L'elaborato intende studiare la giovinezza in quanto 'idea' letteraria, dunque non trattandone l’aspetto anagrafico bensì quello della rappresentazione in metafore poetiche, in versi e in prosa. L’immagine centrale in relazione all’età delle scelte, della definizione del sé, è il bivio, inteso come possibilità di percorrere la via del vizio oppure della virtù. Anche questo topos, come quello della giovinezza, viene utilizzato come chiave di lettura per l’esistenza individuale e collettiva da una prospettiva insieme culturale, morale, spirituale. Il punto di snodo fondamentale da cui prende avvio l’indagine è il Trecento, quando i tre padri della letteratura medievale hanno dato la loro personale lettura alla iuventus e al bivium, Dante esaltando la possibilità del percorso formativo, Petrarca mettendo in luce gli aspetti negativi della giovinezza e Boccaccio elogiandone la forza vitale. Il cuore del lavoro consiste nell’analisi delle rappresentazioni della verde età nel Quattrocento, in primo luogo nelle opere di Lorenzo de’ Medici e Angelo Poliziano: lo studio dei testi e il confronto con le istanze filosofiche, religiose e filologiche contribuiscono a interpretare i topoi presi in esame, che se da un lato entrambi riprendono con leggerezza e coralità, dall’altro vengono affrontati con singolare ispirazione, da Poliziano grazie alla classicità, da Lorenzo trovando una nuova via di bellezza. In conclusione, vengono abbozzati i profili di alcuni giovani, le cui descrizioni e vicende narrano come tali concetti vengano espressi dalla letteratura in epoche successive a quella medicea e sino alla prima metà dell’Ottocento: si tratta di Rinaldo, Adone, il Giovin signore, Davide e Adelchi. L’elaborato dimostra in che modo il topos della giovinezza si intreccia ai significati che l’opera letteraria veicola, essendo tale fase quella della formazione, della scoperta autonoma della realtà e dunque uno spazio adatto alla definizione di valori e disvalori.
Giovinezze al bivio. Immagini poetiche e itinerari di formazione dal Trecento a Lorenzo e Poliziano
RIZZO, LUCREZIA
2024/2025
Abstract
L'elaborato intende studiare la giovinezza in quanto 'idea' letteraria, dunque non trattandone l’aspetto anagrafico bensì quello della rappresentazione in metafore poetiche, in versi e in prosa. L’immagine centrale in relazione all’età delle scelte, della definizione del sé, è il bivio, inteso come possibilità di percorrere la via del vizio oppure della virtù. Anche questo topos, come quello della giovinezza, viene utilizzato come chiave di lettura per l’esistenza individuale e collettiva da una prospettiva insieme culturale, morale, spirituale. Il punto di snodo fondamentale da cui prende avvio l’indagine è il Trecento, quando i tre padri della letteratura medievale hanno dato la loro personale lettura alla iuventus e al bivium, Dante esaltando la possibilità del percorso formativo, Petrarca mettendo in luce gli aspetti negativi della giovinezza e Boccaccio elogiandone la forza vitale. Il cuore del lavoro consiste nell’analisi delle rappresentazioni della verde età nel Quattrocento, in primo luogo nelle opere di Lorenzo de’ Medici e Angelo Poliziano: lo studio dei testi e il confronto con le istanze filosofiche, religiose e filologiche contribuiscono a interpretare i topoi presi in esame, che se da un lato entrambi riprendono con leggerezza e coralità, dall’altro vengono affrontati con singolare ispirazione, da Poliziano grazie alla classicità, da Lorenzo trovando una nuova via di bellezza. In conclusione, vengono abbozzati i profili di alcuni giovani, le cui descrizioni e vicende narrano come tali concetti vengano espressi dalla letteratura in epoche successive a quella medicea e sino alla prima metà dell’Ottocento: si tratta di Rinaldo, Adone, il Giovin signore, Davide e Adelchi. L’elaborato dimostra in che modo il topos della giovinezza si intreccia ai significati che l’opera letteraria veicola, essendo tale fase quella della formazione, della scoperta autonoma della realtà e dunque uno spazio adatto alla definizione di valori e disvalori.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/88025