IL "PICCOLO VOLTAIRE": ELEMENTI CULTURALI NELLA VITA E NEL CINEMA DI TRUFFAUT

This analysis aims to illustrate the importance of books and culture. The study focuses on the French director Truffaut who, through life and cinema, shows his love for literature. In the first part of the research I investigate the director's education, his acquired experiences, a solid and specific preparation that is built through the continuous and constant reading of books. This body of knowledge is the result of autonomous work: Truffaut, a lively and cheerful child, unable to find respite in the narrow and rigorous school system, creates his own spaces and his library. His is not negligence, but a wise drive towards something that is elsewhere. His desire to read arises not only from a deep desire to acquire knowledge, but also to build a secret refuge in which to hide. Since childhood, educated by his grandmother, he embraces the text and remains tied to it even during his youth in order to spend the day staying at home without disturbing his mother. His passion for reading is increased and nourished by his friendship with Robert Lachenay, with whom he exchanges advice and books. But Truffaut also discovered cinema very early on: he sneaked into theaters and watched French films. Thus this passion was linked to the previous one, becoming first part of his life and then life itself. He reads and watches films on a regular basis: three films a day and three books a week. Fiction, invention, imagination and life interpenetrate and merge. The reality of his life can only be told through films. "Truffaut has gone down in history as one of the founding authors of the French Nouvelle Vague, a bold cinematic movement focused on telling intimate and plausible stories." Truffaut as a director made his first short film entitled Les Mistons, but it was in the film The 400 Blows that he highlighted the new idea of ​​cinema: re-proposing facts from his life. This strong interest in literary culture very soon becomes the protagonist of his films. The second chapter focuses on culture as a subject. It is not a mere list of films, but rather an investigation that focuses on different aspects. In Two English Girls and the Continent the autobiographical novel, an element of literary culture, becomes a means to stifle despair and love in the pages. The analysis of the film Fahrenheit 451 allows us to transfer a fundamental message through Truffaut: reading books and more generally the value of culture make men thinking subjects and not automatons. If literature is a constant presence in Truffaut's cinema, writing is no less so. The latter is also more evident in the films Adele H. Finally in The Last Metro culture is presented through theatrical representation, which is an expression of its own freedom, of a resistance that is achieved through the game of fiction: culture tries to advance by overthrowing the ideas imposed by Nazism. In the third and final chapter, the cultural education presented through the film The Wild Child becomes a means through which it is possible to civilize a wild child in order to insert him into society. In the learning process, the child leaves his refuge and through the intervention of the educator accesses the world of knowledge. Truffaut therefore offers us important food for thought on the importance of learning, also highlighted through the film The Years in the Pocket. In relation to the chosen theme, it is therefore possible to direct the research on one last new aspect: the repeated use of cinema as a vehicle for cultural transmission.

Il presente lavoro di analisi mira a illustrare l’importanza del libro e della cultura. Lo studio pone al centro il regista francese Truffaut che, attraverso la vita e il cinema, mostra l’amore per la letteratura. Nella prima parte della ricerca indago la formazione del regista, le sue esperienze acquisite, una solida e specifica preparazione che si costruisce attraverso la lettura continua e costante dei libri. Questo complesso di saperi è frutto di un lavorio autonomo: Truffaut, bambino vivace e allegro, incapace di avere tregua nello stretto e rigoroso sistema scolastico crea i suoi spazi e la sua libreria. La sua non è negligenza, ma spinta sapiente verso qualcosa che è altrove. Il suo desiderio di leggere nasce non solo dalla volontà profonda di acquisire conoscenza, ma anche di costruire un rifugio segreto dentro cui nascondersi. Fin dall’infanzia, educato dalla nonna, abbraccia il testo e a lui si tiene legato anche durante la giovinezza per poter trascorrere la giornata stando in casa senza disturbare la mamma. La sua passione per la lettura è accresciuta e nutrita anche dall’amicizia con R. Lachenay, con cui scambia consigli e libri. Ma Truffaut scopre molto presto anche il cinema: entra di nascosto nelle sale e assiste alla visione dei film francesi. Così questa passione si lega a quella precedente, diventando dapprima parte della sua vita e poi la vita stessa. Legge e guarda film con cadenza regolare: tre film al giorno e tre libri a settimana. Finzione, invenzione, immaginazione e vita si compenetrano e si fondono. La realtà della sua vita non può che essere raccontata attraverso i film. “Truffaut è passato alla storia per uno degli autori fondatori della Nouvelle Vague francese, una corrente cinematografica audace incentrata sul racconto di storie intime e verosimili”. Truffaut regista realizza il primo cortometraggio dal titolo Les Mistons, ma è nel film I quattrocento colpi che mette in luce la nuova idea di cinema: riproporre fatti della sua vita. Questo spiccato interesse per la cultura letteraria molto presto diventa protagonista delle sue pellicole. Al centro del secondo capitolo c’è la cultura come soggetto. Non si tratta di un mero elenco di film, ma piuttosto di un indagine che pone l’attenzione su diversi aspetti. Nel Le due inglesi e il continente il romanzo autobiografico, elemento della cultura letteraria, diventa un tramite per poter soffocare nelle pagine la disperazione e l’amore. L’analisi del film Fahrenheit 451 ci permette di trasferire proprio attraverso Truffaut un messaggio fondamentale: la lettura dei libri e in più in generale il valore della cultura fanno degli uomini dei soggetti pensanti e non degli automi. Se la letteratura è una presenza costante nel cinema di Truffaut non meno lo è la scrittura. Quest’ultimo presente in maniera più evidente anche nei film Adele H. Infine nell’Ultima metrò la cultura è presentata attraverso la rappresentazione teatrale, che è espressione della propria libertà, di una resistenza che si realizza attraverso il gioco della finzione: la cultura tenta di avanzare abbattendo le idee imposte dal Nazismo. Nel terzo e ultimo capitolo l’educazione culturale presentata attraverso il film Il ragazzo selvaggio diventa un mezzo attraverso cui è possibile civilizzare un bambino selvaggio per poterlo inserire nella società. Nel processo di apprendimento il bambino esce dal suo rifugio e attraverso l’intervento dell’educatore accede al mondo della conoscenza. Truffaut quindi ci offre importanti spunti di riflessione sull’importanza dell’apprendimento, evidenziato anche con il film Gli anni in tasca. In relazione al tema scelto è possibile dunque dirigere la ricerca su un ultimo aspetto nuovo: l’utilizzo a più riprese del cinema come veicolo di trasmissione culturale.