La città di Cremona ha recentemente introdotto il servizio di bike sharing ed escooter sharing come nuova modalità di trasporto urbano. Il servizio, basato su un modello a flusso libero, consente agli utenti di trovare sul suolo urbano biciclette a pedalata assistita e monopattini elettrici e di noleggiarli per brevi periodi, senza la necessità di possederne uno, con la possibilità di prelevare e riconsegnare i mezzi in qualsiasi punto della città. Il presente elaborato ha analizzato congiuntamente la diffusione di questi servizi nei primi dieci mesi di attività, fornendone un quadro dell’utilizzo. Lo studio è stato condotto secondo un duplice approccio: da un lato ha esaminato, a livello temporale, la diffusione del servizio di shared mobility tramite modelli di diffusione; dall’altro, attraverso un approccio basato su reti, è stato possibile individuare le aree urbane maggiormente interessate dal servizio, valutando l’evoluzione della rete di spostamenti grazie a un approccio dinamico. Infine, l’utilizzo di modelli per dati di rete ha consentito di identificare i punti di interesse della città che hanno influenzato i flussi di spostamento con mezzi di mobilità condivisa.
La mobilità condivisa nel Comune di Cremona: un'analisi basata su modelli di diffusione e modelli per dati di rete
VIOLA, FRANCESCA
2024/2025
Abstract
La città di Cremona ha recentemente introdotto il servizio di bike sharing ed escooter sharing come nuova modalità di trasporto urbano. Il servizio, basato su un modello a flusso libero, consente agli utenti di trovare sul suolo urbano biciclette a pedalata assistita e monopattini elettrici e di noleggiarli per brevi periodi, senza la necessità di possederne uno, con la possibilità di prelevare e riconsegnare i mezzi in qualsiasi punto della città. Il presente elaborato ha analizzato congiuntamente la diffusione di questi servizi nei primi dieci mesi di attività, fornendone un quadro dell’utilizzo. Lo studio è stato condotto secondo un duplice approccio: da un lato ha esaminato, a livello temporale, la diffusione del servizio di shared mobility tramite modelli di diffusione; dall’altro, attraverso un approccio basato su reti, è stato possibile individuare le aree urbane maggiormente interessate dal servizio, valutando l’evoluzione della rete di spostamenti grazie a un approccio dinamico. Infine, l’utilizzo di modelli per dati di rete ha consentito di identificare i punti di interesse della città che hanno influenzato i flussi di spostamento con mezzi di mobilità condivisa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/84099