Introduzione e scopo dello studio Il Dipartimento di Salute Mentale nell’ambito della propria attività clinica si trova spesso a collaborare con l’Autorità Giudiziaria (A.G.) o suoi delegati, per la condivisione di informazioni e contenuti utili a soddisfare richieste in ambito forense. Tali comunicazioni trattano, talvolta, tematiche specificamente normate dal codice di procedura penale ma in altre occasioni richiedono risposte a domande non ancora esplicitamente normate. Per esplorare questa tematica in un contesto concreto e offrire spunti di interpretazione, il presente studio si propone di analizzare retrospettivamente le richieste a contenuto forense pervenute a un’Unità Operativa Complessa di Psichiatria con l’obiettivo di delineare linee di indirizzo volte a garantire una risposta formalmente e deontologicamente corretta a richieste di terzi. Materiali e metodi È uno studio osservazionale retrospettivo che ha preso in considerazione le richieste di informazioni su pazienti pervenute all’UOC Psichiatria 3 Padova Sud Azienda ULSS6 Eugenea nel periodo 1/2022 – 6/2024. I dati anagrafici, clinici, ed amministrativi, anonimizzati, sono stati organizzati in un database e poi analizzati. Risultati Sono pervenute 217 richieste per 129 pazienti con incremento progressivo nel tempo. I principali richiedenti sono risultati essere l’A.G. (36,4%), la Polizia Giudiziaria ed Amministrativa (27,2%), i Servizi Sociali (17,1%), gli Avvocati (6,9%) e i Periti/CTU (4,6%). Il 30,2% dei pazienti non presentava una diagnosi psichiatrica, mentre le categorie diagnostiche più frequenti includevano disturbi dello spettro psicotico (20,2%), di personalità (17,1%) e da uso di sostanze (12,4%). Inoltre, il 35,2% dei pazienti aveva manifestato comportamenti eteroaggressivi/delittuosi. Il 61,5% delle richieste è stato classificato come potenzialmente illecito. Discussione e conclusioni L’analisi condotta offre una base empirica per ottimizzare la collaborazione tra sistema psichiatrico e giudiziario, garantendo risposte conformi alle normative e deontologicamente adeguate. L’elevata percentuale di richieste classificate come potenzialmente illecite, pur considerando i limiti di questo dato e le difficoltà interpretative, solleva interrogativi non solo sulla legittimità e appropriatezza delle richieste avanzate, ma anche sulla risposta fornita dalle strutture psichiatriche, evidenziando la necessità di criteri più chiari e condivisi. In un’ottica di miglioramento, sarebbe auspicabile l’implementazione di protocolli operativi tra i servizi psichiatrici e l’Autorità Giudiziaria, finalizzati a uniformare le modalità di richiesta e risposta, ridurre il rischio di violazioni normative e garantire un equilibrio tra il diritto alla riservatezza del paziente e le esigenze di giustizia.

Richieste a contenuto forense in Psichiatria: modalità di collaborazione tra DSM e Autorità Giudiziaria

FANTON, ILARIA
2022/2023

Abstract

Introduzione e scopo dello studio Il Dipartimento di Salute Mentale nell’ambito della propria attività clinica si trova spesso a collaborare con l’Autorità Giudiziaria (A.G.) o suoi delegati, per la condivisione di informazioni e contenuti utili a soddisfare richieste in ambito forense. Tali comunicazioni trattano, talvolta, tematiche specificamente normate dal codice di procedura penale ma in altre occasioni richiedono risposte a domande non ancora esplicitamente normate. Per esplorare questa tematica in un contesto concreto e offrire spunti di interpretazione, il presente studio si propone di analizzare retrospettivamente le richieste a contenuto forense pervenute a un’Unità Operativa Complessa di Psichiatria con l’obiettivo di delineare linee di indirizzo volte a garantire una risposta formalmente e deontologicamente corretta a richieste di terzi. Materiali e metodi È uno studio osservazionale retrospettivo che ha preso in considerazione le richieste di informazioni su pazienti pervenute all’UOC Psichiatria 3 Padova Sud Azienda ULSS6 Eugenea nel periodo 1/2022 – 6/2024. I dati anagrafici, clinici, ed amministrativi, anonimizzati, sono stati organizzati in un database e poi analizzati. Risultati Sono pervenute 217 richieste per 129 pazienti con incremento progressivo nel tempo. I principali richiedenti sono risultati essere l’A.G. (36,4%), la Polizia Giudiziaria ed Amministrativa (27,2%), i Servizi Sociali (17,1%), gli Avvocati (6,9%) e i Periti/CTU (4,6%). Il 30,2% dei pazienti non presentava una diagnosi psichiatrica, mentre le categorie diagnostiche più frequenti includevano disturbi dello spettro psicotico (20,2%), di personalità (17,1%) e da uso di sostanze (12,4%). Inoltre, il 35,2% dei pazienti aveva manifestato comportamenti eteroaggressivi/delittuosi. Il 61,5% delle richieste è stato classificato come potenzialmente illecito. Discussione e conclusioni L’analisi condotta offre una base empirica per ottimizzare la collaborazione tra sistema psichiatrico e giudiziario, garantendo risposte conformi alle normative e deontologicamente adeguate. L’elevata percentuale di richieste classificate come potenzialmente illecite, pur considerando i limiti di questo dato e le difficoltà interpretative, solleva interrogativi non solo sulla legittimità e appropriatezza delle richieste avanzate, ma anche sulla risposta fornita dalle strutture psichiatriche, evidenziando la necessità di criteri più chiari e condivisi. In un’ottica di miglioramento, sarebbe auspicabile l’implementazione di protocolli operativi tra i servizi psichiatrici e l’Autorità Giudiziaria, finalizzati a uniformare le modalità di richiesta e risposta, ridurre il rischio di violazioni normative e garantire un equilibrio tra il diritto alla riservatezza del paziente e le esigenze di giustizia.
2022
Forensic content requests in Psychiatry: modalities of collaboration between DSM and Judicial Authority
psichiatria
forense
giudiziaria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/82769