Biomarcatori e Carcinoma Polmonare non a piccole cellule: correlazioni clinico-patologiche e prospettive terapeutiche. L’esperienza di una Rete Pneumologica Veneta

Background: Although great steps forward were taken in diagnostics, management, and treatment about Non-Small Cell Lung Cancer (NSCLC), the lung neoplasm still represents one of the greatest “big killers” among the global population. However, with the improving of the Low Dose CT Lung cancer screening Test campaigns on one hand, and the detection of a great number of response biomarkers that are predictors for target therapy or immunotherapy on the other, the way of managing these types of cancer is quickly changing. Research’s objectives: Analyzing the patients’ demographic and its clinical and anatomopathological features; Checking for correlations between the NSCLC patients’ clinical features and the expressions of the predictive biomarkers among them. Developing tools that could direct clinicians to search for these specific biomarkers at the early stages of the diagnosis, to ensure the highest therapeutic possibilities regardless of the disease’s stage of progression. Materials and Methods: This is a retrospective multicentric study of seven hospitals of the Veneto Region. The study groups together both clinical and pathological data of patients diagnosed with NSCLC over a period of 33 months. Results: Out of 2,509 NSCLC cases, 70% were advanced, 30% at an early stage. The 72% of all cases were adenocarcinomas. The symptomatology at the time of the diagnosis was nonspecific and not clearly showing signs of endobronchial growth (hemoptysis was reported only in 6.5% of cases). The quantification of Programmed death ligand 1 expression took place in approximately 90% of cases, and research of the four essential predictive biomarkers (EGFR, ALK, ROS1 and BRAF) was carried out in approximately 43% of cases. Co-occurring molecular alterations were detected in 42 cases (2% of the total). Correlations between clinical or demographical features on one hand and biomarkers’ expression on the other were also found; in particular, there was not found a difference in the probability of occurrence of biomarkers and immunomarkers between early and advanced stages of the disease. Conclusions: This real-world study provides a realistic perspective on clinical, demographical, and anatomopathological features of the regional population affected by NSCLC. The comparison between these features and the correlations that emerged further emphasizes the fundamental importance of early disease genotyping regardless of the disease’s stage; in particular, it shows how the detection of specific biomarkers-phenotype patterns could be a useful tool both for optimizing molecular research and to reduce both the time of diagnosis and the resampling risk: in this way, no therapeutic possibility would be precluded to any patient.

Introduzione: Sebbene ci siano ci siano stati importanti passi avanti nella diagnosi e nel trattamento del Tumore a non piccole cellule del polmone, la neoplasia polmonare continua ad essere una delle principali cause di morte nella popolazione generale. In ogni caso, l’avvio delle campagne di screening con TC Torace a bassa dose (LDCT), l’identificazione di biomarcatori predittivi di risposta a trattamento bersaglio specifico e l’introduzione di farmaci capaci di bloccare i regolatori del check-point immunitario stanno cambiando radicalmente il modo di intendere e gestire la patologia oncologica polmonare. Obiettivi dello studio: Analizzare le caratteristiche demografiche, cliniche e anatomopatologiche del campione e verificare se vi siano correlazioni tra le caratteristiche cliniche dei pazienti affetti da NSCLC e l’espressione di specifici marcatori predittivi di risposta (a trattamento bersaglio specifico o ad immunoterapia) al fine di fornire strumenti che possano indirizzare fin dall’origine la ricerca di specifici marcatori così da garantire al paziente le massime possibilità terapeutiche a prescindere dallo stadio. Materiali e metodi: È stato realizzato uno studio multicentrico retrospettivo coinvolgente 7 presidi ospedalieri pubblici della Regione del Veneto, che hanno convogliato in una banca dati comune informazioni cliniche e anatomopatologiche relative a pazienti con diagnosi di NSCLC nell’arco di 33 mesi. Risultati: Di 2509 casi di NSCLC 70% erano avanzati e 30% in stadio precoce; il 72% era costituito da Adenocarcinomi. La sintomatologia riferita all’esordio si è confermata essere aspecifica e poco suggestiva per neoplasie a crescita endobronchiale (emottisi riferita solo nel 6,5% dei casi). La quantificazione di PD-L1 è avvenuta nel 90% dei casi mentre la ricerca dei quattro biomarcatori predittivi essenziali (EGFR, ALK, ROS1 e BRAF) è avvenuta nel 43% dei casi. L’espressione simultanea di marcatori è stata riscontrata in 42 casi (2%). Sono state identificate correlazioni tra dati clinico-demografici ed espressione di biomarcatori; in particolare è stato osservato che tra stadi precoci e tardivi di malattia non v’è differenza di probabilità di espressione di biomarcatori e PD-L1. Conclusione: Questo studio retrospettivo multicentrico real life, ha fornito uno spaccato verosimile delle caratteristiche cliniche, demografiche e anatomopatologiche della popolazione regionale affetta da NSCL. Il confronto tra dato clinico e dato anatomopatologico e le correlazioni emerse confermano la fondamentale importanza di una precoce genotipizzazione della malattia a prescindere dallo stadio; in particolare di quanto l’identificazione di specifici pattern biomarcatore-fenotipo clinico possono essere utile strumento nell’ottimizzazione della ricerca molecolare riducendo i tempi di diagnosi e il rischio di ricampionamento, non precludendo così al paziente alcuna possibilità terapeutica.