La RSA è “un presidio che offre a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a domicilio, un livello medio di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di assistenza tutelare e alberghiera, modulate in base al modello assistenziale adottato dalle regioni e province autonome”. La RSD è “dedicata a persone disabili prive di una famiglia e il cui grado di compromissione è talmente elevato da non consentire più la permanenza in un contesto familiare. Sono fornite prestazioni a elevato grado di integrazione sanitaria, di riabilitazione, di mantenimento e un supporto socio assistenziale”. Queste strutture di erogazione di servizi sociosanitari, per garantire percorsi assistenziali sicuri devono necessariamente dotarsi di una organizzazione interna, quanto più possibile efficace, per la gestione del rischio clinico. Il progetto “RSA e RSD: mappatura delle strategie di gestione del rischio per una assistenza sicura e di qualità” è un’iniziativa inserita nel Piano Annuale di Risk Management 2023 di ATS Brescia che si inserisce in un progetto a valenza regionale ed ha lo scopo di verificare i “livelli” di applicazione dei principali parametri ritenuti fondanti per lo sviluppo del Governo Clinico e fondamentali per un buon governo delle attività clinico-assistenziali nelle RSA e nelle RSD che operano nel territorio bresciano con l’individuazione delle aree suscettibili di miglioramento. Per queste motivazioni è stato proposto alle strutture sanitarie un questionario tramite applicativo Microsoft Forms. La compilazione da parte dei Risk Manager e/o Direttori Sanitari delle varie strutture sanitarie è stata possibile accedendo tramite apposito link. Lo studio dei risultati è stato condotto effettuando distribuzioni di frequenza delle risposte espresse in percentuali e dividendo le RSA in piccole, medie e grandi. Il tasso di risposta è stato dell’81.8% e, complessivamente, le RSA piccole sono risultate le meno performanti dal punto di vista organizzativo. Sono state individuate in particolare le seguenti aree suscettibili di miglioramento. 1. Bassa percentuale di strutture aventi il Risk Manager. E' emerso che solo il 38% delle strutture sanitarie ha nominato un professionista dedicato a questa funzione; 2. La gestione dell’Incident Reporting. Risulta che il 69% delle strutture sanitarie abbia implementato un sistema di Incident Reporting, ma tra queste ultime la percentuale di assenza di segnalazione è parti al 50%; 3. La gestione del farmaco e dell'antibiotico-resistenza; 4. La prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori; 5. La prevenzione del suicidio del paziente; 6. La gestione della Qualità della struttura sanitaria. Risulta che solo il 30% abbia implementato un Sistema di gestione per la qualità in struttura come ad esempio la norma UNI EN ISO 9001:2015. Tale studio ha avuto come obiettivo principale quello di individuare il livello di partenza dell’applicazione di gestione del rischio clinico nelle RSA e RSD del territorio bresciano. La prima iniziativa intrapresa è stata quella di organizzare un incontro informativo e formativo per tutti i Risk Manager e Direttori Sanitari delle strutture sanitarie coinvolte nella compilazione del questionario per dare una restituzione dei risultati e discutere su quelle che sono le principali tematiche che verranno trattate negli anni a venire. Vengono inoltre proposte possibili azioni di miglioramento quali l'ideazione e formazione di un Risk Manager territoriale, la creazione di piattaforme di Incident Reporting condivise a livello provinciale e regionale nonchè la progettazione di cicli formativi periodici e strutturati inerenti le suddette aree di miglioramento individuate.
Mappatura delle strategie di gestione del rischio clinico nelle RSA e RSD del territorio di competenza di ATS Brescia e individuazione di azioni di miglioramento per un’assistenza sicura e di qualità.
PELLECCHIA, FEDERICA
2023/2024
Abstract
La RSA è “un presidio che offre a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a domicilio, un livello medio di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di assistenza tutelare e alberghiera, modulate in base al modello assistenziale adottato dalle regioni e province autonome”. La RSD è “dedicata a persone disabili prive di una famiglia e il cui grado di compromissione è talmente elevato da non consentire più la permanenza in un contesto familiare. Sono fornite prestazioni a elevato grado di integrazione sanitaria, di riabilitazione, di mantenimento e un supporto socio assistenziale”. Queste strutture di erogazione di servizi sociosanitari, per garantire percorsi assistenziali sicuri devono necessariamente dotarsi di una organizzazione interna, quanto più possibile efficace, per la gestione del rischio clinico. Il progetto “RSA e RSD: mappatura delle strategie di gestione del rischio per una assistenza sicura e di qualità” è un’iniziativa inserita nel Piano Annuale di Risk Management 2023 di ATS Brescia che si inserisce in un progetto a valenza regionale ed ha lo scopo di verificare i “livelli” di applicazione dei principali parametri ritenuti fondanti per lo sviluppo del Governo Clinico e fondamentali per un buon governo delle attività clinico-assistenziali nelle RSA e nelle RSD che operano nel territorio bresciano con l’individuazione delle aree suscettibili di miglioramento. Per queste motivazioni è stato proposto alle strutture sanitarie un questionario tramite applicativo Microsoft Forms. La compilazione da parte dei Risk Manager e/o Direttori Sanitari delle varie strutture sanitarie è stata possibile accedendo tramite apposito link. Lo studio dei risultati è stato condotto effettuando distribuzioni di frequenza delle risposte espresse in percentuali e dividendo le RSA in piccole, medie e grandi. Il tasso di risposta è stato dell’81.8% e, complessivamente, le RSA piccole sono risultate le meno performanti dal punto di vista organizzativo. Sono state individuate in particolare le seguenti aree suscettibili di miglioramento. 1. Bassa percentuale di strutture aventi il Risk Manager. E' emerso che solo il 38% delle strutture sanitarie ha nominato un professionista dedicato a questa funzione; 2. La gestione dell’Incident Reporting. Risulta che il 69% delle strutture sanitarie abbia implementato un sistema di Incident Reporting, ma tra queste ultime la percentuale di assenza di segnalazione è parti al 50%; 3. La gestione del farmaco e dell'antibiotico-resistenza; 4. La prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori; 5. La prevenzione del suicidio del paziente; 6. La gestione della Qualità della struttura sanitaria. Risulta che solo il 30% abbia implementato un Sistema di gestione per la qualità in struttura come ad esempio la norma UNI EN ISO 9001:2015. Tale studio ha avuto come obiettivo principale quello di individuare il livello di partenza dell’applicazione di gestione del rischio clinico nelle RSA e RSD del territorio bresciano. La prima iniziativa intrapresa è stata quella di organizzare un incontro informativo e formativo per tutti i Risk Manager e Direttori Sanitari delle strutture sanitarie coinvolte nella compilazione del questionario per dare una restituzione dei risultati e discutere su quelle che sono le principali tematiche che verranno trattate negli anni a venire. Vengono inoltre proposte possibili azioni di miglioramento quali l'ideazione e formazione di un Risk Manager territoriale, la creazione di piattaforme di Incident Reporting condivise a livello provinciale e regionale nonchè la progettazione di cicli formativi periodici e strutturati inerenti le suddette aree di miglioramento individuate.| File | Dimensione | Formato | |
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