A Chiampo, in provincia di Vicenza, è presente il Santuario della Pieve, gestito dal 1867 dai Frati Minori. Da piccolo complesso, attraverso la fondazione del Collegio Serafico missionario (1882) e il Museo p. Aurelio Menin (1972), divenne un importante luogo di formazione per i missionari della Provincia Veneta Riformata, molti dei quali si diressero in Cina. La Cina aveva conosciuto il cristianesimo grazie ai primi francescani giunti a Karakorum per ottenere aiuto nelle crociate contro i musulmani (Giovanni da Pian del Carpine, Guglielmo di Rubruck, Giovanni da Montecorvino) e grazie alla proficua esperienza missionaria gesuita (Matteo Ricci, Giuseppe Castiglione). Dopo una battuta d'arresto nella conversione del popolo cinese, dovuta alla Controversia dei Riti e alle rivalità tra i vari stati europei imperialisti, nel corso del XX secolo fiorirono in Cina, alcune realtà missionarie francescane, come la Missione di Hankow nello Hubei o il lebbrosario di Mosimien (oggi Moxi). Molti giovani religiosi che avevano studiato a Chiampo, raggiunsero queste realtà: padre Angelico Melotto, padre Epifanio Pegoraro, morti martiri, oppure monsignor Maurizio Rosà primo e ultimo Arcivescovo di Hankow, prima dell'ondata di espulsioni promossa dal governo di Mao Tse-tung, che colpì i missionari europei a partire dalla metà del XX secolo. A queste esperienze a tratti drammatiche, fanno da sfondo gli oggetti di uso comune e le opere d'arte conservate all'interno del Museo P. Aurelio Menin di Chiampo, trasportati dai missionari che desideravano far conoscere alla propria comunità gli usi e costumi dei popoli lontani. Non solo a Chiampo ma anche a Monselice si era istituito un Museo Francescano Missionario chiuso nel 2016, che conservava pezzi di grande pregio. Questa collezione, trasferita presso il Convento di Chiampo, a lungo non indagata, sta pian piano vedendo la luce a partire da questo lavoro di tesi che vuole proporre un viaggio nel tempo e nello spazio: da Chiampo, culla di missionari, alla Cina, dove questi si impegnarono per l'evangelizzazione, e infine di nuovo a Chiampo, attraverso gli oggetti e le opere conservati all'interno del Museo e del Convento. Questo scritto vuole essere un primo punto di contatto tra le opere provenienti dagli altri continenti custodite a Chiampo e il mondo accademico, nella speranza di più mirate ricerche in futuro.

Da Chiampo alla Cina e viceversa. Esperienze missionarie e opere d'arte alla Pieve di Chiampo

TERRAGNOLO, MARIA
2024/2025

Abstract

A Chiampo, in provincia di Vicenza, è presente il Santuario della Pieve, gestito dal 1867 dai Frati Minori. Da piccolo complesso, attraverso la fondazione del Collegio Serafico missionario (1882) e il Museo p. Aurelio Menin (1972), divenne un importante luogo di formazione per i missionari della Provincia Veneta Riformata, molti dei quali si diressero in Cina. La Cina aveva conosciuto il cristianesimo grazie ai primi francescani giunti a Karakorum per ottenere aiuto nelle crociate contro i musulmani (Giovanni da Pian del Carpine, Guglielmo di Rubruck, Giovanni da Montecorvino) e grazie alla proficua esperienza missionaria gesuita (Matteo Ricci, Giuseppe Castiglione). Dopo una battuta d'arresto nella conversione del popolo cinese, dovuta alla Controversia dei Riti e alle rivalità tra i vari stati europei imperialisti, nel corso del XX secolo fiorirono in Cina, alcune realtà missionarie francescane, come la Missione di Hankow nello Hubei o il lebbrosario di Mosimien (oggi Moxi). Molti giovani religiosi che avevano studiato a Chiampo, raggiunsero queste realtà: padre Angelico Melotto, padre Epifanio Pegoraro, morti martiri, oppure monsignor Maurizio Rosà primo e ultimo Arcivescovo di Hankow, prima dell'ondata di espulsioni promossa dal governo di Mao Tse-tung, che colpì i missionari europei a partire dalla metà del XX secolo. A queste esperienze a tratti drammatiche, fanno da sfondo gli oggetti di uso comune e le opere d'arte conservate all'interno del Museo P. Aurelio Menin di Chiampo, trasportati dai missionari che desideravano far conoscere alla propria comunità gli usi e costumi dei popoli lontani. Non solo a Chiampo ma anche a Monselice si era istituito un Museo Francescano Missionario chiuso nel 2016, che conservava pezzi di grande pregio. Questa collezione, trasferita presso il Convento di Chiampo, a lungo non indagata, sta pian piano vedendo la luce a partire da questo lavoro di tesi che vuole proporre un viaggio nel tempo e nello spazio: da Chiampo, culla di missionari, alla Cina, dove questi si impegnarono per l'evangelizzazione, e infine di nuovo a Chiampo, attraverso gli oggetti e le opere conservati all'interno del Museo e del Convento. Questo scritto vuole essere un primo punto di contatto tra le opere provenienti dagli altri continenti custodite a Chiampo e il mondo accademico, nella speranza di più mirate ricerche in futuro.
2024
From Chiampo to China and vice versa. Missionary experiences and works of art at the parish church of Chiampo
Arte cinese
Missioni in Cina
Chiampo
Museo p. Menin
Monselice
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/83492