La maternità è da sempre uno spazio e un tempo carico di aspettative, simboli e stereotipi. Al lavoro invisibile e alla fatica che lo caratterizza non sempre viene data voce, ma un aspetto che la rende evidente è la ripetitività quotidiana della cura ad essa collegata. In questo elaborato si affronta la cura partendo dal suo senso più ampio, recuperando il significato della parola latina cūra che corrisponde a preoccupazione, amministrazione, custodia, guarigione, ornamento, coltivazione, curiosità, interesse e amore. Una visione complessa per poter indagare il potenziale trasformativo della cura all’interno di questo spazio-tempo del materno che si situa tra le pratiche e il lavoro di cura, volgendo lo sguardo anche al sostegno di figure professionali e abbracciando l’orizzonte dell’etica della cura. Grazie alla voce di autrici come Luigina Mortari, Joan C. Tronto e molte altre, il presente lavoro può diventare una possibilità per interrogarsi sulla maternità, disvelando relazioni e carichi di un evento che ancora troppo frequentemente è relegato a fatto privato. Restituendo valore alle parole e alle pratiche della cura quotidiana “Nel grembo della cura” si gioca la possibilità di riconoscere la maternità come esperienza relazionale riconosciuta, supportata e plurale volta ad allargare gli orizzonti aprendosi al cambiamento.
Nel grembo della cura. Comprendere il potenziale della cura per ridisegnare gli orizzonti della maternità.
TRENTIN, SARA
2024/2025
Abstract
La maternità è da sempre uno spazio e un tempo carico di aspettative, simboli e stereotipi. Al lavoro invisibile e alla fatica che lo caratterizza non sempre viene data voce, ma un aspetto che la rende evidente è la ripetitività quotidiana della cura ad essa collegata. In questo elaborato si affronta la cura partendo dal suo senso più ampio, recuperando il significato della parola latina cūra che corrisponde a preoccupazione, amministrazione, custodia, guarigione, ornamento, coltivazione, curiosità, interesse e amore. Una visione complessa per poter indagare il potenziale trasformativo della cura all’interno di questo spazio-tempo del materno che si situa tra le pratiche e il lavoro di cura, volgendo lo sguardo anche al sostegno di figure professionali e abbracciando l’orizzonte dell’etica della cura. Grazie alla voce di autrici come Luigina Mortari, Joan C. Tronto e molte altre, il presente lavoro può diventare una possibilità per interrogarsi sulla maternità, disvelando relazioni e carichi di un evento che ancora troppo frequentemente è relegato a fatto privato. Restituendo valore alle parole e alle pratiche della cura quotidiana “Nel grembo della cura” si gioca la possibilità di riconoscere la maternità come esperienza relazionale riconosciuta, supportata e plurale volta ad allargare gli orizzonti aprendosi al cambiamento.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/88303