Le sensazioni corporee sono strettamente legate all’esperienza emotiva e ad altre funzioni psicologiche; tuttavia, il grado in cui queste sensazioni giungono alla consapevolezza varia notevolmente tra gli individui. Il presente studio si basa sull’Emotional Stroop Task, uno strumento utilizzato per valutare la capacità di gestire l’interferenza prodotta da stimoli emotivi. In particolare, durante il compito, i partecipanti devono classificare un’espressione facciale affettiva ignorando, al contempo, una parola affettiva sovrapposta. Lo studio si basa sull’assunto che, soprattutto in contesti emotivamente salienti, il conflitto generi uno stato affettivo negativo, la cui percezione innescherebbe processi di regolazione, portando a un miglioramento nella gestione del conflitto stesso. A tal proposito, ipotizziamo che la risoluzione del conflitto emotivo dello Stroop “volto-parola” possa dipendere dal modo in cui i soggetti percepiscono e interpretano i segnali del loro corpo (interocezione) e/o da fattori correlati. In particolare, ipotizziamo che i soggetti con migliori abilità interocettive sappiano adattarsi e/o gestire il conflitto in modo migliore. Dall’analisi dei dati è emerso che i partecipanti con livelli elevati di ansia e solitudine gestiscono il conflitto emotivo in modo meno efficace. Queste due condizioni risultano correlate con l’alessitimia cognitiva, caratterizzata dall’incapacità di identificare e analizzare i propri stati affettivi.
Interocezione e controllo dell’interferenza emotiva: una ricerca sperimentale utilizzando l’Emotional Stroop Task
PANZERI, FRANCESCA
2024/2025
Abstract
Le sensazioni corporee sono strettamente legate all’esperienza emotiva e ad altre funzioni psicologiche; tuttavia, il grado in cui queste sensazioni giungono alla consapevolezza varia notevolmente tra gli individui. Il presente studio si basa sull’Emotional Stroop Task, uno strumento utilizzato per valutare la capacità di gestire l’interferenza prodotta da stimoli emotivi. In particolare, durante il compito, i partecipanti devono classificare un’espressione facciale affettiva ignorando, al contempo, una parola affettiva sovrapposta. Lo studio si basa sull’assunto che, soprattutto in contesti emotivamente salienti, il conflitto generi uno stato affettivo negativo, la cui percezione innescherebbe processi di regolazione, portando a un miglioramento nella gestione del conflitto stesso. A tal proposito, ipotizziamo che la risoluzione del conflitto emotivo dello Stroop “volto-parola” possa dipendere dal modo in cui i soggetti percepiscono e interpretano i segnali del loro corpo (interocezione) e/o da fattori correlati. In particolare, ipotizziamo che i soggetti con migliori abilità interocettive sappiano adattarsi e/o gestire il conflitto in modo migliore. Dall’analisi dei dati è emerso che i partecipanti con livelli elevati di ansia e solitudine gestiscono il conflitto emotivo in modo meno efficace. Queste due condizioni risultano correlate con l’alessitimia cognitiva, caratterizzata dall’incapacità di identificare e analizzare i propri stati affettivi.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/88836