Il cuore pulsante del lavoro è uno: il monumento ai caduti di Ignazio Gardella presso il cimitero monumentale Vantiniano di Brescia. Esso presenta una casistica rarissima: l’opera è dedicata sia ai caduti della lotta di liberazione partigiana, che a quelli di trent’anni più tardi, dell’attentato di Piazza della Loggia. Viene a stabilirsi un collegamento di significati ed un incontro di intenti nella ricerca di uno stato giusto e democratico. Quest’opera si inserisce in un panorama della memoria estremamente stratificato sul territorio della città di Brescia. Tra le opere con cui viene messa a confronto nel testo un imponente memoriale-ossario per i caduti della prima guerra mondiale presente proprio lì a fianco. L’interessante dispiegarsi di un confronto tra questi due memoriali ha portato all’analisi del fenomeno della commemorazione dei caduti in queste sue tre declinazioni storiche (caduti della Grande Guerra durante il fascismo, commemorazione partigiana ed infine opere per le vittime degli Anni di Piombo). Per comprendere lo stretto legame tra monumentalità, società e politica, un capitolo della disamina riverterà si occuperà di introdurre alcuni concetti critici al riguardo. Tutto ciò è funzionale all'analisi delle due opere, in quanto esse si incontrano e si scontrano, in un riflesso di valori diversi e contrastanti. Brescia come città porta con sé il doppio segno della violenza fascista, però è raro che si prestare attenzione all'altra faccia, quella di una città che ha lottato con i suoi partigiani. Per questo approfondire i progetti per la memoria dei caduti nella città è stato essenziale: per scoprire le persone ed i monumenti che incarnano ancora in sé i valori della Resistenza.
Il recinto della memoria: Il Monumento ai caduti della lotta partigiana e alle vittime di Piazza della Loggia di Ignazio Gardella (1980-1989)
CHIARINI, VERONICA
2024/2025
Abstract
Il cuore pulsante del lavoro è uno: il monumento ai caduti di Ignazio Gardella presso il cimitero monumentale Vantiniano di Brescia. Esso presenta una casistica rarissima: l’opera è dedicata sia ai caduti della lotta di liberazione partigiana, che a quelli di trent’anni più tardi, dell’attentato di Piazza della Loggia. Viene a stabilirsi un collegamento di significati ed un incontro di intenti nella ricerca di uno stato giusto e democratico. Quest’opera si inserisce in un panorama della memoria estremamente stratificato sul territorio della città di Brescia. Tra le opere con cui viene messa a confronto nel testo un imponente memoriale-ossario per i caduti della prima guerra mondiale presente proprio lì a fianco. L’interessante dispiegarsi di un confronto tra questi due memoriali ha portato all’analisi del fenomeno della commemorazione dei caduti in queste sue tre declinazioni storiche (caduti della Grande Guerra durante il fascismo, commemorazione partigiana ed infine opere per le vittime degli Anni di Piombo). Per comprendere lo stretto legame tra monumentalità, società e politica, un capitolo della disamina riverterà si occuperà di introdurre alcuni concetti critici al riguardo. Tutto ciò è funzionale all'analisi delle due opere, in quanto esse si incontrano e si scontrano, in un riflesso di valori diversi e contrastanti. Brescia come città porta con sé il doppio segno della violenza fascista, però è raro che si prestare attenzione all'altra faccia, quella di una città che ha lottato con i suoi partigiani. Per questo approfondire i progetti per la memoria dei caduti nella città è stato essenziale: per scoprire le persone ed i monumenti che incarnano ancora in sé i valori della Resistenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/83468