This thesis aims to analyse the evolution of the European development cooperation policy towards the African, Caribbean, and Pacific (ACP) countries during the 1990s. Specifically, this study focuses on the transition from the Fourth Lomé Convention, signed in the Togolese capital in 1990, to the Partnership Agreement signed in Cotonou in 2000, highlighting the major transformations that marked the EU-ACP cooperation throughout the decade. The Fourth Lomé Convention and its mid-term review of 1995 represented an important turning point in the history of EU-ACP relations. By introducing economic and political conditionalities to aid, these agreements marked a shift towards a cooperation model more focused on efficiency and alignment with international trends. The Cotonou Agreement represented the culmination of this process, in which relations with ACP countries became “one among many” and development policy evolved into a genuine instrument of foreign policy. In this context, particular attention is given to Germany. Although it had positively evaluated the Lomé Conventions, Germany consistently pursued the objective of a global EU development cooperation policy, independent of colonial ties and open to other regions. Through the analysis of official German government documents, Bundestag and European Parliament debates, and academic literature, this study reconstructs Germany’s position on the Lomé Conventions and the Cotonou Agreement to assess whether the country played a role in shaping the evolution of EU-ACP cooperation.

Il presente lavoro si propone di analizzare l’evoluzione della politica di cooperazione allo sviluppo della Comunità Europea – e successivamente dell’Unione Europea – nei confronti dei Paesi dell’Africa, Caraibi e Pacifico (ACP) negli anni Novanta. In particolare, l’elaborato si concentra sul passaggio dalla Quarta Convenzione di Lomé, firmata nella capitale togolese nel 1990, all’Accordo di Partenariato siglato a Cotonou nel 2000, evidenziando le trasformazioni che hanno segnato la cooperazione UE-ACP in tale decennio. La Quarta Convenzione di Lomé e la revisione del 1995 rappresentarono uno spartiacque nella storia della cooperazione UE-ACP: introducendo la condizionalità economica e politica agli aiuti, esse consolidarono un modello di cooperazione maggiormente improntato all’efficienza e alla compatibilità con le tendenze internazionali. La Convenzione di Cotonou segnò l’apice di questo nuovo orientamento, in cui il rapporto con i Paesi ACP divenne “uno fra i tanti” e la politica di sviluppo un vero e proprio strumento di politica estera. In questo quadro, un’attenzione particolare è rivolta alla Germania. Lo Stato tedesco, seppur valutando positivamente la cooperazione con i Paesi ACP, ha sempre sostenuto – in linea con la tesi globalista – l’elaborazione di una politica di cooperazione allo sviluppo globale e indipendente dal passato coloniale. Attraverso l’analisi di documenti ufficiali del governo federale, dei dibattiti parlamentari nel Bundestag e nel Parlamento europeo e della letteratura accademica, l’elaborato approfondisce la posizione che la Germania ha assunto rispetto alla Convenzione di Lomé e alle successive revisioni, con l’obiettivo di comprendere se tale Stato abbia esercitato un ruolo nell’evoluzione della cooperazione UE-ACP.

Da Lomé IV a Cotonou: la politica comunitaria di cooperazione allo sviluppo negli anni Novanta e il ruolo della Germania

DORAGROSSA, SOFIA
2024/2025

Abstract

This thesis aims to analyse the evolution of the European development cooperation policy towards the African, Caribbean, and Pacific (ACP) countries during the 1990s. Specifically, this study focuses on the transition from the Fourth Lomé Convention, signed in the Togolese capital in 1990, to the Partnership Agreement signed in Cotonou in 2000, highlighting the major transformations that marked the EU-ACP cooperation throughout the decade. The Fourth Lomé Convention and its mid-term review of 1995 represented an important turning point in the history of EU-ACP relations. By introducing economic and political conditionalities to aid, these agreements marked a shift towards a cooperation model more focused on efficiency and alignment with international trends. The Cotonou Agreement represented the culmination of this process, in which relations with ACP countries became “one among many” and development policy evolved into a genuine instrument of foreign policy. In this context, particular attention is given to Germany. Although it had positively evaluated the Lomé Conventions, Germany consistently pursued the objective of a global EU development cooperation policy, independent of colonial ties and open to other regions. Through the analysis of official German government documents, Bundestag and European Parliament debates, and academic literature, this study reconstructs Germany’s position on the Lomé Conventions and the Cotonou Agreement to assess whether the country played a role in shaping the evolution of EU-ACP cooperation.
2024
From Lomé IV to Cotonou: The European Union's development cooperation policy in the 1990s and the role of Germany
Il presente lavoro si propone di analizzare l’evoluzione della politica di cooperazione allo sviluppo della Comunità Europea – e successivamente dell’Unione Europea – nei confronti dei Paesi dell’Africa, Caraibi e Pacifico (ACP) negli anni Novanta. In particolare, l’elaborato si concentra sul passaggio dalla Quarta Convenzione di Lomé, firmata nella capitale togolese nel 1990, all’Accordo di Partenariato siglato a Cotonou nel 2000, evidenziando le trasformazioni che hanno segnato la cooperazione UE-ACP in tale decennio. La Quarta Convenzione di Lomé e la revisione del 1995 rappresentarono uno spartiacque nella storia della cooperazione UE-ACP: introducendo la condizionalità economica e politica agli aiuti, esse consolidarono un modello di cooperazione maggiormente improntato all’efficienza e alla compatibilità con le tendenze internazionali. La Convenzione di Cotonou segnò l’apice di questo nuovo orientamento, in cui il rapporto con i Paesi ACP divenne “uno fra i tanti” e la politica di sviluppo un vero e proprio strumento di politica estera. In questo quadro, un’attenzione particolare è rivolta alla Germania. Lo Stato tedesco, seppur valutando positivamente la cooperazione con i Paesi ACP, ha sempre sostenuto – in linea con la tesi globalista – l’elaborazione di una politica di cooperazione allo sviluppo globale e indipendente dal passato coloniale. Attraverso l’analisi di documenti ufficiali del governo federale, dei dibattiti parlamentari nel Bundestag e nel Parlamento europeo e della letteratura accademica, l’elaborato approfondisce la posizione che la Germania ha assunto rispetto alla Convenzione di Lomé e alle successive revisioni, con l’obiettivo di comprendere se tale Stato abbia esercitato un ruolo nell’evoluzione della cooperazione UE-ACP.
Unione Europea
Paesi ACP
Cooperazione
Sviluppo
Germania
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/82102