Design e test del main frame di un cubesat a tenuta stagna, applicato al progetto VENOM

Space exploration has always had the search for biological molecules as a key objective. Several missions have been carried out on bodies in the Solar System in order to identify the presence of simple organic compounds and attempting to prove their habitability. Furthermore, the presence of complex organic molecules could be evidence of extinct life. For this reason, in situ analyses using increasingly complex and advanced instruments are indispensable. With this in mind, the VENOM (Venture the ExtractioN of Organic Molecules) project, currently under development by INAF (National Insti- tute for Astrophysics) and CISAS (Center of Space Studies and Activities), coordinated and funded by ASI (Italian Space Agency), aims to create a minia-turized laboratory on an electronic board that functions as an in situ platform. This lab-on-a-chip breadboard will utilize immunological assays and enzymes to detect, identify, and evaluate biogenic compounds extracted from the surfaces of planets or moons with a sensitivity reaching parts per billion. The following document will describe the design and thermo-mechanical tests of the external main frame, specifying the design choices and materials used in order to guarantee the watertightness of the device

L’esplorazione spaziale ha sempre avuto come obiettivo chiave la ricerca di molecole biologiche. Diverse missioni sono state realizzate sui corpi del Sistema Solare al fine di individuare la presenza di composti organici semplici e cercando di provare la loro abitabilità. Inoltre, la presenza di molecole organiche complesse potrebbe essere una prova di vita estinta. Per tale motivo, risultano indispensabili le analisi in situ attraverso strumenti sempre più complessi e all’avanguardia. In quest’ottica, il progetto VENOM (Venture the ExtractioN of Organic Molecules), in via di sviluppo da INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e CISAS (Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali), coordinato e finanziato da ASI (Agenzia Spaziale Italiana), ha come obiettivo la creazione di un laboratorio miniaturizzato su scheda elettronica che funga da piattaforma in situ. Questa breadboard lab-on-a-chip utilizzerà campioni immunologici ed enzimi per rilevare, identificare e valutare i composti biogenici estratti dalle superfici di pianeti o lune con una sensibilità che raggiunge la parte per miliardo. Nel seguente documento verrà descritta la progettazione e i test termo-meccanici del main frame esterno, precisando le scelte progettuali e i materiali utilizzati al fine di garantire la tenuta stagna del dispositivo.