Il seguente lavoro di tesi ripercorre lo sviluppo storico e urbanistico della città di Siena, soffermandosi in particolare sul suo periodo di massimo splendore tra Duecento e Trecento, sul successivo declino segnato dalla peste e dalla perdita dell’indipendenza, e sulla rinascita rinascimentale. Ampio spazio è poi dedicato alla fortuna della città durante l’epoca del Grand Tour. Attraverso l’analisi di resoconti e testimonianze di viaggio, si indaga lo sguardo – o meglio, i molteplici sguardi – che i viaggiatori stranieri rivolsero alla città e ai suoi principali luoghi identitari: Piazza del Campo, il Duomo, l’Ospedale di Santa Maria della Scala, San Domenico e la figura di Santa Caterina. Tali percezioni hanno contribuito a costruire un itinerario “canonico” di visita alla città, centrato sulla sua anima medievale, che nell’Ottocento verrà riscoperta e valorizzata – talvolta in modo idealizzato – influenzando ancora oggi l’immaginario collettivo. A partire da questa analisi, la tesi propone un ribaltamento dello sguardo: due itinerari “insoliti” concepiti per offrire nuove chiavi di lettura e percorsi alternativi. Il primo si concentra sul volto rinascimentale di Siena, spesso passato in secondo piano ma ricco di elementi architettonici e artistici significativi; il secondo itinerario esplora una “unbuilt Siena”, fatta di progetti incompiuti e tracce di un “non finito” che invita a immaginare come sarebbe potuta apparire la città. Questi percorsi intendono stimolare letture diverse e più consapevoli del tessuto urbano senese, invitando a un approccio nuovo al patrimonio cittadino: uno sguardo capace di andare oltre i percorsi già codificati, per restituire alla città la complessità delle sue stratificazioni storiche e delle sue potenzialità inesplorate.
Siena narrata: tracce storiche tra Grand Tour e nuovi itinerari urbani
GHIRARDO, ELENA
2024/2025
Abstract
Il seguente lavoro di tesi ripercorre lo sviluppo storico e urbanistico della città di Siena, soffermandosi in particolare sul suo periodo di massimo splendore tra Duecento e Trecento, sul successivo declino segnato dalla peste e dalla perdita dell’indipendenza, e sulla rinascita rinascimentale. Ampio spazio è poi dedicato alla fortuna della città durante l’epoca del Grand Tour. Attraverso l’analisi di resoconti e testimonianze di viaggio, si indaga lo sguardo – o meglio, i molteplici sguardi – che i viaggiatori stranieri rivolsero alla città e ai suoi principali luoghi identitari: Piazza del Campo, il Duomo, l’Ospedale di Santa Maria della Scala, San Domenico e la figura di Santa Caterina. Tali percezioni hanno contribuito a costruire un itinerario “canonico” di visita alla città, centrato sulla sua anima medievale, che nell’Ottocento verrà riscoperta e valorizzata – talvolta in modo idealizzato – influenzando ancora oggi l’immaginario collettivo. A partire da questa analisi, la tesi propone un ribaltamento dello sguardo: due itinerari “insoliti” concepiti per offrire nuove chiavi di lettura e percorsi alternativi. Il primo si concentra sul volto rinascimentale di Siena, spesso passato in secondo piano ma ricco di elementi architettonici e artistici significativi; il secondo itinerario esplora una “unbuilt Siena”, fatta di progetti incompiuti e tracce di un “non finito” che invita a immaginare come sarebbe potuta apparire la città. Questi percorsi intendono stimolare letture diverse e più consapevoli del tessuto urbano senese, invitando a un approccio nuovo al patrimonio cittadino: uno sguardo capace di andare oltre i percorsi già codificati, per restituire alla città la complessità delle sue stratificazioni storiche e delle sue potenzialità inesplorate.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/90604