Decolonizing the Self in Diasporic Young Adult Narratives: An Analysis of On Earth We're Briefly Gorgeous and Juliet Takes a Breath

This thesis investigates how Young Adult Literature (YAL)—traditionally dominated by normative frameworks—has transformed into a prominent medium for social commentary by increasingly incorporating diverse perspectives and questioning established norms throughout its recent developmental phases. This study examines how Ocean Vuong’s On Earth We’re Briefly Gorgeous and Gabby Rivera’s Juliet Takes a Breath illuminate queer diasporic experiences while questioning established identity frameworks. Both novels break away from traditional selfhood narratives; Vuong’s work disrupts conventional selfhood narratives through its fragmented poetry that draws from memory and queer temporality while Rivera’s novel uses humor and Puerto Rican Spanish code-switching to examine intersectional identity. Both texts depicts characters who demonstrate self-empowerment and construct new identities through narrative experimentation by drawing from cultural heritage and trauma healing. The thesis employs a combination of decolonial theory, queer theory, and intersectional analysis in order to analyze how these texts perform epistemic disobedience while recentering marginalized voices in order to propose different relational identity and belonging frameworks. The study reveals diasporic Young Adult Literature stretches both emotional and political dimensions of the category while establishing itself as a transformative platform for self-decolonization and critical learning opportunities for young global readers.

Questa tesi indaga come la letteratura Young Adult (YAL), tradizionalmente ancorata a strutture normative, si sia evoluta in uno strumento significativo di commento sociale grazie alla crescente inclusione di prospettive eterogenee e alla messa in discussione delle norme consolidate. Attraverso l’analisi di due romanzi, On Earth We’re Briefly Gorgeous di Ocean Vuong e Juliet Takes a Breath di Gabby Rivera, il lavoro mette in luce la rappresentazione di esperienze diasporiche queer e l’interrogazione critica dei tradizionali quadri identitari. Entrambi i romanzi si distanziano dalle narrazioni convenzionali del sé: Vuong decostruisce il canone attraverso una struttura poetica frammentata, radicata nella memoria e nella temporalità queer; Rivera, invece, utilizza l’umorismo e il code-switching tra inglese e spagnolo portoricano per esplorare l’identità intersezionale. I due testi ritraggono personaggi capaci di autodeterminarsi e di costruire nuove identità mediante sperimentazioni narrative che attingono al patrimonio culturale e ai processi di guarigione dal trauma. L’impostazione teorica adottata in questo lavoro combina decolonialità e teoria queer in un’ottica intersezionale, al fine di evidenziare come questi romanzi compiano atti di disobbedienza epistemica, recentrando le voci marginalizzate e proponendo nuovi modelli relazionali di identità e appartenenza. L’obiettivo è dimostrare come la letteratura Young Adult diasporica espanda le dimensioni emotive e politiche del genere, configurandosi al contempo come piattaforma trasformativa per l’auto-decolonizzazione e come spazio di apprendimento critico per giovani lettori globali.