo si può affiancare il principio della One Health, ovvero l’obbligo strategico di potenziare la Salute di uomo, ambiente e animali per il raggiungimento e mantenimento di una piena “Salute globale”. In questo contesto, al fine di prevenire la diffusione delle malattie infettive, è importante riuscire ad identificare i determinanti della stessa, unitamente ai fattori di rischio epidemico, utilizzando un approccio sistemico, seppur declinato al contesto locale. Scopo del presente elaborato di Laurea è quello di individuare e descrivere i fattori capaci di favorire l’innesco di focolai epidemici locali e/o la comparsa di patologie infettive emergenti ad alto potenziale diffusivo, nel contesto di un ecosistema urbano. Il sito sperimentale è rappresentato dalla città di Brescia. Ci si è inoltre proposti di calare la mappa concettuale dei fattori di rischio identificati, alla luce di un potenziale quanto attuale threat per la salute globale: l’influenza aviaria. Oltre alla descrizione dei determinanti del rischio epidemico, obiettivo prospettico della tesi è quello di proporre interventi d’azione e metodologie capaci di prevenire la comparsa di malattie infettive in base ai risultati ottenuti dall’indagine. La mappatura concettuale del rischio epidemico è stata effettuata tramite la realizzazione di una concept map gerarchica di tipologia spider con il software CmapTools. La mappa descrive graficamente la fitta rete di fattori di rischio e le relazioni di interconnessione tra questi. La ricerca bibliografica è stata condotta principalmente sulla banca dati PubMed e sulle risorse di: WHO, AUTHOREA, Istituto Zooprofilattico delle Venezie, ISTAT, ATS di Brescia e Confagricoltura. La ricerca bibliografica ha consentito di creare una concept map composta da 41 elementi e 4 ordini gerarchici. Tra questi, per l’applicazione del rischio al threat dell’aviaria, sono stati selezionati e approfonditi miratamente 3 terms: evoluzione del patogeno, salute della popolazione e condizioni delle risorse idriche e alimentari. In generale, in base ai risultati ottenuti, è stato evidenziato che la città di Brescia è un’area a rischio a causa della presenza consistente di aziende avicole sul territorio, dell’avifauna selvatica e delle migrazioni. In seguito alla caratterizzazione del contesto bresciano e alla luce delle tecniche di contenimento già in atto, sono state proposte e discusse le seguenti attività per implementare la prevenzione e la sorveglianza: aumento dell’adesione vaccinale, formazione degli operatori avicoli e zootecnici, campagne di informazione per la popolazione e rafforzamento delle misure di biosicurezza. Questo lavoro di ricerca ha dimostrato come la salute degli animali e degli uomini siano tra di loro strettamente interconnesse e di come sia, quindi, fondamentale individuare precocemente i potenziali pericoli e i relativi determinanti che potrebbero danneggiare le popolazioni. Come ha dimostrato la pandemia da virus SARS-CoV-2, la percezione di stabilità e sicurezza che pervade la società moderna è solo apparente ed è inevitabile riconoscere il potere imprevedibile di “madre natura”, quindi “Let’s be prepared for the unexpected!”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/80555