Benessere psicologico delle persone transgender e gender diverse: il ruolo dello stigma, dell’occultamento e della regolazione emotiva

Currently, gender incongruence is no longer considered a disorder, but one fact emerges almost unanimously: TGD people experience mental health problems and the implementation of risky behaviour to a greater extent than the cisgender population. Studies in the literature testify to a pervasiveness of social stigma towards the transgender community and its negative reverberation on the psychological well-being of the individual. Various theoretical models, including Hugto and colleagues' Social Ecological Model, M. L. Hendricks and R. J. Testa's Gender Minority Stress Model, as well as the recent Social Safety Perspective by Lisa M. Diamond and Jenna Alley, address the issue of concealment of one's transgender identity as a strategy employed by the subject to protect themselves from the manifestations of stigmatisation applied to gender minorities. The literature, however, reports mixed results regarding the role of concealment on the psychological well-being of TGD persons. The present research aims to investigate the role of emotional dysregulation as a mediator between transgender identity concealment and psychological distress. With reference to Lisa M. Diamond and Jenna Alley's social security model and Sloan and colleagues' application of the biosocial model to the TGD population, gender identity concealment could generate psychological distress since, as ‘continuous monitoring of self and others to preserve social acceptability and inclusion’, it would generate a progressive degradation of coping skills and pervasive emotional dysregulation.

Attualmente l’incongruenza di genere non è più considerata un disturbo ma un dato emerge in maniera pressoché unanime: le persone TGD sperimentano in misura maggiore rispetto alla popolazione cisgender problemi di salute mentale e l’attuazione di comportamenti a rischio. Gli studi presenti in letteratura testimoniano una pervasività dello stigma sociale nei confronti della comunità transgender e il suo riverberarsi negativamente sul benessere psicologico del singolo. Diversi modelli teorici, tra cui il modello ecologico sociale di Hugto e colleghi, il Gender Minority Stress Model di M. L. Hendricks e R. J. Testa, ma anche la recente Social Safety Perspective di Lisa M. Diamond e Jenna Alley, affrontano la tematica dell’occultamento della propria identità transgender come una strategia impiegata dal soggetto per proteggersi dalle manifestazioni della stigmatizzazione applicata alle minoranze di genere. La letteratura, tuttavia, riporta risultati contrastanti rispetto al ruolo dell’occultamento sul benessere psicologico delle persone TGD. La presente ricerca mira ad indagare il ruolo della disregolazione emotiva come mediatore tra l’occultamento dell’identità transgender e il distress psicologico. Con riferimento al modello della sicurezza sociale di Lisa M. Diamond e Jenna Alley e all’applicazione del modello biosociale alla popolazione TGD da parte di Sloan e colleghi, l’occultamento dell’identità di genere potrebbe generare distress psicologico dal momento in cui, in quanto “monitoraggio continuo di sé e degli altri volto a preservare l'accettabilità e l'inclusione sociale”, genererebbe un progressivo degradarsi delle capacità di coping e una disregolazione emotiva pervasiva.