Il cinema: settore culturale ed economico. Un'analisi comparativa dei fondi regionali per la produzione audiovisiva

The aim of this research is to present as detailed as possible how, despite pursuing similar objectives, funds are allocated by analyzing different aspects of the audiovisual project. The analysis of the calls for regional film funds in Italy, which outline all the characteristics of the funds themselves, will allow us to understand the different priorities and needs that differentiate one region from another, especially through the distribution of scores in the evaluation tables for audiovisual and film projects. When designing such tables, it is inevitable to assign different weights to the various aspects that the project represents. This thesis will demonstrate how there is no standard of importance for one aspect over another. However, following the recognition of film commissions in the new Cinema Law and the evolution of film funds, each region balances these principles in its own way, giving rise to a phenomenon of "regional federalism," where each entity manages the fund according to its own logic and administration. The first chapter outlines the history of the laws that have supported the "Cinema" sector, starting from the "Corona Law" (No. 1213/1965), passing through the "Urbani Reform" (D.Lgs 22 January 2004, No. 28), and concluding with an analysis of the current Cinema Law (No. 220/2016), emphasizing how the economic and productive value of culture has increasingly been recognized. The second part of this chapter will introduce the growing involvement of the Regions in the management of this sector, starting from the 2001 Reform of Title V, which led to the decentralization of decision-making power supported by local development rhetoric. Therefore, each region began to develop strategic policies to increase attractiveness, concretizing these strategies through calls for support of audiovisual and film productions. The second chapter is divided into regional sheets, where for each region, the characteristics of the local film commission are summarized, the structural characteristics of the regional funds are examined (allocation, frequency of call publication, minimum requirements), and a brief overview of the trends in available and allocated funds in the last three years post-pandemic (from 2021 to 2023) is provided. Lastly, for each region, the tables used by the Evaluation Commissions (CdV) to assign scores to projects will be analyzed, as this analysis will help us understand whether Italy adopts more culture-driven or economy-driven criteria. Finally, the third chapter will focus on analyzing the differences between the film funds outlined in the second chapter, examining the origin of the funds (European or regional), its economic management, and, finally, the prevalence of one category of macro-criteria over another, based on the evaluation grids analyzed. The ultimate goal is to answer the central question of this thesis: In Italy, is the film work considered primarily a cultural contribution, or is it seen mainly as an economic product? The answer to this question will emerge from a thorough overview of the balance between the different criteria adopted in regional film funding policies.

L’obiettivo di questa ricerca è quello di presentare in modo più dettagliato possibile come, pur perseguendo obiettivi simili, i fondi vengano erogati analizzando aspetti diversi del progetto audiovisivo. L’analisi dei bandi dei film fund regionali in Italia, in cui vengono esplicitate tutte le caratteristiche dei fondi stessi, ci permetterà di capire le diverse priorità ed esigenze che differenziano una regione dall’altra, soprattutto attraverso la distribuzione dei punteggi nelle tabelle di valutazione dei progetti audiovisivi e cinematografici. Al momento dell’ideazione di tali tabelle, è inevitabile dover assegnare un peso diverso ai vari aspetti che il progetto rappresenta. Questa tesi dimostrerà come non esista uno standard di importanza di un aspetto rispetto ad un altro, ma che, in seguito al riconoscimento delle film commission nella nuova Legge Cinema e all’evoluzione dei film fund, ogni regione bilancia questi principi a modo suo, dando origine a un fenomeno di «federalismo regionale», in cui ogni ente gestisce il fondo secondo una propria logica e amministrazione. Il primo capitolo delinea la storia delle leggi che hanno supportato il settore “Cinema”, a partire dalla “Legge Corona” (n. 1213/1965), passando poi per la “Riforma Urbani” (D. Lgs 22 gennaio 2004, n. 28), concludendo con l’analisi dell’attuale Legge Cinema (n. 220/2016), sottolineando come si sia sempre più riconosciuto il valore economico e produttivo della cultura. La seconda parte di questo capitolo introdurrà invece il crescente coinvolgimento delle Regioni nell’amministrazione di questo settore, a partire dalla Riforma del Titolo V nel 2001, che ha portato alla decentralizzazione del potere decisionale supportata da retoriche di sviluppo locale. Pertanto, ogni regione ha iniziato a sviluppare politiche strategiche così da incrementare l'attrattività, concretizzando tali strategie attraverso i bandi a sostegno delle produzioni audiovisive e cinematografiche. Il secondo capitolo è diviso per schede regionali, in cui per ognuna vengono sintetizzate le caratteristiche della film commission locale, esaminate le caratteristiche strutturali dei fondi regionali (dotazione, frequenza di pubblicazione dei bandi, requisiti minimi), e offerta una breve panoramica sull’andamento dei fondi disponibili ed erogati negli ultimi tre anni post-pandemia (da 2021 a 2023). Per ultimo, per ogni regione verranno prese in esame le tabelle utilizzate dalle Commissioni di Valutazione (CdV) per l’assegnazione di punteggio ai progetti, in quanto questa analisi ci permetterà di capire se in Italia si adottano criteri più culture-driven o economy-driven. Infine, il terzo capitolo sarà dedicato all’analisi delle differenze tra i film fund emerse nel secondo capitolo, esaminando la provenienza dei fondi (europei o regionali), la sua gestione economica e, infine, la prevalenza di una categoria di macro-criteri rispetto ad un’altra, sulla base delle griglie di valutazione analizzate. Il fine ultimo è quello di rispondere alla domanda centrale di questa tesi: in Italia l’opera cinematografica è considerata prevalentemente un contributo culturale o è vista principalmente come un prodotto economico? La risposta a questa domanda emergerà da una panoramica approfondita sugli equilibri tra i diversi criteri adottati nelle politiche regionali di finanziamento cinematografico.