L’invecchiamento, sia fisiologico che patologico, è associato al declino di alcune funzioni cognitive, con un conseguente impatto sulle prestazioni di guida. L’automatizzazione delle azioni correlate alla guida è tipica dei conducenti esperti; tuttavia, sono numerose le funzioni cognitive e motorie implicate in un così complesso compito. Il progressivo invecchiamento della popolazione pone quindi la necessità di una valutazione quanto più accurata possibile, per poter distinguere i conducenti sicuri da quelli non sicuri. Sono diversi gli strumenti che possono essere impiegati per indagare il funzionamento cognitivo in tale compito. A livello italiano il metodo più utilizzato è la valutazione neuropsicologica. Non è tuttavia diffuso un protocollo standardizzato di valutazione, non c’è infatti ampio consenso né sulle funzioni cognitive implicate nella guida né sui test da utilizzare. Nel primo capitolo è stato preso in esame l’impatto che guidare un veicolo e, d’altra parte, smettere di guidare, può avere nella quotidianità. Considerando sia i benefici legati all’autonomia e alla mobilità, sia le conseguenze derivanti dall’interruzione di questa attività, con particolare attenzione agli aspetti psicologici, sociali e pratici. Sono stati poi analizzati i diversi metodi di valutazione dell’idoneità alla guida utilizzati a livello internazionale, in particolare: valutazione su strada, simulatori di guida, questionari di autovalutazione e valutazione neuropsicologica. I metodi sono stati confrontati, evidenziando i punti di forza e di debolezza di ciascuno. A seguire poi un’analisi delle funzioni, motorie e cognitive, implicate nel difficile compito di guida ed un approfondimento dei principali test, trovati in letteratura, per valutare le funzioni cognitive implicate nella guida. Nel terzo capitolo sono stati presi in considerazione i cambiamenti cerebrali età correlati e l’impatto dell’invecchiamento fisiologico sulle funzioni cognitive implicate nella guida. Sottolineando anche il ruolo protettivo della riserva cognitiva e l’influenza degli stereotipi sulle prestazioni di guida. Dopo aver preso in esame le principali normative che regolano la circolazione stradale, si è esaminato il processo di conseguimento e rinnovo della patente che può essere effettuato da un medico monocratico o, qualora le condizioni non lo permettano, da una Commissione Medica Locale (CML). Nella parte finale della tesi sono stati riportati i protocolli di valutazione neuropsicologica utilizzati da alcuni psicologi della regione Veneto. Tali protocolli sono impiegati per valutare i soggetti che, secondo la CML, presentano una sospetta compromissione delle funzioni cognitive, con conseguenti dubbi sulla capacità di guida in sicurezza. Il confronto tra i protocolli raccolti mette in evidenza la necessità di rendere più omogenee le procedure impiegate, lavorando sull’individuazione di linee guida di riferimento per i professionisti del settore.
FUNZIONI COGNITIVE IMPLICATE NELLA GUIDA: TEST E PROTOCOLLI PER IL RINNOVO DELLA PATENTE
MARCHESE, SARA
2024/2025
Abstract
L’invecchiamento, sia fisiologico che patologico, è associato al declino di alcune funzioni cognitive, con un conseguente impatto sulle prestazioni di guida. L’automatizzazione delle azioni correlate alla guida è tipica dei conducenti esperti; tuttavia, sono numerose le funzioni cognitive e motorie implicate in un così complesso compito. Il progressivo invecchiamento della popolazione pone quindi la necessità di una valutazione quanto più accurata possibile, per poter distinguere i conducenti sicuri da quelli non sicuri. Sono diversi gli strumenti che possono essere impiegati per indagare il funzionamento cognitivo in tale compito. A livello italiano il metodo più utilizzato è la valutazione neuropsicologica. Non è tuttavia diffuso un protocollo standardizzato di valutazione, non c’è infatti ampio consenso né sulle funzioni cognitive implicate nella guida né sui test da utilizzare. Nel primo capitolo è stato preso in esame l’impatto che guidare un veicolo e, d’altra parte, smettere di guidare, può avere nella quotidianità. Considerando sia i benefici legati all’autonomia e alla mobilità, sia le conseguenze derivanti dall’interruzione di questa attività, con particolare attenzione agli aspetti psicologici, sociali e pratici. Sono stati poi analizzati i diversi metodi di valutazione dell’idoneità alla guida utilizzati a livello internazionale, in particolare: valutazione su strada, simulatori di guida, questionari di autovalutazione e valutazione neuropsicologica. I metodi sono stati confrontati, evidenziando i punti di forza e di debolezza di ciascuno. A seguire poi un’analisi delle funzioni, motorie e cognitive, implicate nel difficile compito di guida ed un approfondimento dei principali test, trovati in letteratura, per valutare le funzioni cognitive implicate nella guida. Nel terzo capitolo sono stati presi in considerazione i cambiamenti cerebrali età correlati e l’impatto dell’invecchiamento fisiologico sulle funzioni cognitive implicate nella guida. Sottolineando anche il ruolo protettivo della riserva cognitiva e l’influenza degli stereotipi sulle prestazioni di guida. Dopo aver preso in esame le principali normative che regolano la circolazione stradale, si è esaminato il processo di conseguimento e rinnovo della patente che può essere effettuato da un medico monocratico o, qualora le condizioni non lo permettano, da una Commissione Medica Locale (CML). Nella parte finale della tesi sono stati riportati i protocolli di valutazione neuropsicologica utilizzati da alcuni psicologi della regione Veneto. Tali protocolli sono impiegati per valutare i soggetti che, secondo la CML, presentano una sospetta compromissione delle funzioni cognitive, con conseguenti dubbi sulla capacità di guida in sicurezza. Il confronto tra i protocolli raccolti mette in evidenza la necessità di rendere più omogenee le procedure impiegate, lavorando sull’individuazione di linee guida di riferimento per i professionisti del settore.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/84909