This thesis aims to analyze the natural regeneration condition in the oak stands of two different farms in Ticino’s Park after a wind blowdown occurred on 26 August 2023. The extreme weather event was characterized by over 100 km/h wind gusts, which caused major and significant blowdown and uprooting. The disturbance severity was high in many areas, in some cases with canopy loss up to 100%. In September 2024 field study was carried out, planned in two zones, respectively in the two farms analyzed: Zone A was characterized by a higher severity and wider canopy loss compared to the post-event situation in Zone B. The plots were set on different transects and in each one the natural regeneration of all tree species and the characteristics of the area itself were explored. In total 101 plots were carried out, which allowed 1402 seedlings of 15 different species to be detected. All the data collected in fieldwork were then elaborated and analyzed, in order to have a clear vision of natural regeneration conditions one year after the extreme weather event, with specific results regarding which species are found and regeneration density: Zone A shows a wider spread of alien species (in particular black locus and ailanthus) and a very low number of oak seedlings; on the contrary, oak regeneration is easily found in Zone B and often 3-4 years old plants (so settled before the event) were found. As a consequence, this study helped define management necessities and intervention options that could be done in each of the two Zones, according to the priorities to be pursued: in Zone A probably the forest will see a different composition in species, with a higher presence of typical plain forest species (hornbeam, elm and maple) and alien species, reducing the presence of Quercus robur L. In this Zone it could be important to carry out exotic species control and, if recreating Quercus stand is considered helpful and advisable, artificial regeneration would be required, since oak natural regeneration density is currently totally insufficient. Instead, in Zone B there is a higher probability that the oak stand will come back naturally without artificial intervention, even if oak decay represents a source of uncertainty that could negatively affect forest development.

La presente tesi analizza lo stato della rinnovazione naturale nei querco-carpineti di due Aziende Agricole nel Parco del Ticino a seguito dello schianto da vento avvenuto il giorno 26/08/2023. L’evento meteorologico estremo ha visto raffiche di vento oltre i 100 km/h, che hanno causato importanti schianti e sradicamenti, con una severità che in alcune zone risulta molto elevata, con danni alla quasi totalità del soprassuolo. Nel mese di settembre 2024 sono stati effettuati i rilievi in campo, strutturati in due zone, rispettivamente nelle due Aziende Agricole prese in considerazione: la Zona A è caratterizzata da una dimensione e severità dello schianto molto superiori rispetto alla situazione post evento della Zona B. Le aree di saggio sono state poste lungo transetti ed è stata analizzata la rinnovazione naturale delle diverse specie e le caratteristiche dell’area stessa. In totale sono state effettuate 101 aree di saggio, che hanno permesso di rilevare 1402 piantine di rinnovazione di 15 specie diverse. I dati derivanti dai lavori in campo sono stati elaborati e analizzati, permettendo di avere una visione più chiara dello stato della rinnovazione naturale dopo un anno dall’evento meteorologico estremo, con risultati chiari in termini di specie presenti e densità della rinnovazione: la Zona A presenta una maggiore diffusione di specie aliene (in particolare robinia e ailanto) e una scarsissima rinnovazione di farnia, mentre nella Zona B si trova molto facilmente la rinnovazione di quest’ultima, spesso anche con presenza di piantine di 3-4 anni, quindi insediatesi precedentemente allo schianto da vento. Di conseguenza, lo studio ha definito le necessità gestionali e gli interventi che si potrebbero mettere in atto per ciascuna zona in funzione delle priorità che si vorranno perseguire: nella Zona A il bosco sta andando incontro a una modifica della composizione specifica, con una predominanza delle specie del bosco planiziale (carpino, olmo e acero campestre) e delle specie aliene, a discapito della farnia. In questa zona può essere importante eseguire operazioni per il contenimento delle specie esotiche e, nel caso si ritenga necessaria la ricostituzione del popolamento del querco-carpineto, sarà necessario effettuare un rimboschimento, dal momento che la densità della rinnovazione di farnia risulta attualmente totalmente insufficiente. Nella Zona B, invece, ci sono buone probabilità che con la sola libera evoluzione il querco-carpineto si ricostituisca naturalmente, anche se permangono i quesiti relativi al deperimento della farnia stessa, il quale potrebbe influenzare negativamente l’evoluzione del bosco.

Rinnovazione naturale post schianto in un querco-carpineto di pianura nel Parco del Ticino

MAURI, MARTINA
2024/2025

Abstract

This thesis aims to analyze the natural regeneration condition in the oak stands of two different farms in Ticino’s Park after a wind blowdown occurred on 26 August 2023. The extreme weather event was characterized by over 100 km/h wind gusts, which caused major and significant blowdown and uprooting. The disturbance severity was high in many areas, in some cases with canopy loss up to 100%. In September 2024 field study was carried out, planned in two zones, respectively in the two farms analyzed: Zone A was characterized by a higher severity and wider canopy loss compared to the post-event situation in Zone B. The plots were set on different transects and in each one the natural regeneration of all tree species and the characteristics of the area itself were explored. In total 101 plots were carried out, which allowed 1402 seedlings of 15 different species to be detected. All the data collected in fieldwork were then elaborated and analyzed, in order to have a clear vision of natural regeneration conditions one year after the extreme weather event, with specific results regarding which species are found and regeneration density: Zone A shows a wider spread of alien species (in particular black locus and ailanthus) and a very low number of oak seedlings; on the contrary, oak regeneration is easily found in Zone B and often 3-4 years old plants (so settled before the event) were found. As a consequence, this study helped define management necessities and intervention options that could be done in each of the two Zones, according to the priorities to be pursued: in Zone A probably the forest will see a different composition in species, with a higher presence of typical plain forest species (hornbeam, elm and maple) and alien species, reducing the presence of Quercus robur L. In this Zone it could be important to carry out exotic species control and, if recreating Quercus stand is considered helpful and advisable, artificial regeneration would be required, since oak natural regeneration density is currently totally insufficient. Instead, in Zone B there is a higher probability that the oak stand will come back naturally without artificial intervention, even if oak decay represents a source of uncertainty that could negatively affect forest development.
2024
Natural regeneration after wind storm in a lowland oak and hornbeam forest in Ticino Park
La presente tesi analizza lo stato della rinnovazione naturale nei querco-carpineti di due Aziende Agricole nel Parco del Ticino a seguito dello schianto da vento avvenuto il giorno 26/08/2023. L’evento meteorologico estremo ha visto raffiche di vento oltre i 100 km/h, che hanno causato importanti schianti e sradicamenti, con una severità che in alcune zone risulta molto elevata, con danni alla quasi totalità del soprassuolo. Nel mese di settembre 2024 sono stati effettuati i rilievi in campo, strutturati in due zone, rispettivamente nelle due Aziende Agricole prese in considerazione: la Zona A è caratterizzata da una dimensione e severità dello schianto molto superiori rispetto alla situazione post evento della Zona B. Le aree di saggio sono state poste lungo transetti ed è stata analizzata la rinnovazione naturale delle diverse specie e le caratteristiche dell’area stessa. In totale sono state effettuate 101 aree di saggio, che hanno permesso di rilevare 1402 piantine di rinnovazione di 15 specie diverse. I dati derivanti dai lavori in campo sono stati elaborati e analizzati, permettendo di avere una visione più chiara dello stato della rinnovazione naturale dopo un anno dall’evento meteorologico estremo, con risultati chiari in termini di specie presenti e densità della rinnovazione: la Zona A presenta una maggiore diffusione di specie aliene (in particolare robinia e ailanto) e una scarsissima rinnovazione di farnia, mentre nella Zona B si trova molto facilmente la rinnovazione di quest’ultima, spesso anche con presenza di piantine di 3-4 anni, quindi insediatesi precedentemente allo schianto da vento. Di conseguenza, lo studio ha definito le necessità gestionali e gli interventi che si potrebbero mettere in atto per ciascuna zona in funzione delle priorità che si vorranno perseguire: nella Zona A il bosco sta andando incontro a una modifica della composizione specifica, con una predominanza delle specie del bosco planiziale (carpino, olmo e acero campestre) e delle specie aliene, a discapito della farnia. In questa zona può essere importante eseguire operazioni per il contenimento delle specie esotiche e, nel caso si ritenga necessaria la ricostituzione del popolamento del querco-carpineto, sarà necessario effettuare un rimboschimento, dal momento che la densità della rinnovazione di farnia risulta attualmente totalmente insufficiente. Nella Zona B, invece, ci sono buone probabilità che con la sola libera evoluzione il querco-carpineto si ricostituisca naturalmente, anche se permangono i quesiti relativi al deperimento della farnia stessa, il quale potrebbe influenzare negativamente l’evoluzione del bosco.
Rinnovazione
Schianto
Querco-carpineto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/82150