Quantificazione dell'instabilità posturale nei pazienti con tremore ortostatico: analisi del centro di pressione

The progressive decline in balance control among elderly individuals has drawn attention to the study of orthostatic tremor, a rare but debilitating neurological condition that impacts stability during standing. Maintaining balance and mobility is crucial as life expectancy increases, especially considering that falls are one of the leading causes of death among older adults. In fact, fatalities due to falls in the 80+ age group nearly rival those from traffic accidents among individuals aged 15–29. Neuromuscular impairments in the elderly often manifest as compromised balance control, contributing to a higher fall risk. Orthostatic tremor causes rapid, involuntary oscillations while standing, prompting an urgent need to sit or walk to alleviate symptoms. This condition not only disrupts daily life, such as standing in line, but also significantly increases the risk of falls. Stabilometry, a technique used to assess postural balance by analyzing the body’s sway during standing, thus holds relevance in studying this disorder. This research stems from an Erasmus collaboration between the University of Padua and KTH Royal Institute of Technology, aiming to address gaps in our understanding of orthostatic tremor. Data were collected at the request of a neurologist to compare individuals with orthostatic tremor to a healthy control group performing four different trials: normal standing (with open and then closed eyes), LoS (limit of stability), standing on a wedge (with open and then closed eyes), and standing on a cushion (with open and then closed eyes). This project focuses on analyzing the Center of Pressure (CoP), its sway in both anteroposterior and mediolateral directions, its mean velocity and the area covered by the CoP trajectory to understand postural instability. Additionally, the project aims to demonstrate that it is possible to detect this type of orthostatic tremor without the use of EMG, relying solely on force plates.

Il progressivo declino nel controllo dell’equilibrio tra gli anziani ha attirato l’attenzione sullo studio del tremore ortostatico, una condizione neurologica rara ma debilitante che compromette la stabilità durante la posizione eretta. Mantenere equilibrio e mobilità è cruciale con l’aumento dell’aspettativa di vita, considerando che le cadute rappresentano una delle principali cause di morte tra gli anziani. Infatti, le fatalità dovute a cadute nel gruppo degli over 80 si avvicinano quasi a quelle causate da incidenti stradali tra le persone di età compresa tra 15 e 29 anni. I deficit neuromuscolari negli anziani si manifestano spesso come un controllo dell’equilibrio compromesso, contribuendo a un rischio maggiore di cadute. Il tremore ortostatico provoca rapide e involontarie oscillazioni durante la posizione eretta, generando un urgente bisogno di sedersi o camminare per alleviare i sintomi. Questa condizione non solo compromette attività quotidiane, come stare in fila, ma aumenta significativamente anche il rischio di cadute. La stabilometria, una tecnica utilizzata per valutare l’equilibrio posturale analizzando le oscillazioni del corpo durante la posizione eretta, si rivela quindi rilevante nello studio di questo disturbo. Questa ricerca nasce da una collaborazione Erasmus tra l’Università di Padova e il KTH Royal Institute of Technology, con l’obiettivo di colmare le lacune nella comprensione del tremore ortostatico. I dati sono stati raccolti su richiesta di un neurologo per confrontare individui affetti da tremore ortostatico con un gruppo di controllo sano durante quattro prove diverse: posizione eretta normale (con occhi aperti e poi chiusi), LoS (limite di stabilità), posizione eretta su un piano inclinato (con occhi aperti e poi chiusi) e posizione eretta su un cuscino (con occhi aperti e poi chiusi). Questo progetto si concentra sull’analisi del Centro di Pressione (CoP), delle sue oscillazioni nelle direzioni anteroposteriore e mediolaterale, della velocità media e dell’area coperta dalla traiettoria del CoP per comprendere l’instabilità posturale. Inoltre, mira a dimostrare che è possibile rilevare questo tipo di tremore ortostatico senza l’uso di elettromiografia (EMG), basandosi esclusivamente sull’utilizzo delle pedane di forza.