Introduzione: La valutazione della frazione di eiezione (FE) nei pazienti con un cuore univentricolare risulta molto complessa per la notevole eterogeneità anatomica e per la variabilità di trattamento. Negli ultimi anni, c'è stato un crescente interesse nella valutazione della contrazione ventricolare attraverso lo strain miocardico., soprattutto nei pazienti con fisiologia biventricolare. Lo scopo di questo studio è stato indirizzato allo studio della relazione tra diversi metodi di valutazione della funzione sistolica nei pazienti con single ventricle attraverso l’uso della risonanza magnetica cardiovascolare (CMR). Materiali e Metodi: Abbiamo eseguito uno studio retrospettivo single center con inclusione di 25 pazienti con cardiopatie congenite, dopo chirurgia palliativa, sottoposti a RM cardiaca in diverse fasi della loro palliazione, in un periodo di 12 mesi. Su tutti i pazienti è stato eseguito lo stesso protocollo di acquisizione con sequenze CINE spss orientate sull’asse corto del ventricolo e lungo i tre assi lunghi. Una FE classica (FEcl) è stata ottenuta tramite l’analisi dei volumi cardiaci con metodo semi-automatico, considerato standard di riferimento, tramite software di post-processing dedicato. È stata poi eseguita l’analisi dello strain con software semi-automatico. (Q strain RE 4.4, Medis, Paesi Bassi) nelle sequenze CINE short e long dal quale abbiamo ricavati i valori di strain longitudinale globale (GLS), circonferenziale globale (GCS) e la FE derivata dallo strain (FEstr). Tramite il GCS e GLS abbiamo ricavato un terzo valore di FE tramite una formula matematica. Infine, abbiamo analizzato le immagini T2 del torace per la valutazione del carico linfatico al quale è stato assegnato il punteggio derivato dalla classificazione secondo Biko. Infine, è stata valutata la correlazione tra FEcl con FEstr, FEder, e GLS secondo il test di correlazione non parametrico di Spearman. La correlazione tra FEcl e il punteggio Biko è stata analizzata con il test ANOVA. Risultati: Lo studio ha incluso pazienti con varie morfologie di ventricolo unico. È risultata una correlazione statisticamente significativa tra FEcl ed FEstr e tra FEcl e GLS (p < 0,001). Non è stata dimostrata, invece, una differenza statisticamente significativa di FEcl in base al punteggio Biko assegnato. Conclusioni: questo studio evidenzia che la valutazione dello strain potrebbe essere di buon ausilio nell’analisi dell’imaging RM in pazienti con cardiopatie congenite complesse. L’integrazione della frazione di eiezione con lo strain miocardico permetterebbe di dare notevoli informazioni sia relative alla meccanica che alla volumetria senza la necessità di allungare l’esame con l’esecuzione di altre sequenze. L'imaging di strain derivato da CMR è realizzabile e riproducibile in pazienti con ventricolo unico e ha il potenziale per accelerare il flusso di lavoro nel post-processing.
Utilizzo e riproducibilità dello strain miocardico ottenuto in risonanza magnetica cardiaca nei pazienti affetti da cuore univentricolare
ROGGIO, ANDREA
2022/2023
Abstract
Introduzione: La valutazione della frazione di eiezione (FE) nei pazienti con un cuore univentricolare risulta molto complessa per la notevole eterogeneità anatomica e per la variabilità di trattamento. Negli ultimi anni, c'è stato un crescente interesse nella valutazione della contrazione ventricolare attraverso lo strain miocardico., soprattutto nei pazienti con fisiologia biventricolare. Lo scopo di questo studio è stato indirizzato allo studio della relazione tra diversi metodi di valutazione della funzione sistolica nei pazienti con single ventricle attraverso l’uso della risonanza magnetica cardiovascolare (CMR). Materiali e Metodi: Abbiamo eseguito uno studio retrospettivo single center con inclusione di 25 pazienti con cardiopatie congenite, dopo chirurgia palliativa, sottoposti a RM cardiaca in diverse fasi della loro palliazione, in un periodo di 12 mesi. Su tutti i pazienti è stato eseguito lo stesso protocollo di acquisizione con sequenze CINE spss orientate sull’asse corto del ventricolo e lungo i tre assi lunghi. Una FE classica (FEcl) è stata ottenuta tramite l’analisi dei volumi cardiaci con metodo semi-automatico, considerato standard di riferimento, tramite software di post-processing dedicato. È stata poi eseguita l’analisi dello strain con software semi-automatico. (Q strain RE 4.4, Medis, Paesi Bassi) nelle sequenze CINE short e long dal quale abbiamo ricavati i valori di strain longitudinale globale (GLS), circonferenziale globale (GCS) e la FE derivata dallo strain (FEstr). Tramite il GCS e GLS abbiamo ricavato un terzo valore di FE tramite una formula matematica. Infine, abbiamo analizzato le immagini T2 del torace per la valutazione del carico linfatico al quale è stato assegnato il punteggio derivato dalla classificazione secondo Biko. Infine, è stata valutata la correlazione tra FEcl con FEstr, FEder, e GLS secondo il test di correlazione non parametrico di Spearman. La correlazione tra FEcl e il punteggio Biko è stata analizzata con il test ANOVA. Risultati: Lo studio ha incluso pazienti con varie morfologie di ventricolo unico. È risultata una correlazione statisticamente significativa tra FEcl ed FEstr e tra FEcl e GLS (p < 0,001). Non è stata dimostrata, invece, una differenza statisticamente significativa di FEcl in base al punteggio Biko assegnato. Conclusioni: questo studio evidenzia che la valutazione dello strain potrebbe essere di buon ausilio nell’analisi dell’imaging RM in pazienti con cardiopatie congenite complesse. L’integrazione della frazione di eiezione con lo strain miocardico permetterebbe di dare notevoli informazioni sia relative alla meccanica che alla volumetria senza la necessità di allungare l’esame con l’esecuzione di altre sequenze. L'imaging di strain derivato da CMR è realizzabile e riproducibile in pazienti con ventricolo unico e ha il potenziale per accelerare il flusso di lavoro nel post-processing.File | Dimensione | Formato | |
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