Tra Stabilità e Impermanenza. Il costrutto del Sé tra Psicologia Occidentale e Buddhismo: Un dialogo verso l’integrazione

1.159 / 5.000 This thesis explores the construct of the Self by comparing two radically different perspectives: Western psychology, which has historically sought to define and stabilize identity, and the Buddhist vision, which questions its substantiality through the principle of anattā (non-self). The aim of this comparison is to outline a meeting point between these perspectives. In particular, contemporary theories of contemplative psychology, the concept of silent ego and interdependent models of subjectivity will be explored in order to build a vision of the Self as a relational, dynamic and non-egocentric process. A further focus will be dedicated to the examination of meditative practices, both in the West and in the East, with the aim, here too, of integrating the respective approaches into a common ground that allows a deeper understanding of the nature of the Self. Finally, a fluid and interdependent psychotherapeutic approach will be proposed, in which the work consists in the gradual reduction of the impact of the ego, favoring more open, flexible, relational and less identified forms of awareness.

Questa tesi esplora il costrutto del Sé confrontando due prospettive radicalmente diverse: la psicologia occidentale, che storicamente ha cercato di definire e stabilizzare l’identità, e la visione buddhista, che ne mette in discussione la sostanzialità attraverso il principio di anattā (non-sé). L'intento di questa comparazione è quello di delineare un punto d'incontro tra queste prospettive. In particolare, verranno approfondite le teorie contemporanee della psicologia contemplativa, il concetto di ego silenzioso e i modelli interdipendenti della soggettività, al fine di costruire una visione del Sé come processo relazionale, dinamico e non egocentrico. Un ulteriore focus sarà dedicato all'esame delle pratiche meditative, sia in Occidente che in Oriente, con l'obiettivo, anche qui, di integrare i rispettivi approcci in un terreno comune che consenta una comprensione più profonda della natura del Sè . Infine, sarà proposto un approccio psicoterapeutico fluido e interdipendente, in cui il lavoro consiste nella graduale riduzione dell’impatto dell’ego, favorendo forme di consapevolezza più aperte, flessibili, relazionali e meno identificate.