Introduzione: Nel corso degli ultimi decenni, la relazione medico-paziente ha subito una trasformazione sostanziale con una transizione dal modello paternalistico tradizionale a un approccio basato sul Shared Decision Making (SDM), che promuove una partecipazione attiva del paziente nelle decisioni cliniche. Tale evoluzione, se da un lato ha portato a una maggiore autonomia e responsabilizzazione dello stesso, dall’altro ha contribuito a una crescente sfiducia nei confronti della professione medica con un parallelo aumento degli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari. Le aggressioni, che spaziano dalle forme verbali a quelle fisiche e sessuali, sono un fenomeno in costante crescita con ripercussioni significative sulla qualità del lavoro e sull’efficacia dell’assistenza sanitaria. Lo studio si propone di analizzare la diffusione della violenza contro gli operatori sanitari in due aziende sanitarie italiane (Azienda Ospedaliera di Padova e Ulss-7 Pedemontana) e, parimenti, di attuare anche mediante un confronto con i dati letterati disponibili, un’ analisi comparata del fenomeno tra le stesse con particolare riferimento alle categorie considerate (specializzandi vs medici). Materiali e Metodi: Lo studio, di natura multicentrica, è stato condotto su un campione di 294 operatori sanitari, comprendenti sia medici che specializzandi, suddiviso in due fasi: la prima presso l'Azienda Ospedaliera di Padova (maggio-giugno 2023) e la seconda presso l'Ulss-7 Pedemontana (aprile-giugno 2024). La raccolta dei dati è avvenuta attraverso la somministrazione di un questionario anonimo composto da 31 domande (29 a risposta chiusa e 2 a risposta aperta), distribuito via e-mail, con un tasso di risposta complessivo pari al 7.58%. L’analisi statistica dei dati è stata effettuata mediante l’utilizzo di software specialistici (Microsoft Excel, Jamovi, R). Risultati e Discussione: i risultati dell’indagine hanno evidenziato come la violenza nei confronti degli operatori sanitari costituisca un fenomeno ampiamente diffuso e in costante espansione, sebbene ancora sottostimato. Nonostante oltre il 95% degli intervistati manifesti una forte considerazione riguardo tale problematica, è emersa una notevole carenza in merito alle misure preventive, alle modalità di gestione oltre che a quelle di segnalazione degli episodi. La violenza verbale è risultata essere la tipologia più frequente con i principali fattori scatenanti individuati nei disturbi comportamentali dei pazienti, nel disaccordo con il trattamento sanitario e nei tempi di attesa. Nonostante l’evidente rilevanza del fenomeno, la segnalazione degli incidenti rimane limitata, principalmente per la percezione di inefficacia della denuncia o per la difficoltà nel classificare correttamente gli eventi come violenti. Inoltre, malgrado l'attenzione crescente nei media, la formazione specifica sulla gestione e prevenzione del fenomeno è carente, con una bassa partecipazione a corsi mirati. Conclusione: dalla valutazione comparata delle evidenze rilevate non sono emerse differenze significative per quanto attiene il fenomeno della violenza nei confronti degli operatori sanitari intervistati ma piuttosto un quadro di una problematica che coinvolge trasversalmente tutte le categorie professionali considerate nonostante gli ingenti interventi normativi e preventivi proposti. Risulta pertanto auspicabile l’adozione di un approccio integrato e multidisciplinare che includa interventi normativi, formativi e strutturali per contrastare efficacemente il fenomeno e garantire la sicurezza e il benessere degli operatori sanitari, preservando al contempo la qualità dell’assistenza sanitaria.
Violenza sugli Operatori Sanitari: studio comparativo tra Azienda Ospedaliera Centrale e Periferica.
GALEAZZI, MADDALENA
2022/2023
Abstract
Introduzione: Nel corso degli ultimi decenni, la relazione medico-paziente ha subito una trasformazione sostanziale con una transizione dal modello paternalistico tradizionale a un approccio basato sul Shared Decision Making (SDM), che promuove una partecipazione attiva del paziente nelle decisioni cliniche. Tale evoluzione, se da un lato ha portato a una maggiore autonomia e responsabilizzazione dello stesso, dall’altro ha contribuito a una crescente sfiducia nei confronti della professione medica con un parallelo aumento degli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari. Le aggressioni, che spaziano dalle forme verbali a quelle fisiche e sessuali, sono un fenomeno in costante crescita con ripercussioni significative sulla qualità del lavoro e sull’efficacia dell’assistenza sanitaria. Lo studio si propone di analizzare la diffusione della violenza contro gli operatori sanitari in due aziende sanitarie italiane (Azienda Ospedaliera di Padova e Ulss-7 Pedemontana) e, parimenti, di attuare anche mediante un confronto con i dati letterati disponibili, un’ analisi comparata del fenomeno tra le stesse con particolare riferimento alle categorie considerate (specializzandi vs medici). Materiali e Metodi: Lo studio, di natura multicentrica, è stato condotto su un campione di 294 operatori sanitari, comprendenti sia medici che specializzandi, suddiviso in due fasi: la prima presso l'Azienda Ospedaliera di Padova (maggio-giugno 2023) e la seconda presso l'Ulss-7 Pedemontana (aprile-giugno 2024). La raccolta dei dati è avvenuta attraverso la somministrazione di un questionario anonimo composto da 31 domande (29 a risposta chiusa e 2 a risposta aperta), distribuito via e-mail, con un tasso di risposta complessivo pari al 7.58%. L’analisi statistica dei dati è stata effettuata mediante l’utilizzo di software specialistici (Microsoft Excel, Jamovi, R). Risultati e Discussione: i risultati dell’indagine hanno evidenziato come la violenza nei confronti degli operatori sanitari costituisca un fenomeno ampiamente diffuso e in costante espansione, sebbene ancora sottostimato. Nonostante oltre il 95% degli intervistati manifesti una forte considerazione riguardo tale problematica, è emersa una notevole carenza in merito alle misure preventive, alle modalità di gestione oltre che a quelle di segnalazione degli episodi. La violenza verbale è risultata essere la tipologia più frequente con i principali fattori scatenanti individuati nei disturbi comportamentali dei pazienti, nel disaccordo con il trattamento sanitario e nei tempi di attesa. Nonostante l’evidente rilevanza del fenomeno, la segnalazione degli incidenti rimane limitata, principalmente per la percezione di inefficacia della denuncia o per la difficoltà nel classificare correttamente gli eventi come violenti. Inoltre, malgrado l'attenzione crescente nei media, la formazione specifica sulla gestione e prevenzione del fenomeno è carente, con una bassa partecipazione a corsi mirati. Conclusione: dalla valutazione comparata delle evidenze rilevate non sono emerse differenze significative per quanto attiene il fenomeno della violenza nei confronti degli operatori sanitari intervistati ma piuttosto un quadro di una problematica che coinvolge trasversalmente tutte le categorie professionali considerate nonostante gli ingenti interventi normativi e preventivi proposti. Risulta pertanto auspicabile l’adozione di un approccio integrato e multidisciplinare che includa interventi normativi, formativi e strutturali per contrastare efficacemente il fenomeno e garantire la sicurezza e il benessere degli operatori sanitari, preservando al contempo la qualità dell’assistenza sanitaria.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/81333