Il ruolo dell'insegnamento in Freire e Rancière: un confronto.

This thesis analyses the thinking of Paulo Freire and Jacques Rancière, two central figures in contemporary pedagogical debate, with a particular focus on their approach to emancipation and the role of teaching. Initially, historical notes are given on the cultural and educational contexts of both authors, exploring the influences that shaped their critical thinking about education. Freire, known for his "pedagogy of the oppressed", emphasizes education as a tool for social transformation through critical awareness and dialogue between teachers and students. Rancière, on the other hand, challenges the idea of a traditional teaching, supporting the equality of intelligences and promoting the figure of the "ignorant teacher", who renounces pedagogical authority to favor the autonomous emancipation of the individual. The thesis compares the two authors' points of view, identifying similarities in the rejection of an intellectual hierarchy and the emphasis on emancipation as an educational objective. However, significant differences also emerge: while Freire conceives of education as a collective process mediated by dialogue, Rancière proposes a more individualistic vision, based on intellectual autonomy. The thesis finally explores how both thinkers criticize traditional pedagogy, but differ in their proposals on the role of the teacher and the nature of knowledge. In conclusion, Freire and Rancière share the objective of emancipatory education but interpret it through different theoretical and methodological perspectives.

Questa tesi analizza il pensiero di Paulo Freire e Jacques Rancière, due figure centrali nel dibattito pedagogico contemporaneo, con un focus particolare sul loro approccio all'emancipazione e al ruolo dell'insegnamento. Inizialmente vengono forniti cenni storici sui contesti culturali e formativi di entrambi gli autori, esplorando le influenze che hanno plasmato il loro pensiero critico sull'educazione. Freire, noto per la sua “pedagogia degli oppressi”, pone l'accento sull'educazione come strumento di trasformazione sociale attraverso la presa di coscienza critica e il dialogo tra insegnanti e studenti. Rancière, d'altra parte, sfida l'idea di un insegnamento tradizionale, sostenendo l'uguaglianza delle intelligenze e promuovendo la figura del "maestro ignorante", che rinuncia all'autorità pedagogica per favorire l'emancipazione autonoma dell'individuo. La tesi mette a confronto i punti di vista dei due autori, identificando le somiglianze nel rifiuto di una gerarchia intellettuale e nell'enfasi sull'emancipazione come obiettivo educativo. Tuttavia, emergono anche differenze significative: mentre Freire concepisce l'educazione come un processo collettivo mediato dal dialogo, Rancière propone una visione più individualista, fondata sull'autonomia intellettuale. La tesi esplora infine il modo in cui entrambi i pensatori criticano la pedagogia tradizionale, ma divergono nelle loro proposte sul ruolo dell'insegnante e la natura del sapere. In conclusione, Freire e Rancière condividono l'obiettivo di un'educazione emancipatrice, ma lo interpretano attraverso prospettive teoriche e metodologiche distinte.