La solitudine e il benessere psicologico auto-percepito sono generalmente considerati due fattori implicati nel funzionamento cognitivo e nell’auto-percezione delle proprie capacità cognitive. Tuttavia, pochi studi hanno preso in considerazione un possibile effetto modulatore diretto di questi fattori psicologici, la solitudine e il benessere psicologico auto-percepito, sull’efficienza cognitiva intesa come la differenza tra prestazione cognitiva e auto-percezione di declino cognitivo negli anziani. A partire da tali assunti, il presente studio si pone lo scopo di indagare la tendenza degli anziani sani di sovrastimare oppure sottostimare la propria efficienza cognitiva in funzione del grado di solitudine auto-percepito e del benessere psicologico auto-percepito; inoltre, l’ultimo scopo è di osservare le differenze di questa possibile tendenza in tarda età, ossia a partire dai 65 anni. I risultati evidenziano che le persone anziane tendono a sottostimare le proprie capacità cognitive tanto più sono giovani e quanto più presentano un maggiore senso di solitudine; viceversa, le persone tendono a sovrastimare le proprie capacità cognitive tanto più sono anziani e quanto meno si sentono soli. Il benessere psicologico auto-percepito non risulta ad essere un predittore significativo dell’efficienza cognitiva. È importante adottare un approccio multidimensionale alla ricerca sull’invecchiamento, che consideri in modo integrato i diversi fattori (biologici, psicologici e sociali) che possono contribuire al benessere, qualità della vita e dignità degli anziani.
La solitudine e il benessere psicologico sull'auto-percezione dell'efficienza cognitiva nell'anziano
CAMENITA, RADU VALENTIN
2024/2025
Abstract
La solitudine e il benessere psicologico auto-percepito sono generalmente considerati due fattori implicati nel funzionamento cognitivo e nell’auto-percezione delle proprie capacità cognitive. Tuttavia, pochi studi hanno preso in considerazione un possibile effetto modulatore diretto di questi fattori psicologici, la solitudine e il benessere psicologico auto-percepito, sull’efficienza cognitiva intesa come la differenza tra prestazione cognitiva e auto-percezione di declino cognitivo negli anziani. A partire da tali assunti, il presente studio si pone lo scopo di indagare la tendenza degli anziani sani di sovrastimare oppure sottostimare la propria efficienza cognitiva in funzione del grado di solitudine auto-percepito e del benessere psicologico auto-percepito; inoltre, l’ultimo scopo è di osservare le differenze di questa possibile tendenza in tarda età, ossia a partire dai 65 anni. I risultati evidenziano che le persone anziane tendono a sottostimare le proprie capacità cognitive tanto più sono giovani e quanto più presentano un maggiore senso di solitudine; viceversa, le persone tendono a sovrastimare le proprie capacità cognitive tanto più sono anziani e quanto meno si sentono soli. Il benessere psicologico auto-percepito non risulta ad essere un predittore significativo dell’efficienza cognitiva. È importante adottare un approccio multidimensionale alla ricerca sull’invecchiamento, che consideri in modo integrato i diversi fattori (biologici, psicologici e sociali) che possono contribuire al benessere, qualità della vita e dignità degli anziani.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/85000